RE NUDO - Anno XI - n. 83 - gennaio 1980

Ci ~i chiede quale sia la diffe– renza di ricerca sonora fra gli Arti e Mestieri, altro gruppo musiè~e torjnese cui in prece– denza· Yenegoni collàbora– ·vll,e con cui ha ultimamente inciso alcuni brani di «Quarto Stato», loro ultimo Lp. Ad ascoltare questo disco il motivo salta fuori evidente: Venegoni, pur perseguendo anch'egli un suono accattiva– mente, ha un po' lasciato le vene del rock made in ltaly cui si rifanno gif Arti e Me– stieri e tenta di cavalcare altre tig'ri. In· questa ricerca di al- trovi, usa strumenti insoliti come bottiglie, voci, rumo~i, e varca confini sonori ai limit dell'universo zappiano. Talking Heads FEAR OF MUSIC Sire records • RCA Registrato in un loft di Lo'ng Island sotto la direzione RE NUD0/52 dell'ormai Inseparabile Brian Eno che si è occupato di tµiti i filtr.aggi elettronici, esce il ter– zo Lp delle Teste par!anti. Se– gue «77» e «More song~ about building and fpod» non solo come sqccc;ssione crono– logica, ma anche come conti– nuazione di una ricerca sono– ra cl}e ha µn obbiet~ivo ben preciso. Arrivare per alchimie sempre più ardite a sintetizza– re la pietra filosofale, la I{lUSi– ca clegli anni ottanta. ·E se il sapore della polpa è assai pre– giato anche il contenitore de– ve esserlo. Unji busta nera con tante piccole ogive in ri– ljèyo, ed uhji foto termografi– Cll, cioè sensibile al calpre, ac– compagnano il disc~. In Italia però, nonostante queste raffi– natezze il successo non arride ai T;il~ipg 'Heads e così il di– sco non è StlltOstampato qui ma è stato soltanto importato in poche migli<1ia di copie. Questa scars;l fiducia 'lel in~r– cato italiano ci dà pérò l'op– portunità di trovare sulla bl,1- sta originale anche i testi, e ci dà quindi modo di apprezzare appieno alc11nigioiellini come «Mind» o «Cities». Weather Report 8:30 CBS Doppio dal ·vivo per la for– mazione elettrico jazzistica del baffuto Zawinul e del por– tentoso bassista Jaco Pasto- rius, quello di Joni Mitchell per intenderci. Dal vivo iJl un sensp strano però: le registra– zioni infatti non sono state ef– fettu~te in up solo posto nè nello &tessoperiodo, ma s·ono invece il frutto di vari concer– ti°tenuti in più parti del mon– do. Come è d'uopo in simili casi, nel elisco in questiom: so– no contenuti parecchi dei ca– valli di battaglia del gruppo. Da «black market» del '76, a «In a silent way» del '69, di quando cioè Zawinul era an– cora un pianista fra gli altri alla corte di re Miles Davis, fino ali~ recentissjma 8:30. Cosa dire di più? J.,amusica è quella che già conoscete. C'è forse un tantino più di spazio per Jaco Pastorius ed il suo incantevole basso elettrico: c'è perfino un brano tutto suo, i<Slang», che lùi stesso esegue da solo. C'è il gusto di assaggiàre in una versione differente pezzi che avevamo già messo jn archivio con una c~rta etich~tta che adesso vie– qe modificata più o meno ra– dicalmente. E per il resto, il disco· parla da solo: è una summa c!i anni e anni di lavo– ro di guella portentosa ~ac– china di musica che sono i We~ther ... Enzo Jannacci FOTO RICORDO Ultima Spia~gia RCA In questi due ultimi anni, tanti ne sono quasi passati dall'uscita del suo precedente Lp, «Secondo te ... che gusto c'è», Jannacci non ha aperto bocca per cantare. Si è intera– mente dedicato al lavoro di chirurgo che svolge degna– mente in un ospedale vicino Milano, ed alla famiglia, che figura con lui nella foturicor– do che sta in copertina e che dà il titolo all'album. «Se so– no stato zitto tanto tempo è perché non avevo più nulla da dire» ha confessato in un'in– tervista il nostro eroe. D'altra parte il suo rapporto con la musica consisteva ormai da alcuni anni in un rapporto eschisivamente con le sale di registrazione, visto che di concerti non ne tiene più da tempo. Cosa ha dunque 12ro– vocato questo improvviso ri– sveglio in un tipo strano come Jannacci, che alcuni già con– sideravano perso per la causa della musica? L'incontro con un altro grande cantautore: Paolo Conte di Asti, nelle cui capacità Jannacci Ila una fi– ducia ed una stima illi!Jlitate. Fiducia e stima che si sono concretizzate in un prestito di due canzoni patticolarmente belle del pepertorio di Conte (« Bartali» e « La poiana»), reinterpretate in maniera as– sai personale da Jannacci. Ma certo la voglia di cantare di nuovo era tanta, e non basta l'incontro felice con Paolo Conte a spiegare tutto. Tanto è vero che la canzone più si– gnific.,tivamente be!la dell'al– bum è «Natalia», cronaca as– sai sofferta di un intervento al cuore su una bambina di pochi mesi effettuato. dal chi– rurgo Enzo Jannacci e narra– to in canzonetta dal tal Enzo Jannacci, cantautore.

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