RE NUDO - Anno X - n. 77 - giugno 1979
RE NUD0/28 . Chogyam Trungpa è uno dei più grandi maestri buddisti viv.enti. Nato in Tibet nel 19 39, fu riconosciuto come undicesima reincarnazione di Trungpa Tulku e destinato fin dall'infanzi~ alla guida dei monasteri di Surmang nel Tibet orientale. Fuggito nel 1959 in seguito alla violenta invasione cinese (le peripezie di questo viaggio sono narrate nel suo li– bro Nato in Tibet, Milano 1975), Trungpa rimase alcuni anni in India e poi si trasferì . a~Oxford, dove studiò per diversi anni psicologia e storia delle religioni. Nel 1970 si è stabilito negli Stati Uniti dove ha fondato l'Università di Naropa centro in cui vengono impartiti insegna– menti buddisti e dove si tengono anche corsi di altre discipline sia o– rientali che occidentali. Trungpa è forse il più interessante esempio di come insegnare il Dharma in occidente senza cadere nei due grandi pe– ricoli, di un facile quanto volgare sincretismo o di un irrigidimento dogmatico. Negli insegnamenti di Trungpa, che hanno attirato molti degli esponenti del Movement americano degli anni cinquanta e sessan– ta ( tra cui il poeta Allen Ginsberg che da diversi anni è discepolo di questo maestro), si ritrova il senso di un incontro tra oriente e occiden– te tra i più interessanti e fruttuosi della nostra epoca. Trungpa ha pub– blicato diversi libri tra cui ricordiamo, Al di là del Materialismo Spiri– tua~, Milano 1976 e Il Mjto della libertà, Milano 1978. Da quest'ulti– mo testo abbiamo tratto alcune pagine che proponiamo ai nostri lettori. Essere da soli Il sentiero spirituale non è un di– vertimento - meglio non comin– ciarlo. Se devi iniziare, allora vai fino in fondo; perché, se inizi e lo lasci, quanto di incompiuto ti sei lasciato aHe spalle comincia a per– seguitarti continuamente. Il sen– tiero, dice Suzuki Roshi in Zen Mind, Beginner's Mind,* è come salire su un treno da cui non puoi scendere; continui a viaggiare per sempre. Le scritture mahayanà paragonano il voto del bodhisat– tva di consenso al sentiero al pian– tare un aibero. Così camminare sul sentiero implica una tua con– tinua crescita, che può essere ter– ribilmente dolorosa dato che tu qualche volta cerchi di uscire dal sentiero. Non vuoi effettivamente entrarci appieno; è troppo vicino al cuore. E tu non riesci ad aver fi– ducia nel cuore. Le tue esperienze diventano troppo penetranti, troppo spoglie, troppo ovvie. Al– lora cerchi di scappare,. ma la tua fuga produce sofferenza che a sua volta ti ispira a continuare il sen- * Trad. it., Mente Zen, mente di princi– piante, Astrolabio, Roma, 1977. tiero. Così i tuoi regressi e le tue sofferenze fanno parte del proces– so creativo del sentiero. La continuità, del sentiero è e– spressa nei concetti di tantra di base, tantra del sen~iero e tantra della fruizione. Tantra di base è il · riconoscimento del potenziale che esiste dentro di te, il riconosci– mento che fai parte della natura di buddha, in caso contrario non saresti in grado di apprezzare gli insegnamenti. E riconosce il tuo punto di partenza, la tua confusio– ne e il tuo dolore. La tua soffe– renza è vera; è intelligente. Il tan~ tra del sentiero implica lo svilup– po di un atteggiamento di ricchez– za e generosità. Confusione e do– lore sono visti come una sorgen– te di ispirazione, una ricca risor– sa. Inoltre, ti rendi conto di esse– re intelligente e coraggioso, di es- , sere in grado di stare fondamen– talmente da solo. Vuoi avere una operazione senza uso di anestetici, costantemente schiudendoti, sma– scherandoti, aprendoti sempre di più. Vuoi essere una persona soli– taria, desolata, vuoi abbandonare la compagnia della tua ombra, il tuo commentatore che opera ven– tiquattro ore al giorno, che ti se– gue costantemente, l'osservatore.
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