RE NUDO - Anno X - n. 78-79 - luglio-agosto 1979
Windo e il trombonista R:oswell Rudd. Le tre parti di questa « musica meccanica », che occupa per intero la seconda facciata del di– sco, non si richiamano soltanto con la loro ripe– titività ad organetti e ca– rillort, ma rivivono a mo– do loro un'atmosfera fin de siecle (ricordi di Erik Satie?), con ·strani valze– rini e ballabili. Nella se– conda parte c'è persino un'inattesa performance di Rudd come vocalista. Forse, però, il momento più fantasioso è . J esus Maria, un collage di moti– vi spagnoli, riuniti con humor ad inserti addirit– tura rumoriStici (c'è per– sino un walkie-talkie!). Invece il primo pezzo; 404, lasda un po' perples– si, troppa tradizione e una base di sonorità el– lingtoniane francamente inattuali. Carla Bley si è riservata qui una parte più ristret– ta del solito, limitandosi a suonare l'organo e, oc– casionalmente, il piano. Così viene valorizzato al massimo il suono d'insie– me della band, che rive– la un buon affiatamento, con parti solistiche equi– librate· e mancanza asso– luta di divismo, anche quando intervengono no– mi extranoti come il vec– chio amico Charlie Ha– den. p.. b. Blues, rock & country things Spaghetti RCA Casa dalle mille facce questa Spaghetti Recor– ds: stavolta non si tratta di disco music, né di ri– pescaggi di cantanti « leg– geri », bensì di puro blu– es made in Italy ( ?!). Una produzione merito– ria dicevo, registrata dal vivo al teatro Ciak di Mi– lano, durante l'omonima rassegna, che ha il meri– to ed il coraggio di. pre– sentarci, al di là degli steccati fra case discogra– fiche, akune fra le più importanti proposte ita– liane del genere. Vi figurano infatti ben cinque fra gruppi e soli– sti: Acapulco Gold, Botti Band, Cacao Treves Blu– es band e Roger Bellomi. A parte gli Acapulco Gold, che si limitano per– loppiù ad eseguire otti– mamente brani stranoti (e stupendi) come « Ge– nesis » degli Hot Tuna o « Don't bogart me » trat– to da « Easy Rider», tut– ti gli altri, al contrario, eseguono loro composi– zioni. Fra queste da se– gnalare quelle della Tre– ves Blues band e della Botti band. g.m. Buddy Holly/Crickets 20 Golden Greats MCA Records La new wave del rock ha portato con sé un notevo– le revival del rock 'n roll degli anni cinquanta. Molte etichette ripropon– gono così personaggi che agli inizi del rock· hanno contribuito, nel bene e nel male, a segnarne la storia. E' il caso di questo « 20 Golden Greats » di Buddy Holly and the Crickets, da poco uscito per la MCA. Buddy Holly fu attivo ne– gli U.S.A. verso la fine de– gli anni cinquanta, e ri– scosse un notevole suc– cesso con brani quali « Peggy Sue»,« Words of Love» e « Oh Boy», tutti contenuti in questo disco. Ì:folly e i Crickets suona– vano della musica cosid– detta rockabilly, cioè uno stile che mediava tra il Country and Western e il rock 'n roll. Holly usciva da esperienze di rock 'n roll «puro», derivato cioè dal rithm and blues e dal blues, ma, sull'onda dei successo di Presley, decise di inserire nella sua produzione elementi di folclore rurale, che in quel periodo incontraya– no molto -i favori del pubblico. Questo genere musicale rockabilly, nonostante s.ia stato dimenticato dal 1964 in poi, dopo aver avuto il maggiore succes– so tra il 57 e il '58, in– fluenzò comunque molti gruppi inglesi dei primi anni sessanta, tra i qua– li anche i Beatles (per e– sempio con Twist and Shout). Il disco di cui stiamo parlando, oltre che inte– ressare i filologi della musica rock, può essere goduto anche dalle nuove leve del rock, in quanto raccoglie dei brani •assai gradevoli e molto freschi, co.l sapore delle « buone cose di campagna». crlstla~o alzetta Keith Tippett's Ark '78 Frames (Muslc for an lmaglnary film) Ogun A questo doppio realizza– to con fondi statali han– no partecipato una ven– tina di musicisti vicini a K. Tippett. RE NUD0/61 Un'esperienza che ricalca per volume e consistenza quella tentata agli inizi degli anni '70 con Centi– pede .. Per l'occasione si erano radunati circa una cin– quantina di musicisti d'oltremanica per un'or– chestra Jazz rock. Nel giro di 10 anni mol– to è caimbiato nella musi– ca. Quella che poteva es– sere chiamata ·allora a– vanguardia ora rischia di aggiungersi ai numerosi tentativi del genere. Il rock inglese dei King Crimson (proprio qui Tippet si era affermato), Pink Floyd e Genesis è finito in fumo anche se ci ha lasciato soavi ricor– di. Il Jazz si sta rivoltan– do ip un gran pantano e non· sa come uscirvi. Tippett con il suo piano .s9rvola incontrastatç> questa confusione musi– ca1e. Questa ·sensazione è riscontrabile anche in questo disco, quandt5 il « caos » .prende il soprav– vento 1ui incontaminato è sempre lucido con la sua tastiera riesce a tessere quella ragnatela che nei Crimson era pròprio compito di Fripp. Insi.e– me a Tippett troviamo la moglie Julie Driscoll Tip– pett dalla voce davvero incantevole. Stean Tracey al piano, Elton Dean (So– ft Machine) al sax alto, Miller e Kowald al basso, D. Amis al trombone e al– tri famosi musicisti -che completano eccezional– mente questo disco.
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