RE NUDO - Anno X - n. 78-79 - luglio-agosto 1979
RE NUD0/16 I posti segnalati avranno inoltre la caratteristica di essere facilmente raggiungibili e nell'essere godi– bili senza spendere una lira. Qualora mi sarà pos– sibile segnalerò anche dei ristoranti nei pressi, do– ve mangiare con pochi denari. Il primo di questi percorsi è a Venezia ed è indi– cato soprattutto per coloro i quali intendono mu– tare la propria vita. Occorre recarsi in Ghetto (la via più breve è pren– dere la linea del vaporetto UNO, e chiedere dove scendere-sono tre fermate appena) e una volta giun– ti occorre chiedere del ponte delle Meraveje e non scoraggiarsi. Mi spiego meglio, la prima constata– zione curiosa è di come gli abitanti non conoscano neppure loro questo posto. Dunque, pazienza e co– stanza, ma ne vale la pena. Il ponte in questione trae il suo nome per le continue visioni che pro– cura a coloro i quali vi transitano di notte. Si trat– ta di una sorta di allucinazioni, nelle finestre vici– ne appaiono di tanto in tanto delle meravigliose ra– gazze, solo una di esse sarà non bella, ma circon– data da sette stelle lucenti, costei ha il potere di ammaliare chiunque abbia la ventura di osservar– la e di fargli conoscere istantaneamente cosa sia la forza di Eros. Probabilmente quando vi transite– rete non avrete nessuna visione, ma solo l'atmosfe– ra del posto è bastevole a procurare delle singola– rissime sensazioni. Senza voler essere entatici vi assicuro che si può avere la percezione di scivo– lare in uno stato atemporale, privo di contorni, sospeso. Ma questo posto è solo la prima parte dell'itinerario, occorre a questo punto rintracciare la leggendaria calle (definita così da Hugo Prattr) detta « degli amor de gli amici ». Qui vi troverete in uno spiazzo, quasi un campo, a centro c'è una porta murata. Dovete bussare tr volte e chiedere a voce alta di mutare la vostra sto– ria personale e di passare ad un'altra. Forse vi sarà esaudito all'istante e la porta di pietra si trangerà, forse la richiesta verrà corrisposta più tardi, quan– do sarete tornati alle vostre occupazioni che len– tamente muteranno sino ad una totale trasforma– zione. Comunque attenzione, non fatelo per gioco, la leggenda dice che prima o poi tutti i richiedenti vedranno ristrutturarsi la propria esistenza. Prima di lasciarvi un consiglio per evitare di lascia– re nelle mani degli osti veneziani le solite quindici– mila pro-capite, senza però farsi avvelenare nelle rosticcerie. Dietro al mercato del pesce chiedete del bacaro (osteria) detto « Agli amici », qui è pos– sibile fare un pasto vero con non più di tre-quat– tromila lire. Anche meno se vi accontentate di un primo (ottimi i « risi e bisi » e la classica pasta e fagioli) e dei « cicchetti » già pronti al banco (i cic– chetti, per chi non lo sapesse, sono degli assaggi di pesce, maiale, uova, già preparati e servono co– me aperitivi, ma si può gustarli benissimo come un secondo piatto). Il prossimo viaggio che vi consiglierò è un luogo dove operava un celebre alchimista napoletano che effettivamente trasformava gli uomini in altrettan– ti pezzi di ferro o di marmo, non è mica una leg– genda: è verità. Ma lo leggerete nel prossimo nu– mero: grande suspence! Gianni La Porta
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