RE NUDO - Anno XI - n. 83 - gennaio 1980
... interessante in mano alle gio– vani generazioni, !'«ultima dose» per sfuggire ad ogni ti– po di assoggettamento (anche a quello provocato dagli op– piacei) e per stabilire nuovi li– velli di comunicazione. (I) ••• Da questa sua lunga e sof– ferta esperienza con gli stupe– facenti, Burroughs aveva già tratto materia per un suo li– bro, scrivendo nel 1949 «Jun- kie», lucido e realistico reso– conto della sua esistenza di tossicodipendente, pubblicato in Italia da 1· li col titolo «La scimmia c · a • È tuttavia con la trilogia composta dal suo capolavoro indiscusso, «U. Pasto Nudo», da «La Morbida Macchino (titolo che ispirò tra l'altro il gruppo rock-jazz omonimo, «The Soft Machine») e da «Nova Express», che Bur– roughs raggiunge il massimo d_ellasua espres · e RE NUD0/20 l'affetto di un vasto pub lico che, da quel momento, i rà a seguirlo con devozi Effettivamente in libri Burroughs espi tutta la sua grandezza, · ta la sua maestria, viv nando implacabilme mondo moderno, scr con occhio disincanta piaghe della socìetà te . ca, descrivendone im mente orrori e brutt ciando per sempre il do e definitivo anate tro la violenza e l'id potere, ovunque es sconda. na- dalla possibilità di uno ster– minio atomico e i suoi libri arri\-ano ad essere, come ,.qualcuno li c1erm1, prima, autentica mitologia :dell'Era · Cape Canaveral, Hirothi– ma e Belsen, i documcqti defi nitivi del XX secolo, scabrosi e chiarificatori il CO- smico». Nell'universofolle dei suoi libri, dove bande di esseri mu– tanti sconvolgono il mondo con la loro cieca brutalità, il 'diverso' più tradizionale, il tossicomane, perde i suoi con– notati malvagi di 'contagiato da isolare', finendo per .di– ventare un essere indifeso e braccato, vittima di una dop– pia assuefazione, quella alla droga e quella alla violenza autodistruttiva di un mondo governato da cervelli elettro– nici impazziti. Burroughs, come uno straordinario Maestro di Ce– rimonie, attira il lettore in un abisso senza fine, in un vorti– ce ifresistibile di sitim!ltmi · rotecniche, in un mondo in cui le angosce e gli orrori che quotidianamente ci circonda– no, sono portati all'eccesso. Con Burroughs la civiltà tecnologica, perduta la sua maschera di opulenza e di ef– ficientismo, si mostra final– mente in tutta la sua miseria, in tutte le sue perversioni più allarmanti. E purtuttavia, il talento dell'autore americano è tale che, anche nelle pagine più -crude e nelle scene più brutali, egli non perde di vista il lato comico delle cose e non rinuncia alla gustosa ironia, a quella sorta di humor noire sempre presente nei suoi libri. Quella di William Bur– roughs è una potente metafo– ra - tuttora credo insuperata - sulle degradàzio~i della so– cietà automatizzata, sulla sua logica distruttiva ed autodi– struttiva e sulla lucida, in un certo senso razionale follia che muove i centri di potere, aestiti, nei suoi libri, da una ristretta cerchia di tecnici/po– liticanti schizoidi. In questa sua brutale e to– tale demolizione delle conven– zioni, dei miti, della logica, della morale, della razionali– tà, dell'automatismo rme a se stesso, in questa sua battiwia idi9ale ontro i 'detentori dì r • Burroughs non si ri- s e mette in campo tut- te le a i in suo possesso: il grottesco si mischia cosi con il più crudo realismo, il para– dossale con l'ironia sottile, la satira più bruciante con il dramma. Come · è detto, le immqi– oposte dallo scrittore danno vitaalle paginepiù dis– sacranti, allucinate ed alluci- nantinellastoriadellalettera– tura moderna, ma le visioni che compon,ono questo mo– saico dell'assurdo che sono le sue opere, non sono tuttavia nè ispirate nè provocate dal– !'assunzione di qualche so– stanza stupefacente. Burroughs ha orrore dell'e– roina e la maggior parte delle altre droghe non lo interessa; per lui la droga è ben lungi dall'essere strumento d'ispi– razione o comunque la causa d'immagini tra l'onirico e il delirante ed essa perde del tut– to il suo fascino misterioso, il suo aspetto poetico/magico. L'autore, rispetto alle droghe, è assolutamente og– gettivo quando-xrive di stu– pefacenti è nella posizione ti– pica dello studioso, freddo e metodico e le pagine dedicate a questo argomento hanno un tono professionale, scientifi– co. Ma in un mondo folle/ as– surdo, alle soglie della ·disin• tegr · quale quello de- scrit • 8bri dello scrittore ame , la dro,a perde molto del suo ~to mmac– cioso, o meglio, diven,a un male fra tanti ~i. U drogato che si niczionc per placar~ dell'astinenza ment~ in cerèa di tificiali', poi se rapptf,Sà di condurre .,.,,"" '- a– ie', cioè di alzafsi dal lettò al ~attino, Jij ~~•• man– aiare, ~. In un biiver farneti +> per~~.;r unt . dal ga rapprese mente un riç:IQII· ~11tm.J-..1W nalità e l'frJ sioodipendeote '6 l'orologio iml)lac stinenza, fappr.....,.'l"""r= costante '8• uno mi punti ~ i rimasti I realtà ph) precaria. Per rendersi conto dell'in• credibile impatto che poalede la.prosa di Burrouabl dente aprire a casct_i;11Q MOi libri, ml 1; ~ qbe di farlo br prendendo ad Morbida Maccllfild, un • brano del capitolo- «I 1ongs della violenza» di pag. 145: • «La guerrafro i due sessi divi- •
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