RE NUDO - Anno X - n. 78-79 - luglio-agosto 1979

mpa.nellCl · · Campanella: Non riuscivo ad in– goiare i pezzi di carta, non erano ~ssolutamente buoni. Ness 1 mo riuscirebbe a mangiarli, non cre– do che dei giovani riusciranno mai a divorare i tuoi libri. Mol– to meglio mangiar erba o altro .. Cartesio: Oh Dio! Ma è vero, ti sei mangiato il libro che ti ho portato ieri, ecco i segni dei mor– si sulle pagine. Brutto idiota, ma vuoi proprio rimanere per sempre ignorante, anzi peggio, confuso dalle tue stesse idee? Non c'è modo di ficcarti in testa un poco di razionalità? Campanella: Ieri ho preso un:1 formica, l'ho guardata. Si muo– veva tra le dita, la sentivo con le zampe mentre si agitava Ho co– minciato allora a muovermi an– che io. Braccia e gambe. Come lei infatti mi sono messo a ter– ra' e vi sono rimasto, cercando di diventar piccolo e forte e pie– no di vibrazioni, immaginando come potesse pensare lei. Ma a– vevo poco tempo, non ci sono riuscito bene. Del resto il suo compito era quello di istruirmi, per questo mi è venuta tra le ma– ni. Doveva farmi conoscere il suo interno. Con l'unghia l'ho aperta e ho studiato la sua anatomia, poi l'ho ringraziata. Subito dopo mi è venuta incontro un'altra formichina, ho pensato di con– servatela, forse potresti chiederle il favore di insegnarti qualcosa. Prova a domandarle. Cartesio: Ma stai fermo! Levami da vicino quell'insetto, potrebbe avere chissà quale malattia. Get– tala, svelto. Campanella: Non era evidente– mente per te. Devi rimanere an– cora ignorante. O forse un ani– male è già troppo, dovresti par– tire con cose inanimate, come ho iniziato io, con un albero. Cartesio: Non riesco a seguirti. Farnetichi come al solito. Che bi– sogno ho io di studiare le cose della natura. Ho già a disposizio– ne i miei libri. Nella mia biblio– teca posso imparare qualsiasi cosa, senza neppure alzarmi. E poi vuoi capirla una buona volta che la cosidetta natura è fatta di materia? Quindi è una illu– sione, smettila di osservarla. RE NUD0/25 Campanella: Non la osservo mi– ca. Non capisci proprio? Sei un bambino cieco. Cartesio: Ricominci con i tuoi deliri? Campanella: Ferma quelle cose orribili che ti si affacciano alla fronte, dentro la testa. Arresta quelle mostruosità che tu chia– mi pensiero. Quetati e mettiti a sentire. Con le mani, gli occhi, la lingua, la pancia, il culo, i pie– di, le narici, il cazzo. A proposito, devo dire a quel cre– tino del giardiniere di non far scorrere l'acqua putrida vicino al mandorlo in giardino, gli fa ma– le. Me lo ha detto lui, nuoce al– le radici e così anche i fiori di– ventano più sbaditi. Come 9uel– li che ha ora, un poco troppo bianchi. l:.'anno scorso erano più intensi. Si è scusato, ma non è colpa sua. Cartesio: Il mandorlo? Cosa · avrebbe detto? Dio mio debhb tapparmi le orecchie, altrimenti queste imbecillità finiranno

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