RE NUDO - Anno X - n. 82 - dicembre 1979

42/RE NUDO INTERVISTA A LINO CAPRA VACCINA « MI ESPRIMO ATTRAVERSO IL SUONO» ROBERT FRIPP IMPRESSION POLYDOR L.C. Vaccina suona il vi– brafono, il gong, la marim– ba, la voce seguendo da molti anni una ricerca sulle percussioni. Nei suoi concerti come su disco L.C. Vaccina è ac– compagnato dalla moglie Dana Matus alla voce e al· l'arpa celtica, Roberto Mazza all'oboe e Mario Garuti al violino. Purtrop• po dal vivo non è più uti– lizzabile la voce di Juri Camisasca che ha abbando– nato ogni situazione di in– tervento pubblico. Per questo tipo di musica è già un successo avere un. cen– tinaio di ascoltatori. È un argomento complesso e for– se ancora poco chiaro che merita comunque una certa discussione. Abbiamo così affrontato il discorso intervistando L.C. Vaccina, dopo il concerto. Insieme ad altri musicisti vicini al tuo stile sei passa· to dalla musica improvvi– sata a quella scritta. Que– sto dopo uno studio della musica e sugli strumenti nelle scuole tradizionali. È cambiato il tuo rapporto con la musica? L'unica difficoltà è dt riu– scire a scrivere quello che tu hai in mente e non quello che la scuola ti ha insegnato. Ho notato che hai lasciato perdere l'improvvisazione in favore della musica scritta. Dai ancora impor– tanza all'improwisazione? La possibilità di scrivere la musica mi ha portato a ca– pire sempre di più quello che sto facendo e averlo più chiaro per poter andare avanti. Secondo me con l'improvvisazione rischi di finire come nel free jazz di trovarsi in un gran pantano dove non ci si muove più. Dalla Sciascia il tuo primo disco solo « Antico Ada– gio » è stato realizzato non senza difficoltà. Mancanza di un interesse delle case discografiche che non ri· schiano per una musica che non ha un mercato. Quali sono i possibili rimedi? Questo è un grosso conflit– to che vivo dentro di me. Mi sento molto estraneo a questo mondo sia come compositore che come uo– mo. Un rimedio può essere quello che gli addetti ai la– vori la finiscano di preoc– cuparsi solo di certe cose dando la possibilità' a chi ha voglia di sentire questa musica, di avere queste oc· casioni. Ho l'impressione che molti ascoltatori che si sono av– vicinati a questa musica, se ne sono allontanati perché hanno creduto di ricevere un messaggio o delle emo– zioni ad ogni costo. Secon– do te come deve essere la posizione del pubblico? Senza dubbio ci deve esse– re una disponibilità di base che secondo me è determi– nante per avere una com– prensione. . . L'oriente in che misura ti ha influenzato ? el disco tuo c'è anche la voce di Camisasca con un accento molto profondo in senso mistico. Innanzitutto io non penso che /uri ... anche se il suo accento è molto vicino al modo di usare la voce in– diana è un ottimo esecuto– re di musica occidentale vocale. La musica orientale mi ha aperto delle porte che non conoscevo diversi anni fa. Rimane alle mie spalle co– me esperienza in quanto da lì ho avuto la possibilità di tornare indietro, altrimenti sarei stato convinto come molti lo sono che nel mon– do si va solo avanti. a cura di Giordano Casirahgi e Gino Dal Soler Robert Fripp lmpression Polydor Album bizzarro, questo, ma molto adatto al Fripp presentato in copertina: senza occhiali né barba, incravattato in completo grigio. È bizzarro p1u che altro per l'apparenza sconnessa, per l'oscillare tra rock rivi– sitato, stilemi tipici dei tardi King Crimson, e, ov– viamente, suggestioni elet– troniche. Stavolta, comun– que, predomina l'aspetto tardo-crimsoniano, nono– stante il concorso di tanti personaggi di rilievo e di diversa estrazione: l'im– mancabile Eno, e poi Peter Gabriel, Peter Hammill, Phil Collins etc. La gran parte della musica, però, mantiene dei Crim– son tutte le pecche insieme agli stacchi classici; e Fripp sembra poco incline a pre– starsi a voli chitarristici. Meglio senz'altro le punta– te di (come dice lui) « frippertronics », che rin– novano i fasti di Evening Star e The Heavenly Music Corporation, con la loro base ripetitiva' e il tono impressionistico. Ma nel complesso è un disco che soffre di schizofrenia. I momenti felici (Water Mu· sic I & Il, Impression) non bastano a compensare l'indecisione di fondo. Preferisco, per il momento, sospendere il giudizio su Fripp, e rimandarlo aì!'u· scita imminente del suo al– bum di « pure frippertro– nics »: vedremo lì se il chi– tarrista è in grado di segui– re fino in fondo una dire- zione precisa. p.b.

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