RE NUDO - Anno X - n. 77 - giugno 1979
RE NUD0/48 Librazione Come e n,1,, eomeopera e guarisce lamoderna ttrapie m1nu,le scientifiu checuraelflc.ac :1men1emollldì1turbi aenu.medìcln1olntervenlichin1r9iel. EDIZIONI 01 red.tSl\00 <edaloona'e Jean-Pierre Meersseman Chiropratica Edizioni di Red./Studio redazionale Per la coUana « L'altra me– dicina » esce questo volu– metto sulla chiropratica, una terapia manuale basa– ta sulla concezione della malattia come prodotto di un disequilibrio di tutto il corpo dovuto alla disfun– zione anche di una picco– la parte di esso. Questa tecnica, pur possedendo tutti i requisiti scientifici ed i risultati clinici di una scienza, e stata sempre o– steggiata se non guardata con sospetto o accusata di stregoneria dalla niecTicina ufficiale, soprattutto per la somiglianza della sua teo– ria di base con le terapie orientali (agopuntura, shi– atsu, do-in, etc), che vedo– no nella malattia un dise– quilibrio psico-fisico-ener– getico globale da ristabili– re e nel sintomo, invece che un nemico da combat– tere, un prezioso campa– nello d'allarme di tale di– sequilibrio. Naturalmente un altro grosso motivo di diffiden– za nei confronti di questa terapia è senza dubbio nel fatto che la chiropratica non somministra farmaci: è convinzione infatti dei chiropratici che la miglio– re e più completa difesa da clisturbi, malattie e disfun– zioni risieda quasi sempre all'interno del corpo stes– so e che quindi sia suffi– ciente ristabilire l'equili– brio perduto con la malat– tia per,, farla . scomparire. Nel volumetto (tascabile), oltre alla storia ed a una esposizione chiara e sinte– tica, ma completa, della chiropratica, si possono trovare .i risultati clinici dell'applicazione di questa tecnica alle più svariate malattie, risultati a dir po– co entusiasmanti. Nonostante questo, grande è ancora l'ignoranza e il preconcetto, nei confronti di questa tecnica conosciu– ta dal tempo di Ippocrate e forse ancora prima: con– sola il ·fatto che finalmen– te anche in Italia comin– ciano a diffondersi libri, trattati e centri volti alla diffusione ed alla cono– scenza di-queste terapie, sempre emarginate perché, in fondo, non in linea con una società consumista an– che nel cainpo medico e te– rapeutico (leggi mafia bian– ca e Industria Farmaceuti– ca). a. b. Morire di musica a cura di Nemesio Ala Savelli - L. 3.000 Per poterne parlare me– glio penso sia utile ripor– tare per intero il titolo di questo libro: « Jimi Hen– drix, Janis Joplin, Jim Morrison - Morire di mu- . sica - il rock, l'eroina, la morte, la fine di una cul– tura nei testi di tre grandi musicisti scomparsi ». In pratica un'ulteriore con– sacrazione (se ancora ce ne fosse bisogno) di questi tre « grandi morti» a mito di un'altra generazione (dopo la Woodstock Na– tion e tutte le sue varie de– rivazioni europee). A dire il vero la mitizzazio– ne di « tre J » (Jimi, Janis, Jim) mi sembra abbia del– le ottime ragioni per resi– stere anche col passare· de– gli anni: la musica ed il travaglio interiore di que– sti musicisti non sono an– cora stati coperti dalla pol– vere proprio in virtù della loro morte. Infatti, ancora oggi conservano intatta la loro malata purezza perché sono scesi dal ring quan– do erano ancora « campio– ni». Del resto ai loro tem– pi erano in tanti a pensar– la alla stessa maniera ma li vedete oggi come sono conciati Dylan, Chicago, Jefferson, Grateful Dead da una parte e Jerry Ru– bin, Tim Leary, etc. dal– l'altra? Niente di strano ma. spettri di se stessi. Rileggere ancora una volta i testi dei Doors, o di Jimi Hendrix o di Janis J oplin . fa sempre una certa im– pressione: incapacità di vi– vere questa vita, ricerca di nuovi territori ove poter spaziare col corpo e con la mente e un sacco di al– tre cose tremendamente attuali soprattutto qui da noi dove il « personale » ha cominciato a prendere il sopravvento sul « politi– co » solo da pochi anni. Il libro in pratica non dice niente di nuovo ma è in– teressante perché racco– glie le « reliquie » di que– sti « santi » in maniera in– telligente e abbastanza completa. Vi troviamo in– fatti un'introduzione di Nemesio Ala (che ha cu– rato il tutto), uno scritto di Roberto Polce su « Ro– ck, droga e morte », una selezione di testi di Hen– drix Joplin e Morrison; tre interviste agli stessi musicisti, le discografie molto dettagliate (bootleg compresi) e, infine, una fil– mografia accurata. 1.m.
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