RE NUDO - Anno X - n. 76 - maggio 1979
RE NUD0/62 Cari amici, ho letto con molto piacere il racconto di Walter Bi– naghi nel numero di mar– zo. Ora lui scrive per gestire la sua morte, il suo tha– natos, come dice lui. Su– bito dopo dice: ma so con molta certezza che, fin– quando l'istinto di morte continuerà a costituire il vascello . più sicuro per sfuggire il dolore, l'aliena– zione, la separazione dai propri desideri, non var– ranno tensioni moralisti– che ad esorcizzare questo mostro». Ora vorrei sape– re che altri vascelli il Wal– ter Binaghi, per sfuggire tutte le cose che ha prece– dentemente nominato, e cioè il dolore, l'alienazio– ne, la separazione dai pro– pri desideri ecc., propone. Penso che in questo mo– mento si stia facendo ,una eccessiva sopravvalutazio– ne di quest'istinto di mor– te. Anche Renato Zero ha fatto un film, in cui, per tutta la durata del film, fra una canzone e l'altra, va alla ricerca di una per– sona che lo vuole uccide– re. E' sicuro che una simi– le persona esista. Poi, al– la fine, scopre che questa persona è lui stesso. Co– me lo scopra, questo non si sà. Forse, fra una can– zone e l'altra, riascoltando– si, poi, scopre di voler morire. Ma questo è possi– bile per Renato Zero. Io direi piuttosto di guardar– si dalle varie Mardone, le sante madri che imperano da sempre in moltissime famiglie. (« La Santa Ma– dre», di Masoch). Non po– tendo possedere il figlio, lo fanno uccidere, crocifig– gere. Ma può essere una crocifissione che avviene giorno per giorno, Iaceran- te, lacinante ... Tu vuoi pia– cere alla persona amata e lei ti crocifigge, giorno do– po gidrno ... Per questo io cerco molto di insistere, giorno dopo giorno, per la comune, per– ché si costituisca questo nuovo tipo di famiglia, la meta a cui potrebbe porta– re un nostro comune va– scello. Alberto Rodella Torino, 21-2-79 Cari compagni, da tempo volevo scrivervi dopo la letturà di « Vivere fuori », che ho trovàto eccezional– mente interessante (sarei contento di mettermi in contatto_ con Haram se vo– lesse lasciare il suo indi– rizzo su Re Nudo o scriver– mi direttamente: con alcu– ni compagni abbiamo in– tenzione di costruire una comune agricola, anche a non breve scadenza (siamo al 4° anno di Agraria e dob– biamo ancora fare il servi– zio civile). Condivido sostanzialmente il modo con cui R.N. af– fronta il discorso « agricol– tura», anche se spesso non ne afferro a fondo le radi– ci mistiche. Però vorrei che, per una volta, si ap– profondisse l'argomento certando di rispondere a questa domanda: « in che misura si possono sostituire gli attuali pro– dotti industriali (metallur– gici, sintetici) con altri di origine ecologico-agricola, così si parla di opporre al– le fonti d'energia del capi– tale altre rinnovabili e pu– lite?» Chiaro che il problema non è solo tecnico ma po– litico, cioè rion basta usare legno e grassi naturali an– ziché alluminio e detergen– ti indegradabili se tutta la organizzazione del lavoro e della. vita restano quelli di adesso, non basta elimina– re gli inquinamenti e gli sprechi di. risorse, se in– tanto continua lo spreco immenso di energie uma– ne, di creatività, di poten– zialità di realizzazione e di gioi~. per tutti. Non basta. ma l'aspetto « tecnico » ha la sua importanza: penso ne sarebbe un grosso sti– molo se si potesse docu– mentare, anche se è diffi– cile arrivare a dati preci– si, quali possibilità avreb– be una società. libertaria decentrata, a base agrico– la-chemiurgica, cioè che usa soprattutto biomassa, materiale biologico incor– porante l'energia del Sole. Un libro intelligente che posso segnalare, anche se lascia trasparire la sfidu– cia nelle proposte radicali che fa, è « Il dilemma ener– getico», di G.B. Zorzoli che nei cap. 6° e 13° dimo– stra che sar~bbe possibile, ristrutturando a fondo la società in senso egualitario e comunitario ma « conser– vando un reale benesse– re», ridurre del 74-80 per cento i consu~i energetici (per cui non solo le centra– li nucleari ma anche quel– le termoelettriche sarebbe– ro superflue). Sarei contento se quaicu- 110 mi segnalasse, magari attraverso un dibattito su Re Nudo, altri studi e_ma– teriali su questa possibile « rivoluzione della biomas– sa» (come l'ha chiamata, in opposizione a quelle del carbone - sec. XVIII - e del petrolio - sec. XIX -, G. Nebbia su « Alterna- MOIZZI EDITORE Via Fiori Milano Chiari - n. 12 Tel. 86.32.35 Lama T. Yeshe-Lama T. Zopa Rinpoche IL POTERE DELLA SAGGEZZA « Il Buddismo è un modo di vi– ta. Conoscere Il Buddismo signi– fica conoscere la propria mente. '! Questo libro offre la possibilità a un pubblico di cultura occiden– tale di penetrare In maniera sem– plice ma profonda Il complesso universo degli Insegnamenti del Buddismo Tibetano. Pagine 160, L. 5.000 Haram MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ALTERNATIVA Se la civiltà tecnologica esalas– se l'ultimo respiro, sopraffatta dall'Inquinamento, dall'esaurimen– to delle materie prime, dalla so– vrappopolazione, dalla crisi ener– getica, Il lettore di questo Ma– nuale saprebbe cosa e come col– tivare, cosa e come allevare, co– me risolvere tutti I problemi quo– tidiani di sopravvivenza. Pagine 200, lii., L. 6.000 L. Di Nola IL GIOCO DELLE RIAPPROPRIAZIONI Il femminismo si riappropria della pllcanalisi Questo libro segna l'Inizio di uno riappropriazione di tutte le solu– zioni possibili di un dato proble– ma da parte del gruppi emargina– ti o minoritari, da sempre sottopo– sti a giudizi mistificanti da parte degli « scienziati » del sistema. Pagine 112, L. 4.000 V. Visani PROFUMO 01 CIPRIA In questo discusso libro-diario, « quello che c'è di nuovissimo, quasi di esasperante e di ango– scioso, è la scoperta, da parte della Vlsanl, di un elemento fon– damentale nel rapporto di una donna con un uomo: Il desiderio della propria madre, un'Idea che inevitabilmente distorce la natura dell'amore eterosessuale In una ambigua nostalgia di affetto ma– terno: Il profumo di cipria, appun– to» (Il Giorno). Pagine 224, L. 5.500
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy