RE NUDO - Anno XI - n. 83 - gennaio 1980

giusquiamo, preparato con le sue foglie, è usato per le affezioni dell'udito e per i reumatismo. MANDRAGORA È spesso chiamata «omi– no piantato» o «albero con faccia da uomo». È nomi– nata in innumerevoli ricet– te di stregoneria. Il suo aspetto simile a quello umano ha dato molto da parlare. Anticamente era ritenuta una radice prezio– sa per chi la possedesse, perché influiva favorevol– mente sul destino, però l'estrazione dal terreno era considerata pericolosa. Si diceva che q\lando la si strappava dal suolo l'omi– no rinchiuso in essa lan– ciasse grida lamentose e gemiti, per cui era necessa– rio raccoglierla con una forca e con riti particolari; comunque la cosa migliore era che fosse sradicata da un cane e avvolta poi in un panno. I ciarlatani contribuiro– no alla celebrità di questa pianta e sapevano inta– gliarne con molta destrez– za la radice dandole forme capricciose e vendendola molto cara a causa delle proprietà che le attribuiva– no. La mandragora cresce dove non arrivano i raggi del sole; spesso sua radice è divisa in due parti. COCA (Erythroxylon Coca) È un arbusto che cresce spontaneo nelle Ande pe– ruviane e boliviane. Gli in– dios sudamericani cono– scono da lunghissimo tem– po le sue notevoli qualità: masticando le foglie di co– ca si ha una sensazione di benessere e scompare la fa– tica, la fame e la sete. I masticatori di foglie di co– ca sono chiamati «coque– ros». Questa pianta però non è un rimedio, e çiato che il suo impiego abituale dissimula la sensazione sia di fame che di fatica acca– de che il coquero soffra di debolezza, disturbi digesti– vi, disturbi nervosi ,eccete– ra. L'alcaloide più signifi– cativo della coca è la cocai– na, che lascia la lingua anestetizzata. ·Esercita un'azione vasocostrittrice sulla pelle, mentre intro– dotfa per iniezione sotto- cutanea o ingerita dà luogo ad un'accelerazione del battito cardiaco. Agisce sulla psiche dan– do uno stato di benessere, ed è utilizzata in medicina come anestetico in chirur– gia dentaria. Dal punto di vista storì– co, la coca era per gli Incas la personificazione della divinità e infatti essi vene– ravano i•campi che la pro– ducevano. Attualmente gli indios per usarne le foglie si portano dietro una pic– cola zucca piena di cenere, alla quale danno il nome di «Ilucta», che sarebbe co– me dire «sale». Questa llucta si ottiene dalla cene– re delle spine di un albero chiamato «molle» e da al– tri vegetali, a volte impa– standola con brodo di pa– tate. PEYOTE In lingua azteca: peyotl Il peyote era una delle piante più usate e cono– sciute dagli indigeni messi– cani. Peyotl significa «quello che risveglia, ·allu– cina, fa prevedere, dà vi– gore e valore». Dal punto di vista medico si dice che il peyote pestato e applica– to sulla parte inferma alle– vii i dolori delle articola– zioni e secondo un detto indio «quelli che lo man– giano divinano e predico– no». Agisce sul sistema ner– voso producendo allucina– zioni, anestesia parziale della pelle, insonnia, lumi– nosità e intensità dei colori e perdita della nozione del tempo. Secondo M. Martinez, autore di «Piante utili del– la flora messicana», il pe– yote fu introdotto negli Stati Uniti dagli Apaches nel 1870. A causa dei suoi alcaloi– di, agisce anche come toni– co cardiaco. FUNGHI ALLUCINOGENI Sclerozio della segala cornuta È un fungo parassita che , vive su molte graminacee, e specialmente sul grano, sull'orzo e sulla segale. Anticamente era utiliz– zato per abortire, dato che le sue proprietà vasoco– strittrici stimolano diretta– mente l'utero. Amanita muscaria È un fungo bellissimo, con la cappella rossa a macchie bianche. Faceva parte dell'ali– mentazione degli antichi russi; i quali lo lasciavano prima macerare a lungo nell'aceto. L'amanita agisce diret– tamente sul sistema nervo– so, e le si attribuiscono proprietà ubriacatrici, al– lucinogene e afrodisiache. La sua ingestione provoca gravi disturbi intestinali, e talvolta anche la morte. (Traduzione di Luca Gero– sa da Alfalfa n° 8/9/10, estate 1978) RE NUD0/29