RE NUDO - Anno X - n. 78-79 - luglio-agosto 1979
RE NUD0/1I può essere equiparata alla men– te, ma non alla mente così come la conosciamo. Di solito la mente formula l'esperienza in pensieri e concetti, in soggetto e oggetto. Ma vi è un altro modo di fare esperienza che non crea questo dualismo. Quando la men– te è equilibrata, non vi è né tem– po, né coscienza, né consapevo– lezza di: non vi è che una parti– colarissima energia, sempre pre– sente. Lo « schema corporeo », il « re– spiro » e la « sottile energia cor– porea » si collegano con i quat– tro centri del corpo: testa, gola, cuore e ombelico. Il « corpo » è collegato con il centro dell'om– belico, il « respiro » con il cen– tro della gola e la « mente » con il centro della testa. Corpo, re– spiro e mente si uniscono e si in– tegrano nel cuore. Ogni centro corporeo opera a va– ri livelli. Nei periodi in cui il nostro cuore è aperto e la no– stra mente non è semplicemente impegnata in un processo intel– lettuale, la nostra energia si spo– sta ai livelli più profondi e gra– dualmente suscita un'intrinseca consapevolezza, uno stato di e– quilibrio che è una delle più al– te esperienze umane. Questa con– sapevolezza è avvertita tanto nel cuore quanto nella mente. Ogni centro corporeo ha la capa– cità di vibrare di energia positi– va, come la gentilezzza, l'amore, la compassione, ma è anche sog- . getto all'inquietudine e all'apa– tìa più deprimenti e sconvolgen– ti. Quando questi tre elementi o e– nergie attraversano i centri, si producono certe condizioni o certi atteggiamenti: debolezze fi– siche, blocchi mentali, disturbi emotivi... oppure sensazioni di leggerezza, radiosità e apertura totale. I modelli basilari della no– stra funzionalità fisica determi– nano il modo in cui l'energia flui– sce attraverso questi centri estre– mamente sottili e ne sono a lo– ro volta determinati. Ogni qual volta siamo ammalati, instabili o abbiamo delle sensazioni negati– ve, queste sono sempre indicate dal modello, dal movimento e dall'essenza dell'energia all'inter– no del corpo. Perciò, per essere sani, dovremmo imparare a equi– librare il corpo, il respiro e la ment('. Possiamo equilibrarci e e buire alla nostra salute concen• trandoci su varie parti del no– stro corpo. Queste pratiche di concentrazione sono semplici ma del tutto specifiche. Se il nostro corpo non è equilibrato o la no– stra energia fisica si sta bloccan– do, se siamo malati o timorosi, è utile concentrarsi sul ventre, in un punto al di sotto dell'ombeli– co. Se ci sentiamo soli, isolati dagli altri, o se desideriamo sviluppa– re la compassione o la gioia, pos– siamo concentrarci sul centro del cuore. Per sviluppare l'equilibrio emotivo o aver ragione del ne - vosismo, dei desideri smodati o delle insoddisfazioni, dobbiamo concentrarci sul centro della go– la. E poiché tra i centri vi è in- terrelazione, più ci concentriamo sulla gola più il cuore diventa' equilibrato. Se la nostra consapevolezza men– tale o la nostra coscienza non sono forti e ben centrate, se ci sentiamo svagati, sperduti o pri– gionieri del dualismo della no– stra mente, ci dobbiamo concen– trare sulla sommità della testa o sul punto della fronte che sta in mezzo agli occbr Se vogliamo sviluppare la generosità o la 1 cidità di mente, è uuJe; co~ trarci sul centro della ..._..,.,._. Poiché il corpo, il espiri «/ mente si equilibrano tufli e agg10re stanza, s i cen- ·Uls.1-c;:uc,re enta più ·t e la mente potrann tun– ziona iù age nte · s em , darsi mu appoggio apprez– zarsi a vi da. Ottando concentri ne su zone specific possiamo esamina ni o i toni iff er,.,,.., . .,,......, no, e vedere qual forte e quale la più ci sarà utile pe stab1 operare con la nostra ener ia. Per esempio, se una certa zo a è molto rigida o oppressa, possia– mo concentrare su di essa l'ener– gia, e cercare di rilassarci e allen– tare la tensione. O se wi·aftra zona è particolarmente attiva o assolutamente apatica, possiamo agire in modo da toglierle o dare energia. Possiamo operare con quest'energia in molti modi, ma ciò dovrebbe darci un'idea di che cosa si tratta. .A più riprese gli esercizi fisici possono servire a equilibrare e a ravvivare il corpo, il respiro e la mente; ma se questi esercizi sono fatti in modo puramente meccanico, o se ci lasciamo se– durre da un determinato meto– do, la nostra apertura e la nostra crescita possono essere messe in pericolo dal restringetsi delle possibilità e della prospettiva, l– noltre non ogni tecnica si addi– ce a ciascuno ed è quindi im,. portante essere opportunamen• te guidati nella scelta dei meto 4 di migliori da praticare e della durata dell'esercizio. Queste pratiche e questi esorci– zi sono utili per integrarci e ~ sviluppare una più elevata sapevolezza. Aiutano a li attraverso il nostro flusso di energia e quest' arricchisce i nostri s i la nostra mente inquieta e pace ed equiltbrio.
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