RE NUDO - Anno X - n. 82 - dicembre 1979

STEREONUDO N. 8 Continuiamo la rassegna di sistemi e metodi per la re– gistrazione dal vivo, con un occhio alla migliore qualità del risultato ed un altro al maggiore risparmio possi– bile. Vuol dire prendere in considerazione i sistemi portatili stereo a cassette e rimandare ad altra occasio– ne l'esame dei p1u com– plessi e costosi sistemi a bobine, piuttosto poco por– tatili e molto più ingom– branti. L'armamentario portatile a cassette comprende quattro elementi indispensabili: il registratore, i due microfo– ni, la cuffia e la cassetta '«compact». i:: necessario combinare fra loro questi moduli nella maniera più conveniente, ad evitare sprechi (uno degli elementi non all'altezza degli altri o, viceversa, un solo pezzo di buona qualità ed il resto ferraglia). Bisogna partire dalla convinzione che non basta avere un buon regi– stratore per migliorare la resa di microfoni appena discreti o di un nastro a basso costo, né basta infila– re una buona cassetta nel solito portatilino mono. Anche per i costruttori non è facile progettare materiali ed apparecchiature spe– cificamente « portatili », coiè compatti, leggeri, ro– busti ed affidabili; a di– mostrarlo sta l'esiguo nu– mero d i portatili hifi di– sponibili sul mercato, motivato anche dalla bassa richiesta. Cominciamo però ad ana– lizzare il « sistema » a par– tire dalle condizioni di la- B voro, cioè dal tipo di re– gistrazioni previste o piu interessanti per l'amatore e dall'ambiente acustico in cui ci si trova a registrare. Possiamo individuare tre ambienti fondamentali di « trattamento » del suono vivo: sale chiuse, esterni urbani, esterni naturali. In altre parole, non solo i concerti possono essere og– getti di ripresa, in audito– rium o spazi aperti, ma an– che gli ambienti naturali costituiscono spesso inte– resse per i cacciatori di suono. Versi di animali in monofonia , rumore di fo– resta in stereo, affollata piazza cittadina ancora in stereo, etc. etc. Diverse si– tuazioni che generano di– verse e.sigenze, importanti da definire soprattutto per la scelta del microfono: panoramico (omnidirezio– nale), cardioide (direziona– le), supercardioide, iper– cardioide, senza trascurare le caratteristiche di sensibi– lità e le differenze costrut– tive. Ma ne parleremo al punto giusto. Il nastro costituisce l'ele– mento di « memoria » del sistema e come tale va scel– to col massimo livello di qualità. Mi spiego. Se si tratta di registrare del solo parlato (intervista, conver– sazione, recitazione) non solo non ha importanza l'effetto stereo (nemmeno i dibattiti sono più spettaco– lari in stereo) ma non dà molto fastidio neanche il rumore di fondo che nei nastri economici è abba– stanza avvertibile. La voce umana copre uno spettro di frequenze abbastanza ri– stretto nella zona delle medie e non pone quindi problemi di fedeltà e sen– sibilità del nastro, che può tranquillamente essere il meno costoso. Al contrario, la musica o il canto degli uccelli ha una grande va– riabilità di frequenze anche basse o molto alte, che andrebbero perdute con i nastri mediocri. Diventano necessari nastri più sensibi– li, con minore rumore proprio (dovuto alla natura dell'emulsione e all'attrito sulla testina), con la com– posizione dell'ossido più sofisticata e quindi più co– stosi. Sono i nastri al fer– ro-cromo e variazioni del- 1 'ossido di ferro e al bios– sido di cromo, a basso ru– more ( « low noise ») ed al– ta capacità di « trattenere » le estreme frequenze. Quindi rassegnamoci a pa– gare prezzi alti per preten– dere il megilo almeno dalle cassette, che fra l'altro così usurano meno le testine e durano di più. Insomma, per andare sul sicuro ed e– vitare di portarsi dietro se– dici tipi di nastro adatti ai diversi impieghi è meglio affezionarsi ad uno solo di alta qualità, comprarlo in stock consistenti per spun– tare qualche sconto e in questo modo poter predi– sporre il registratore sulle caratteristiche elettroma– gnetiche di quel solo na– stro, senza dover più inter– venire sulle regolazioni. Già, perché è il registratore a dover essere adattato al nastro e non viceversa. Ma presentiamo prima l'appa– recchio portatile: abbiamo già detto delle caratteristi– che fondamentali come la leggerezza, la robustezza, aggiungiamoci la grande maneggevolezza (i comandi più grandi e robusti, gli strumenti molto leggibili), la resistenza agli urti e alla polvere, la possibilità di funzionare senza problemi in qualsiasi posizione e, innanzi tutto, l'elevato li– vello hifi e la possibilità di collegarlo all'impianto casa– lingo. Di solito dispone di un altoparlante incorporato per il monitoraggio, ma al– cuni modelli ne sono privi e necessitano dell'indispen– sabile cuffia. Tutto questo ne fa uno strumento quasi di lavoro, se non proprio professiona– le, e sul mercato, infatti, RE NUD0/25 non ci sono più di una dozzina di modelli in tutto, dal mezzo al milione inte– ro. L'estetica è molto simi– le per tutti: neri, a carica– mento sulla faccia larga superiore (dov'è collocato anche il piccolo altoparlan– te monitor), con gli stru– menti raggruppati sul da– vanti, che diventa la parte superiore quando si porta a tracolla. Le finezze dei più recenti decks casalinghi qui sono più che altro un im– piccio: niente computers fluorescenti, niente micro– tasti touch-control troppo vicini uno all'altro; al buio di una sala da concerti non si imbroccherebbe mai il bottoncino giusto. Ed ecco infatti comandi grandi e distanziati, riconoscibili an– che a tentoni e vu-meters molto « professionali », spseso grandi e tondi come quelli del Nagra. I tasti sono anche piuttosto duri, per evitare di premerne qaulcuno involontariamente e mandare in malora una registrazione importante. Ma così come i cugini da casa, ha tutte le possibilità di regolazione per adattarlo ad ogni tipo di nastro (se– lettori di « bias » ed « e– qualizzazione », caratteri– stiche diverse dei nastri al ferro, superferro, ferrocro– mo, ferrocobalto, biossido di cromo), che per comodi– tà come avevo detto, sarà meglio mantenere sempre lo stesso. Un apparecchio particolar– mente interessante è il pic– colo Sony TC-DS, leggeris– simo (appena un chilo e settecento grammi!) e straordinariamente versati– le: Dolby (circuito ridutto– re del rumore), motore servocontrollato per la mi– gliore omogeneità di scor– rimento del nastro, tre tipi di alimentazione (rete, bat– terie, accumulat.) e un prezzo che non è fra i più alti, 600 mila lire. Di pari compattezza l'Uher CR 210, due chili per tre quarti di milione, ma un po' più delicato, per quan– to anch'esso molto versatile e sicuramente il più piccolo cassette stereo semipro in circolazione. Di contro ha l'unico vu-meter piccolo, impreciso e poco leggibile in 1 uce attenuata, inoltre tutte le prese nel delicato standard teutonico Din

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