RE NUDO - Anno X - n. 78-79 - luglio-agosto 1979

RE NUDO/40 « Immaginate il rumore dell'urto tra due pietre! Miliardi di elettroni co– minciano a correre in stato di eccitazione, spin– gendo via altri elettroni nelle molecole d'aria e provocando compressio– ni e rarefazioni nell'aria tutt'intorno alle due pie– tre - onde sonore, come sfere concentriche mo– ventisi verso l'esterno "· Potrebbe essere l'inizio di un film didattico per i corsi di fisica delle scuo– le medie, invece è l'ir,i– zio di una brochure ddla Pioneer (quella che « pro– tegge la musica ») cht presenta le novità dell'an– no. Quelle prime righe sono l'avvio di un disc0r– so sulla fedeltà di tradu– zione dei rumori natura– li in segnali elettrici e poi di nuovo in onde sc– nore « come ·vere », . at– traverso circuiti elettro– nici sistemati dentro pre– ziose scatole dall'accatti vante estetica. Al massi– mo graòino della linea hi– fi Pioneer c'è la « Serie Twenty », composta ,la quattro elementi rutti funzionanti in classe A. In elettronica c'è una criptonomastica che bat– tezza i diversi principi di funzionamento di un particolare circuito; nel nostro caso si tratta cì.i quattro componenti di u:1 unico sistema di amplifi– cazione che tocca i I co– sto di due milioni, natu· ralmente senza giradischi e senza diffusori. Insom ma un impianto compk to con la Serie Twentv dovrebbe avvicinarsi ai o tre milioni e mezzo, ma con un suono superbo, pur se a soli 30 watt per canale. La spiegazione sta proprio nel significato di « classe A », termine che indica il principio di fun– zionamento di un circui– to amplificatore in grado di assicurare la massima linearità di risposta, m– somma la massima fede~– tà. Nello stesso tempo, però, questo tipo di .::ir– clito non ha un al– to rendimento elettro– nico, ovvero consuma e disperde (in calore) mol– ta energia, per dare una bassa potenza d'uscita; per dirla in soldoni, alla fine suona solo un pez– zetto di energia, ma suo– na bene. Mentre la mag– gior parte dei componen– ti hifi funziona in classe B e C, classi intermedie che però assicurano un buon rendimento, il mi– glior compromesso fra consumi; fedeltà e poten– za d'uscita per canale, quindi il miglior risulL.1· to economico ed ergono– mico. Intanto c'è chi sp-:– rimenta amplificatori fi– ·no alla classe G, ma cer– tamente qui non ci int,~– ressa sapere in quanti modi si può peggiorare : I rapporto qualità/prezzo, ottimale « in terza clas– se ». Anche nell'alta fedd– tà, non illudetevi, esistu– no le disparità di classe, quasi una paratrasi dei rapporti sociali: secondu una grezza riapplicazio– ne delle nozioni di mer– ce e di denaro si vede be ne che gli amplificatori di prima classe («A») co- • stano molto, consumaniJ molto e rendono (« pro– ducono») poco, anche se in alta qualità, mentre le classi successive, sempre in termini quantitativi, consumano meno e ren dono molto di più, a co– sto di uno scadimento qualitativo in definitiva quasi per nulla avvertil:,i– le. Per il grande mercato del consumatore medio l'industria dell'alta fedel– tà riserva il grosso della produzione, con onorevo– li rapporti ergonomici e di qualità/prezzo. Sen1- pre la Pioneer propone una linea estesissima e completa di componenti audio, che solo con le :;e– rie più recenti raccolgo– no: otto giradischi Ja 130 a 500 mila lire; dn que registratori a casset– te da 250 a 930 mila lire; tre registratori a bobin~ da 865 mila a un milione e 800 mila lire; dieci pre e ampli (esclusa la Serie Twenty) da 200 mila a due milioni (da 25 a 250 watt); dieci sintoampli da 250 mila a un milion;;: e mezzo (da 20 a 270 watt); tre sinto da 200 a 500 mila lire; undici dif– fusori da 180 mila a un milione e duecento ìa coppia (da 25 a 125 watt); quattro cuffie da 22 a 60 mila lire; un braccetto da 300 mila lire e una vasta serie di accessori che co– prono molte esigenze di ricambio. Sono sempre reperibili, inoltre, i con- - ponenti della produzion.: precedente, che non sono certo stati surclassati nel– le loro qualità dai nuo\ i modelli, anzi sono spes– so più convenienti, per le buone occasioni di acqui– sto che è facile trovare. Anche l'usato della stes– sa marca regge benissi– mo al tempo e all'usura, tanto è vero che la sva– lutazione non è poi mol– to forte. Vediamo ora brevemente le caratteristiche di alcu– ni « pezzi » rappresentati– vi della produzione più recente, con gli esempi di tre « coordinazioni » di basso, medio e alto prez– zo (variabile). 1 °. Sotto le 500 mila li– re: giradischi PL-512, ma– nuale, a cinghia, 135.000; ampli SA-506, integrato, 25 W, 200.000; casse CS- 323, 30 W, oppure CSE- 321, 40 W, sempre a 125.000 per coppia, diffe– riscono solo per il « sis te· ma. di chiusura», più « efficiente » per le pri– me, insomm~ con 10 watt di differenza offrono un livello acustico quasi u– guale, ma una dispersio– ne differente, cioè un an– golo di diffusione del suo– no più ampio per le se– conde. (Un impianLo pressoché identico viene offerto a meno di 450 mi– la lire, con casse CS-223). Vi si può associare il « cassette-deck » CT-F500, sotto le 300 mila lire, e il sintonizzatore TX-606 a 200 mila lire. Tutto l'im– pianto per poco meno di un milione. 2°. Fra 1 e 2 milioni: gi radischi PL-518, semiau– tomatico (il braccetto ri– torna in riposo da sé), trazione diretta, a L. 270.000, oppurè il PL-.:i40, automatico, controllato al quarzo, per 400 mila; ampli integrato SA-706 a 320 mila, oppure 11 più versatile SA-8500 11, a 430 mila, entrambi potenti a 60 watt; casse HPM-60, 60 W, 4 vie (altoparlanti insieme), per 415 mila. Sono coordinabili il cas– sette CT-F700, a 4745 .nii– la e il sinto TX-8500 II a 385 mila. Al posto del-

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