RE NUDO - Anno XI - n. 83 - gennaio 1980

conda, una terza o una quarta radiazione. Ma il peggio !ii tutti è il plutonio 239, che attacca le ovaie, i testicoli, le ossa, i polmoni ·e che per essere neutralizzato richiede 24.000 anni! µno che si becca una botta di pluto– nio, quindi, ha un bel aspettare; non ci cava più le penne, finchè campa. · Jl · meccanismo di dan– neggiamento è questo. La ràdiazione produce ioniz– zazione, la quale cambia la struttura dell'atomo e del– la molecola. Molecole alte– rate possono produrre mu– tamenti nella cellula e, co– me ultimb passaggio, nel tessuto di cui la cellula fa pl!-fte.Ora, un tessuto sot– toposto a radiazioni sal– tuarie e in piccole dosi pu'ò, 'in virtù del potere ri– geµerativo delle cellule (che ·muoiono e rinascono continuamente) recuperare la propria completa inte– grità. Ma se la stessa cate- l na genetica viene intapca- ta, si altera l'informazione I . , trasmessa alle cellule nasci- ture ~ queste dimentiéano cosa debbono diventare, perdono la loro fisiqnomia naturale e si trasformano in cellule mutanti, con il possibile risultato di tumo– ri. Se la cellula danneggia– ta è l'ovulo o lo spermato- zoo, anche i figli risentono delle conseguenze (il mon– golismo ne è un esempio). Le radiazioni ionizzant · si contano in REM, la loro unità di"misura'. Per avere un'idea di cosa significa un Rem, basti pepsare che.500 Rem sono in grado di ueci 0 dere circa la metà cij un gruppo di adulti sani nel giro di una settimana t; eh~ 5000 Rem li uccidono tutti in meno di un giorno. ·Ma sono sufficienti gli 1:i Rem di una normals ra: diografia in periodo dt gra– vidanza per rendere i figli (colpiti dalle radiazianj,·ih fase fetale) vulnerabili ? <\ gravi malattie. Secondo uno studio compiuto ad Oxford, essi hanno il 50% di probabilità in più, ri– spetto alla media, di mori– re di leucemia o altri tumo– ri nei primi 10 anni di vita. Sempre per farsi un'idea concreta dell'oggetto del discorso, ricordiamo che l'I.C.R.P. (una commis- ... sione per la protezione ra-· dio - logica,' le cui indica– zioni sono seguite e addot– tate quasi ovunque) ha fis– sato a 0,5 Rem all'anno la dose limite di sicurezza. Ma per chi lavora a una centrale nucleare la dose di radiazioni ·annue consenti– ta è di 5 Rem! E che senso ha conside- rare rassicuranti i -isultati dei controlli mediçi Òperati alle centr~j fin~· ·a qµesto mòmepto, dato ·gpe - lq sappjamo - la ·maggior parte de'icancri ci mette al– meng l Q ....:.... 15 anni ·Il svi– luppàrsi e che i contr-olli soqo qm1inciati apprna nçl 1974?" ' ·'..U' altra parte, l~ posi as– ~9r"jfo' qai lavoraipri degli fmpiapti atomici ha conti– nuato ag aumentare sia in GiiiJ:lJ;?Ol}e che._in Francia, dòve, a Cap la Hague, gli i,iqdettj ~j lavoi:i ~on pos– s6qp · tF!!tt~ners1 m «zona attiva» per più di 3' al giorno! A dispetto del fat– to che i reattori sono pro– tetti da una «corazza bio– \ggica» di cemento armato profonda parecchi metri. Ma non ci stupisce, perché abbiamo già visto in altre OCCj!Sionin che conto si debb~rio tenere le prote– zioni ·e le garanzie, quando §i •tratta di nucleare. È èhii'.u-o che i sostenitori del- le·c~ntrali tepdonci ~ ajini~ mizzare 1,péricoli e i cfànni e a mettère·'in mostra fa so, fisticata ~atteria qi «~jcJ– rezze) dt cui la m derna tecno] gia circonda' gli im– pianti· 1 gli uomini che vi prest@O ra loro opera. Ma intan o non possono nega– re niente di quantp è statò detto fin qui, nè possono cancellare !a ~~ricolosità dei materiali rld1oattivi di cui te ceptrali sr•qutrono e si attorhilijf p . (riègli im– pianti di r-u~ìclaggiodelle scorie, questcivengono ma– neggiate da dietro pesanti scafandri di piombo), nè smentire_,per ~~empio, che' il plutoajo è tàlmente to~.i– co che uti si può comple– tamente r~vinare i polmo– ni inalan~J'nte 0,2~...milio– nesiini di gramm·o. Ogni tanti:>tentano di racconta– r~ ihe, si, le sostanze ra– dioattive sono pericolose, ma loro hanno i mezzi per tenerle sotto controllo. E si dimenticano di quçl fur– tarello di 200 tonnell(lte di plutonio (sfuggite alla in– dermagliabile sorveglianza delle guardie), che ancora non si sa dove siano finite. poi magari ci domandia– mo il perché di certi iqspie- gabili malesseri... ': Effetti civili ·_«Lo stato nucleare è uno ~ I • . , i stato ijl politizia»,-èra,~à è lo slo,f}n qj dimosfranfi te– des~n1 ~ fFànèesi 1mpefnati nella'lotta con40 il ~uclea– re some font · Hj ençrgia e convinti che esso còstitui– sca una minaccia, oltre che alla· s·alute qeUa gente, an- ., I RE NUD0/11

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