RE NUDO - Anno X - n. 82 - dicembre 1979
AC/DC HIGHWAY TO HELL W.E.A. ITALIANA Haevy-metallari, aprite b~– ne le orecchie! Questo di– sco fa al caso vostro. Chi sono questi AC/DC? Se– condo me il meglio de! rock durissimo, cinque ve~i « kids » usciti forse dal ri– formatorio non· molto tem– po fa ... ma. ~n~he cinqu~ ottimi mus1c1st1 che si muovono con rabbia e sen– sualità portata all'estr~mo, tra chitarre superamphfica– te e un ritmo che ti riscal– da il sangue fin dal primo ascolto. Il tutto all'insegna delle sensazioni forti, quel– le da « bruciare » al mo– mento in contrapposizione al mo'ndo dei «regolari », al grigiore monot~no delle città e ai ricordi d1 µn pas– sato che scotta (riformato– rio?). . . Degli AC/DC sono usc~t_1 finora cinque L.P. (uno piu ;trascinante dell'altro); questo « Highway to hell » è l'ultimo uscito e, come gli altri, fin dalle pri~issi– me note, ti coinvolge m u: n'orgia di super-ritmo e di super-violenza. Notevole è il cantante Bon_ Scott, ragazzaccio ~estito d1 pelle e affama~o d1 sesso.:. la sua voce arnva a te can– ea d'istintualità (quella ve– ra non creata a tavolino) e d/ rabbia da strada. No? credo sia possibile « resi– stergli »! Insomma, questa gent~ fa del rock autentico. Chi ha dubbi, dovrebbe ascoltar~ almeno uno dei loro ellep1 (magari quello « live »); credo che cambierebbe i– dea. t.t. QUEEN UVE KILLERS EMI (doppio dal vivo) Titolari di uno dei live show fra i più apprezzati e seguiti del mondo i Q~~en si sono finalmente dec1s1 a fornire con questo doppio dal vivo un documento del loro spettacolo anche a chi non ha avuto la possibilità di parteciparvi. . . Le registrazioni dei quasi venticinque brani sono sta– te effettuate nel corso della tournée mondiale dei primi mesi di quest'anno con l'attrezzatura mobile del Manor studio e forniscono un panora~a pressoché completo della produzione dei Queen, dal 1973, anno del loro esordio, fino ad oggi passando per t~tti i loro principali successi. Ce n'è per tutti i gusti: da~le canzoni melodiche esegmte con strumentazione esclusi– vamente acustica com~ « Love of my life », fino a1 rock tiratissimi alla « We will rock you ». Nel giust~ mezzo stan.no quei brani accattivanti che li hanno portati al su~ce~s?, con la loro orecchiab1hta: da « We are the champions » a ·« Bycicle race » tratto dall'ultimo Lp, «Jazz». Un repertorio vastissimo che mira ad accontentare tutti i tipi di pubblico e che ad uso e consumo dei giovanissimi ripercorre .e riproduce tutta la ston~ del pop degli ultimi venti anni: dai pezzi alla Beatles a quelli alla Who o alla Deep Purple. RE NUD0/39 CLAUDIO DENTES PANTAREI MIRTO Per un musicista non fa– moso, il traguardo del ~~sco è determinante perc10 anche molto voluto e sofferto. C'è chi se lo produce da solo bruciando le tappe del mercato discografico chi invece aspetta paziente– mente la fiducia di una ca– sa discografica dopo averla avuta da musicisti e opera– tori musicali. Il secondo caso è quello appunto di Claudio Dentes che aveva registrato questo disco un anno prima di es– sere pubblicato. Regis~ra– zione avvenuta per meta a Londra e il resto in Italia. A Londra Detnes aveva u– tilizzato il suo fiuto musi– cale con varie sovrincisioni, in Itali a un gruppo di mu– sicisti lo hanno aiutato a completare il materiale che rimescolato ha dato forma a questo lavoro., . , Quello che ne e uscito e una gradevole miscel~ di musica west-coast e d1 so– norità elettroniche, un sound tipo Mike Oldfield, che lascia perplessi per l'u– so incondizionato della tecnica di missaggio a sfa– vore di un linguaggio mu– sicale più « vivo ». Ancora, Claudio ha prodot– to per la polygram. il dis~o di Cacciapaglia: Sei note m logica. Non ci resta che a– spettare la prossim_a uscita su vinile per decidere se mettere Dentes tra i buoni o i cattivi. Giordano Casiraghi
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