RE NUDO - Anno X - n. 80 - settembre-ottobre 1979
42/RE NUDO Gunter Hamper Jeanne Lee Oasis Garret List American Images Bennink-Rutheford - Mengelberg-Schiano A Europea Proposal Horo redo rds doppi Queste ultime tre emis– sioni confermano la par– ziale inversione di ten– denza avvenuta nella pro– duzione Horo da qualche tempo a qusta parte, e dalle registrazioni di gros– se stars americane sem– bra trasferirsi a focaliz– zare l'attenzione sul ric– co panorama della: mu– sica creativa europea. Così dopo il disco della MEV e quello di Karl e Ingrid Berger di cui ab– biamo a suo tempo par– lato, ecco altri tre pre– ziosi documenti. Il primo ci presenta la cantante di colore Jeanne Lee che modula le sue ardite e delicate escur– sioni vocali sul diapason offertole dall'eccezionale pluristrumentista Gunter Hampel, al vibrafono, al clarinetto e al flauto. Un disco tanto più utile e interessante in quanto ci serve a ricordare e me– glio analizzare quanto i due ci hanno offerto in alcune loro esibizioni e– stive in Italia: uno spet– tacolo fatto essenzialmen– te da donne che aveva lo scopo di essere totale e di coinvolgere il pubblico con più piani espressivi, come la danza, la mw,i– ca e il canto. La seconda proposta in– vece ci presenta Garrett List, trombonista d'ecce– zione, di cui non esisto- no in circolazione molte opere. List, gregario di lusso di molti dei più grandi nomi del jazz crea– tivo, e non solo del jazz, ci presenta qui una sua serie di composizioni compiute che rendono giustizia a chi confidava nelle sue potenzialità fi– nora sostanzialmente po– co messe in luce. In tale scopo lo aiutano molto validamente gli altri membri della formazione, fra cui va segnalato l'ot– timo Byard Lancaster e Sadiq Abdu Shahid. Per ultimo viene infine la proposta europea dei quattro assi del jazz eu– ropeo: Schiano al sax, Rutheford al trombone, Mengelberg al piano e Bennink alle percussioni. Un disco a mio parere riuscito a metà, ma co- munque un buon primo passo per l'integrazione europea. Brian Eno Ambient 1 - Music for Airports - Polydor A pochi mesi- dal fram- · mentario Music for Fil– ms, antologia di inediti degli ultimi tre anni, Eno si ripresenta con un'o-. pera di peso e significa– to nettamente superiori. Non mancavano le intui– zioni anche nel preceden– te, ma erano poco più che flashes, senza uno svilup– po compiuto. Qui siamo invece di fron– te ad un esempio di quel– la musica ambientale che sembra essere il maggior interesse di Eno dai tem– pi di Discreet Music. E anche in questo caso, Brian si è riservato di suonare tutti gli strumen-· ti; in prevalenza elettro– nici (a parte un piano, suonato nientemeno che da Robert Wyatt, coauto– re anche di uno dei pez– zi). Le composizioni seguono uno schema prevalente– mente ripetitivo, spesso basato su semplici giri di piano, mentre ai sin– tetizzatori spettano le sot– tili, impalpabili variazio– ni. Il secondo pezzo (non ci sono titoli) è un magni– fico esempio di musica a piani sovrapposti, niente altro che lunghe sequen– ze corali trattate elettro– nicamente. Nonostante un carattere tutto intel– lettuale, questa musica ammette più di un pia- no d'ascolto: dal puro sottofondo ambientale fi– no alla massima concen– trazione, per cogliere le minime sfumature. E non e.làmai delusioni, a ripro– va della sapienza creati– va che Brian Eno è riu– scito a sviluppare. p.b. Peter Tosh - Bush Doctor - Rolling Stone Record on EMI Shakespeare (Robbie) al basso ed alla chitarra, Mao (Mikey Chung) alla chitarra e alle tastiere, in– sieme a Sly Dumbar al– le percussioni, e, ovvia– mente a Peter Tosh ci re– galano questo splendido esemplare su 33 giri di reggàe gi maicano. Dentro c'è di tutto: Mick Jagger in una splendida « Don't look back » a due voci con Peter Tosh, Kei– th Richard con la sua chi– tarra nel brano che dà il titolo all'album (inciso per l'etichetta degli Sto– nes) e soprattutto 9 pez– zi uno più splendido del– l'altro, frutto di una ter– ribilmente efficace mistu– ra fra l'insano germe ro– ck (di cui gli Stones so– no i portatori) ed il buon reggae. Con in più dei te– sti mica male che par– lano di marijuana (in « Bush doctor »: « Fuma– re sigarette è pericoloso, è un rischio per la tua salute... e allora legaliz– ziamo la marijuana che è la sola cura per il glau– coma e l'asma, e può ri– sollevare le sorti dell'eco– nomia giamaicana ») e di Dio-Jah (da « Creation »: « Jah è la mia salute e la mia forza, la mia luce e la mia salvezza, la mia guida e il mio protetto– re ... »). Un prodotto assai eccitante, più della media offerta da quelli attual– mente in circolazione. G.M.
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