RE NUDO - Anno X - n. 81 - novembre 1979

10/RE NUDO vere nel cuore. I magistrati non devono avere un cuore, altrimenti il loro senso della giustizia vacillerebbe. Non possono avere bontà d'animo, perché la bontà. d'animo è un ostacolo sulla via della giustizia. Un uomo giusto de– ve diventare un computer, deve vivere solo nella te– sta, in un mondo di leggi, premi e punizioni. Deve di– menticare completamente di avere un cuore e dei sentimenti. Deve rimanere uno spettatore, indifferen– te, e non tradire mai nessuna emozione. Ma allora sorge un problema difficile perché per secoli abbia– mo ripetuto che Dio è tulti e due, sia giusto che com– passionevole; buono, pieno d'amore e al tempo stesso giusto . .E. una contraddizione, un paradosso. Come ri– solverlo? Gesù ha una risposta, ed è la più bella di tutte: cer– cate di capirla. Sarà difficile capirla perché quello che dice Gesù andrà contro tutti i vostri preconcetti, i vostri pregiudizi, perché Gesù non crede nella puni– zione. Uomini come Gesù non possono credere alla punizione, perché sanno bene che punire è solo un modo di vendicarsi. Buddha, Krishna, Gesù non pos– sono credere nella punizione. Piuttosto rinunciano alla concezione di un Dio giusto, ma non possono con– cepire un Dio che manca di compassione; perché la giustizia è solo un ideale umano, mentre la compas– sione è Divina. La giustizia pone sempre delle condi. zioni: « Fa questo per ottenere quello. Non fare quel– la cosa, altrimenti non potrai avere quest'altra ». La compassione non pone mai condizioni. Dio è compassionevole. E per capire la Sua compas– sione dovremo cominciare a capire cos'è un peccatore. Gesù disse: Il Regno dei Cieli è come un pastore che aveva cento pecore. Una delle pecore si smarrì, era la più grande di cucte. Il Pastore lasciò tutte le altre e andò in cerca della pecora smarrita finché non la trovò. E quando l'ebbe trovata, stanco, le disse: Amo te più di tutte le altre. .E. assurdo! Illogico! Ma è vero. Cercate di capire: « Gesù disse: Il Regno dei Cieli è come un pastore che aveva cento pecore. Una delle pecore si smarrì, era la più grande di tutte ». .E. sempre stato così: chi si smarrisce è sempre il mi– gliore. Se siete un padre di cinque figli, solo il più intelligente cercherà di resistervi, lotterà contro di voi, solo il più intelligente cercherà di affermare se stesso. I bambini mediocri si sottomettono sempre, sono i bambini più intelligenti che si ribellano, per– ché la qualità della loro mente è la ribellione. L'in– telligenza è sempre ribelle: più si è intelligenti, più si è ribelli. E i bambini che non si ribellano mai, che di– cono sempre di sì, sono più morti che vivi; a voi po. tranno anche piacere, ma non sono bambini pieni èi vita. Vi seguono, non perché vi amano, ma perché so– no. deboli e hanno paura di tutto. Non sanno essere soli, non sanno opporsi: sono deboli, sono impotenti. Guardatevi intorno: le persone che considerate per bene sono quasi sempre le più deboli. Non è la forza a generare la propria bontà, ma la debolezza:- sono buoni perché non sanno essere cattivi. Ma che bontà è mai questa, se è frutto della debolezza? La bontà de– ve scaturire da una forza straboccante, solo così è vera bontà: viva, un fiume di vita. Per questo quando il peccatore diventa un santo, la sua santità ha una belle.z:rn tutta particolare. Ma se un uomo comw;ie diventa santo perché è debole, la sua santità è squallida, è priva di vita. Si può diventare santi per debolezza, ma allora si è persa una grande opportunità. Solo se è la forza a farvi diventare santi sarà una conquista. Un uomo che è buono solo per– ché non sa ssere cattivo, non è veramente buono. Quando diventerà forte, sarà cattivo; se diventa po– tente, il potere lo corromperà immediatamente. È quello che è successo in India: molti seguivano Gandhi, ma sembra che i suoi seguaci fossero buoni solo perché erano gente debole. Erano buoni quando non erano al potere, ma quando arrivarono al potere e diventarono i padroni dell'India, ne vennero subito corrotti. Il potere non può corrompere un uomo veramente potente, mai! Perché è già potente. Se il potere potes– se corromperlo, lo avrebbe già corrotto! Il potere vi corrompe solo se siete deboli e la vostra bontà è frut– to di debolezza .. Lord Acton dice: « Il potere corrom– pe e corrompe assolutamente"· Ma vorrei porre una condizione perché quest'affermazione non è vera in assoluto: il potere corrompe solo se la bontà è frutto di debolezza. Se la bontà nasce dalla forza, il potere non vi corromperà mai. Come può corrompervi se lo conoscete già, se siete già pronti? f:. dificile scoprire da dove viene !a vostra bontà. Se non rubate solo perché avete paura di essere presi, il giorno in cui siete sicuri che nessuno vi metterà in prigione, diventerete dei ladri - chi potrà impedir– velo? Prima ve lo impediva solo la paura: non ucci– devate il vostro nemico perché sapevate che sareste finiti in galera. Ma se vi si presenta una situazione tale che siete sicuri di non essere presi, lo ucciderete immediatamente. t solo la debolezza che vi fa essere buoni. Ma come può la bontà nascere dalla debolezza? La bontà ha bisogno di sovrabbondanza di energie. Ri– cordatelo: la bontà è un lusso. Non dimentkatevene mai: Ja santità è un lusso - è un prodotto dell'ab– bondanza. Quando avete tanta di quella energia, che state per esserne sommersi, allora cominciate a divi– derla con gli altri. Allora non potete più sfruttare nes– suno, perché non ne avete bisogno. Potete dare con tutto il vostro cuore perché avete così tanto che è dav– vero troppo per voi. Volete dare agli altri, volete ri– nunciare a quello che avete, volete gettare via tutto e fare dono della vostra vita . Quando veramente avete qualcosa, vi viene voglia di darla. Ricordate questa legge: vi attaccate solo a quel– lo che non possedete veramente; se una cosa è vera– mente vostra non vi costa niente darla, anzi, siete pa– droni di qualcosa solo quando siete felici di darla. Se siete attaccati a qualcosa, dentro di voi avete pau– ra di perderla e non la possedete veramente: sapete che non vi appartiene e che prima o poi, vi sarà por– tata via. Per questo non sapete dare. Quindi una. per– sona dimostra di avere amore in sé, solo quando dà del suo amore; una persona dimostra di essere viva solo quando sa donare la sua vita. Dalla debolezza sorge molta bontà. Ma questa bontà è solo apparente; è una moneta falsa, è come un fiore di carta, o un fiore di plastica. L'albero fiorisce solo quando non può più contenere la propria energia: i fiori ono un lusso - un albero fiorisce solo quando se lo può permettere. Se non gli si dà abbastanza acqua, abbastanza concime, se il terreno non è ricco, l'albero può avere foglie, ma non può fiorire. Questa è la gerarchia: il livello massimo viene ad esi– stere soltanto quando avete abbastanza energia. Se non avete nutrimento sufficiente, la prima cosa che vi verrà a mancar-e sarà l'intelligenza, perché l'intelli– genza è il fiore del nostro essere. In un paese povero, la vera povertà non è fisica, ma intellettuale, perché se un paese è povero, l'intelligenza non può più esi– stere. SoJo quando tutti i bisogni del corpo non sono soddisfatti, l'energia deve prima di tutto soddi farli, perché le radici vanno protette per prime. Se un al– bero non ha radici, non può fiorire. Se non c'è il corpo dove può esistere l'intellig nza? E che dire della com-

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