RE NUDO - Anno X - n. 80 - settembre-ottobre 1979
Bille Evans Trio Cross Current Fantasy Fonit Cetra Mc Coy Tyner The greeting · Milestone Fonit Cetra Ormai quando si attende qualche novità jazz dagli USA ci si chiede trepidan– ti: « Sarà stato colpito anche lui o no? », volen– do alludere con ciò alla strana epidemia di « fu– sion music » (un morbo, sembra, di origine austra– le), cioè di quel genere che vien fuori dall'incro– cio fra il jazz e la disco music. Ma, evidentemen– te, Bilie Evans, vecchia volpe del piano jazz, è immunizzato dal calore dei suoi attempati e nu– merosi fans, e riesce a sfuggire anche in questo « Cross Current ». Una registrazione del '77, che ce lo presenta quasi nella stessa forma e nel– lo stesso · filone tradizio– nale, da lui esibito nell'e– state di un anno fa ad Umbria Jazz. Oggi come allora con l'aiuto di Lee Konitz al sax alto. La for– mazione vede, oltre a lo– ro due, anche Eddie Go– mez, bassista di cui si di– ce un gran bene, Eliot Zigmund alle percussioni e Warne Marsh al sax te– nore come ospite d'ono– re. Diverso è invece il discor– so per McCoy Tyner; il noto pianista americano è da sempre stato un per– verso del jazz. Non ha mai rifiutato le contami– nazioni, anzi! Emblemati– co quindi questo lp che ripropone anche per lui quasi integralmente l'esi– bizione umbra del '78. Compresi « Pictures » e « Hand in hand », i due brani che tennero sveglie migliaia di persone per tutta una notte in riva al lago ... g.m. Colonna sonora del film « American Hot Wax » (A & M Records) Il panorama della musica di consumo è, in questo periodo, molto intricato e complesso. Si può dire che si consuma in ugual miscela John Travolta, di– sco music la più bieca e Rock 'n Roll revival. Di queste diverse catego– rie commerciali è senz'al– tro l'ultima che può esse– re gustata anche dal pub– blico più cosciente e con gusti musicali meno ma– nipolabili dai mass me– dia. Chi potrebbe infatti negare che gran parte della coscienza musicale dei giovani non sia figlia illegittima del Rock and Roll (e quindi del blues e della musica nera)? Per i cultori del Rock 'n Roll revival è uscito qual– che tempo fa un disco go– dibilissimo, anche se si raccomanda di non farsi travolgere dal ritmo e di non dimenticarsi un at– teggiamento critico nei confronti della musica; il disco in questione è un doppio album, distribuito dalla C.B.S., che s'intito– la American Hot Wax, e che si divide in due par– ti: le prime due facciate sono dal vivo e fanno par– te della colonna sonora del film omonimo, una specie di American Graf– fiti-Happy Days, dove gli attori recitano, suonando, la parte di alcuni celebri personaggi del rock 'n roll, ottenendo anche dei discreti risultati dal pun– to di vista musicale, in quanto non è facile, nel 1979, rifare gli anni cin– quanta in modo che sem– brino proprio loro, alme– no dal punto di vista mu– sicale. Le due ultime facciate so– no invece registrazioni o– riginali di Chuck Berry, Little Richard, gli Spa– niels ed altri grupoi, più o meno famosi, dell'epo– ca. e.a. . •:-::: · - .... : .. ·- Fabrizio de André In concerto Ricordi Come già si disse al tem– po dei famosi concerti qui scrupolosamente tra– scritti, l'operazione De André/PFM, nonostante l'ambiguità, tiene. Forse perché la Premiata, in questo caso, viene. tenu– ta a freno, e il « mediter– ranean rock » non imper– versa, almeno non all'ec– cesso. Di Ciocco e soci (insieme si rinforzi di ri– guardo Roberto Colombo e Lucio Fabbri) dimostra– no le loro spiccate attitu– dini per la confezione di lusso; sfiorando a volte, vedi Giugno '73, la misu– ra perfetta. E' l'indistruttibile De An– dré che tiene banco, co– munque, a dispetto di qualche tono di sufficien– za divistica? Sta di fatto che i suoi testi, special- mente quelli degli anni migliori, hanno un netto effetto rinfrescante sulle nostre orecchie martoria– te da tanto cantautori– smo deteriore. Se l'accoppiata dimos"tra una resa inaspettatamen– te buona, qualche scivo- RE NUD0/43 lata non manca, per e– sempio, la versione taran– tellesca del Pescatore, .che perde tutta l'espres- siva essenzialità dell'ori– ginale. Ma ci passa sopra, dicia– mo la verità. Anche per– ché la cornice è ottima, formato esportazione, no– bilitata dalla registrazio– ne del mitico Manor Mo– bile della Virgin. Moon Martin Shots from a cold nightmare Capitol EMI p.b. Non molto bello a veder– si (è riprodotto sulla co– pertina). molto bello a sentirsi. Questo lapidaria– mente è Moon Martin, una vita passata a fare il gregario a tizi ben più noti e ben più pagati: da Mink de Ville, a Linda Ronstadt e Glenn Frey (Eagles) sono tanti quel– li che ne hanno chiesto la collaborazione per i te– sti e le musiche. Chi di voi ha ascoltato ed im– parato ad amare « Cadil– lac Walk» dall'ultimo Lp di Mink de Ville non a– vrà difficoltà a spiegarse– ne le ragioni. Così come pochi dubbi avrà chi a– scolterà questi « spari da un freddo incubo ». Ba– stano « Hot nite in Dal– las », « Paid killer» o la sua versione di « Cadil– lac Walk »: la sua voce in– solita unita ad un rock strascinato ma duro quanto basta vi convin– ceranno. Oh sì, lo vedre– te ... G.M,
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