RE NUDO - Anno X - n. 81 - novembre 1979

16/RE NUDO subconscio per portarli di fronte al copscio, l'ego razionale, quello con cui siamo di solito identifi– cati: il cerchio effimero di luce che strappa al buio una parte della realtà che noi finiamo per identi– ficare con « tutta la realtà »; la punta, che si erge sull'oceano, di un iceberg in massima parte som– merso. Se il subconscio è in larga misura collettivo, il superconscio è fuori dello spazio e del tempo, del « samsara »: è il divino che nel caso di tutti noi se ne rimane superconscio « lassù », nel caso di un illuminato, di un Bhagwan, diventa supercon– scio « quaggiù ». Se il conscio è il luogo dove sono di casa uomini d'affari, gente pratica, ma anche teorici critici e intellettuali, il subconscio è noto a poeti, ai musi– cisti, ai drogati: esso non è la fine d·el viaggio, ma aicuni ci vanno a vivere. Per la psicoanalisi occidentale il subconscio è il luogo che raccoglie tutto ciò che non appartiene al razionale, al conscio, all'ordinario mondo del– l'ego. 1:. il prezzo nascosto dell'iceberg. Essa non ha la forza di vedere al di là del subconscio, dove pochi, veramente pochi, vivono. Chi entra in que– sta dimensione è presentato come un imbroglione, un ciarlatano, oppure ridotto entro categorie fa– miliari e connotate dall'attributo archeologico di « saggio », da quello esotico di « santone », o da quello clinico di « isterico »: vada retro, nello spa- zio o nel tempo. La psicoanalisi parla del Mago, dell'Illuminato, come dello schizofrenico: la fenomenologia è la stessa. Poiché entrambi sono « out-cast », sono ri– belli, anche se il folle nell'impotenza, l'Illuminato nella pienezza: poiché il Superconscio è divinità, coscienza allo stato puro, non-ego, universale: uno per tutti: è l'Energia al di là dello spazio e del tempo, è il tuo centro, l'Angelo Custode, il Mae– stro. Il Superconscio è l'Oceano. « I sogni sono un'imperfezione del sonno, ma così è anche la coscienza, un'imperfezione dello stato di veglia. Svegliatevi dal sogno, e la verità è il noto, svegliatevi dallo stato di veglia, e la verità è l'ignoto » Aleister Crowley. « A ogni giocatore capitano carte diverse, ma chi manovra come si conviene gli Atu vince la partita ... » Gustav Meyrinck, Il Golem La mentalità occidentale è abituata a concepire la realtà come una concatenazione di effetti che evolvono l'uno dall'altro, secondo il principio di causalità. Abituata a separare, scegliere, classifi– care, isolare, essa ci porta a confrontarci col rea– le con le stesse limitazioni degli esperimenti di laboratorio, che riescono a riprodurre un fatto solo a patto di staccarlo da tutta una serie di in– terdipendenze, di legami, di sincronicità, che ven– gono considerati come insignificanti, marginali, co-

RkJQdWJsaXNoZXIy