RE NUDO - Anno X - n. 80 - settembre-ottobre 1979

Disgrazia Racconto di Pino Franzosi Il musico rumore eccitante, qual– che volta irritante, rotto, come si dice, il ghiaccio, ormai la fe– sta, essendosi toccati, premuti, mano a mano, scaldava, un di– sco di Pit Platt, con voce roca, un sorso di Coca-cola, o il Whi– sky, s'era rotto un bicchiere, nel mezzo e con fracasso, una cosa riuscita, pure è sempre difficile conoscersi, un vestito a pieghe, due labbra belle non sono tutto, già più importante è il colore de– gli occhi, e anche vedersi, col fu– mo di sigarette, non è sempli– ce, Maria, Maria, che bell'aspet– to, che fai, che hai, ti piace?, in– torno pareti color lilla, mobili in– trusi,· appetito, consumarsi del tutto, in una sera, un fiotto iri– dato, sarà stato quella specie di cerone che le rendeva di porcel– lana, marmorizzate dalle lampa– de, gocce di luce tremolanti, il fumo.le bibite opaline, il capo ri– verso, le labbra, e soorattutto i gesti, le dita. • Maria inghiottì l'oliva, succhiò lo stecco, si mangiò più di mezzo labbro, con tosse nervosa sputò fuori e disse: - Chi l'avrebbe detto ... - L'altra sporse avanti il busto su– perbo, chinando il capo, gli oc– chi stretti sprizzarono fuori ver– dastri, una ruga alla fronte: - Tremendo! - Mobili oscuri, superfici lucide e laccate, sguardi foschi, peluria bionda alla nuca, ballare con Te– resa con le mani sul collo, tenerle la vita sul terrazzino, nell'incan– to della sua voce, penetrato dai suoi occhi, vertigini e abissi, chia– rori, barbagli riflessi nei quadri, immagini giocate, specchi, bion– da o bruna, secondo le stagioni, come Marylin Monroe e Brigitte Bardot, fece un salto su due gam– be e passettini, un incanto d1 gi– ravolta, sporgeva la bocca, sbat– teva gli occhi come un uccellino: Poveretta, chi l'avrebbe mai RE NUD0/31 ~ y ../. ..,, detto, un elefante ... - - Eh sì - sospirò forte - sul corso, proprio lì doveva passare, un elefante, lei era vicino capisci, e quello, e quello, alza la coda, sai come sono gli elefanti, alza la coda e giù un'enorme palla fu– mante, è rimasta schiacciata, po– veretta, non c'è stato niente da fare. - - Cosa vuol dire il destino! Luce nera e trasparente, veli cac– ciamosche, ombre arrampicanti– si alle tende, tra i fiori delle scar– pe le punte dei piedi ridevano, le calze tinteggiavano verdastre. · / \

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