RE NUDO - Anno X - n. 80 - settembre-ottobre 1979
38/RE NUDO Jack Kerouac VIAGGIATORE SOLITARIO Ed. Arcana, pp. 172 ca. L. 3500 Nel decennale della scom– parsa di Jack Kerouac viene per la prima volta tradotto e pubblicato in Italia « Lonesome trave– ler », breve romanzo scritto nel lontano 1960. Ad avere la felice idea per i tuttora numerosi lettori dell'artista franco– americano è stata l'Arca– na Editrice, che da tem– po si dedica al ripescag– gio delle opere che carat– terizzarono a suo tempo la beat generation. La causa principale di questo revival è indubbia– mente l'estremo interes– se che gli autori beat su– scitano nei giovanissimi del post '68. E ciò non è poco, in eooca di squalli– do « travoltismo » e di ri– flusso verso il privato. « Viaggiatore solitario » si ricollega al filone che rese celebre Kerouac, e cioè il viaggiatore alla ri– cerca della libertà asso– luta, la disperata folle corsa verso un valore spi– rituale; questo attraverso il sesso, la droga, l'alcool e, appunto, il viaggiatore. Ma se nelle prime opere questa ricerca era tra– sportata dall'entusiasmo e dalla energia di chi è giovane, ora traspare un altro volto dell'uomo e dello scrittore: l'angoscia dello scandir del tempo, il senso di impotenza nei confronti di un sistema (l'establishment america– no) che porta allo strito– lamento di ogni forma ar– tistica e poetica. Questo lato dello scri,tto– re prenderà gradualmen– te sempre più piede nei lavori successivi fino a culminare - due anni prima della sua scompar– sa - con « Vanità di Du– luoz », l'ultima, patetica confessione. La cosiddetta prosa spon– tanea (lo stile, ispirato dal jazz, di cui Kerouac fu l'ideatore) sorregge co– munque « Viaggiatore so– litario » nel quale si ritro– vano a sprazzi accensioni liriche di altissimo livel– lo. Da Tangeri a New York a Città del Messico il protagonista si muove irrequieto, tra una visio– ne ed una corrida (de– scritta con inimitabile o– riginalità e maestria), nel– la non ancora del tutto crollata illusione di una vita diversa. Nicola Fangareggi GIUSEPPE BESSARIONE: LAMBRO HOBBIT - la cultura giovanile di destra in Italia e in Europa - ED. ARCANA pagg. 174 - L. 3400 « Avvertenza: il nostro o– biettivo è di allarmare, il fascismo è dappertutto sotto le sue forme recu– perate». E meno male, che qualcuno ci abbia · pensato, non a dire com'è fascista il fascismo. Il libro in fondo è una raccolta di documenti e scritti vari della destra sul tema « costrùzione di una cultura », qui e là ci sono le note del curatore. Si dimostra infine come tutti si possa affondare le caviglie nel pantano del gesto unico e dei ritorni eterni. Riflessione dove– rosa. Per dai :,e ì'idea o– ra bisognerebbe tare- una recensione bella reaziona– ria, sarebbe faciìe, basta indulgere un pochino: al– la fine si scoprirebbe che non se n'è acco:.:to nessu– no e che sembra la cosa più naturale del mondo. E ci rimarremmo male tutti. L'estetismo non è mai intelligente, la magia non è mai difficile, il destino in compenso è sempre re– ligioso. Siamo o non sia– mo tutti concordi? Imma– giniamo che l'importante sia questo ,, tutti », tutti unici, tutti uguali ma sempre tutti, voilà: l'ideo– logia è la stessa. Tolte le citazioni di parte, tol– to il tono, via le mistifica– zioni più grossolane, re– sterà l'idea, il progetto di una cultura attraverso cui etc., ma cos'è una cul– tura su .una fede? che co– s'è un inizio di cui si co– nosce già la fine? sì, è fa– scismo. C'è anche il fasci– smo in veste da camera, nonché quello prataiolo. Quando un'intera genera– zione crede di soffrire dei « fallimenti » storici la tentazione è questa, quin– di allarmarsi è necessa– rio. L.C.
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