RE NUDO - Anno X - n. 78-79 - luglio-agosto 1979

tandosi ogni tanto a guardare la casa, ma senza vedermi. Il mio primo impulso fu di correre in difesa di A– driana nel caso venisse aggredita da questo malin– tenzionato, poi mi balenò un'altra idea che ricolle– gava varie cose e spiegava un po' tutto, e allora de– cisi di lasciar perdere, raggiungendo Wanda che sul prato sembrava avvinta dalla lettura di un roman– zo. Avrei desiderato cogliere in qualche sua frase, nel trasalimento della voce o in qualche altro segno consapevole o inconsapevole, la conferma al mio precedente pensiero, che io sospettavo di natura leggermente paranoica, e _quindi bisogno di con– fronto. Invece niente, Wanda era impenetrabile come sem– pre, gelida come la Gioconda. Andò avanti così per due o tre giorni perfettamen– te tranquilli, vissuti da me come in sogno, o torse come un incubo. Sta di fatto che nella voce di Fritz quando si rivol– geva a uno di noi tre c'era una sfumatura di calo– re, di complicità sottintesa, di vecchia amicizia qua– si paterna, che mi sconvolgeva. Poi il secondo colpo di scena: Adriana fa i bagagli, adesso è veramente isterica, grida, insulta me e tut– ti quelli del mio sesso ,e se ne va senza nemmeno accennare a una spiegazione. Ora è davvero troppo: voglio sapere, voglio capire. Non ne posso più dell'altalena delle supposizioni. Chiedo spiegazioni a Wanda. Ma è come chiederle a un muro. Intanto Fritz, dopo un primo istante di sorpresa e di smarrimento di fronte all'improvvisa partenza di Adriana, ha ripreso il suo atteggiamento abitua– le, la sua benevolenza paterna, le sue attenzioni ac– corate, i suoi semplici omaggi gastronomici. Io non chiedo più, nemmeno con lo sguardo. Godo tranquillamente i benefici di una passata si- RE NUD0/29 tuazione che avrebbe potuto essere ·mbarazzante, ma che si è in qualche modo risolta. , Adesso è Wanda che fa lunghe passeggiate solitarie nel bosco. Ma per lei è comprensibile, è realmente un tipo solitario che ama la natura. E poi non ha nessun legame con me. Non m'interessa nemmen,, di sapere. Io aiuto Fritz nella riparazione degli strumenti. Fritz mi sembra una macchina universale pronta a tutti gli usi: contadino, allevatore, falegname, al– bergatore, latin lover, amico ... e tutto al solo scopo di far funzionare le cose, perché Je cose hanno bi– sogno di essere un po' spinte per funzionare. Lui e il suo clan familiare quando lavorano insie– e sembrano avere tutti la stessa faccia: viene il so– spetto che a differenziarli sia solo il ruolo dato dal- 1' età e dal sesso, e non il carattere, che è eguale per tutti: quello di fertilizzatori della natura. E' così che si è genuini, ecologici, non inquinanti. Adesso i nostri rapporti si sono approfonditi, e Fritz mi fa le sue confidenze, mi parla finalmente di sé. E' esattamente il contrario di quello che pensavo. E' stufo di mandare avanti la baracca senz'altra prospettiva che di essere un coltivatore. Le ragazze del posto, le uniche che per lui contano, non voglio– no più sposare i contadini. Lui vorrebbe fare il meccanico, o qualche altro mestiere inquinante in un grosso centro. Lui stesso non vorrebbe più esse– re se stesso. E io che volevo essere lui! Ma la mia vacanza è finita e tutto torna come prima. Chissà cosa c'era di vero in tutto questo pasticcio. Certe volte mi sembra di non essere reale. Forse anche questo è un merito dell'agriturismo. Spero solo che non le abbia messe incinte. Walter Pagliero

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