RE NUDO - Anno X - n. 76 - maggio 1979

RE NUDO/60 questa discussione. In que– sto disco Carter ci mostra tutte le sue virtù (e sono tante) di suonatore di bas– so ma anche offre il fian– co a tutte le critiche. Due sono i contesti: il primo lato, interamente di sua composizione, e il secondo dove si cimenta con Ger– shwin e Monk. Molto soffi– ce quest'ultima facciata con Kenny Barron al pia– no e Charlie Russo al cla– rinetto in buona evidenza. Un po' più ritmata la pri– ma con alcuni confronti con la musica spagnola (« Hasta luego, mi ami– ga »), le sue nacchere ed i suoi esotici strumenti. Un ben confezionato prodotto di facile ascolto, su un so– lido impianto jazz. g. m. NIGERIA ~~r&ie Musica e danza del popolo lgede Melodie popolari di Sri Lanka Nuovo canzoniere latino americano collana di Folk Internazionale Fonit Cetra Sri Lanka, Nigeria e Ame– rica Latina: due documen– ti ed una proposta origi– nale sono gli ultimi tito– li della collana di Folk in– ternazionale della Fonit Cetra. Ancora una volta una pro– va di coraggio di questa casa che ci presenta un tipo di musica (i cui esiti commerciali sono molto dubbi se non sicuramente grami) con serietà e con– tinuità, anche se non in– serito in un quadro netto e chiaro. Il più ostico fra i tre ti– toli è sicuramente Nigeria– Musica e danza del popo- lo lgede, articolato in due dischi, che documentano molto rigorosamente le tradizioni sonore di quel popolo con registrazioni sul campo. Ne vien fuori .un documento interessan– te ma difficile da seguire a fondo, in .quanto frut– to di sonorità e concezioni acustiche assai diverse da quelle cui siamo abituatl Problema questo che non esiste o invece ridotto per « Melodie popolari di Sri Lanka», cioè di Ceylon, che presenta armonie più note per il nostro orecchio. Ad eseguirle con dei risul– ta ti soddisfacenti è un gruppo di quattro membri, fra cui un europeo, con lo ausilio di tagla, udekki (strumento a percussione), sitar e flauto. Ultimo disco della serie è « Nuovo can– zoniere latino americano», di Mirta e Vico Ciliberti, due cantanti e musicisti molto noti in Argentina co– stretti a riparare all'estero per sfuggire alle persecu– zioni poliziesche. In questo Lp presentano brani di poeti latino americani di impegno sociale e politico: da Machado a Guillen, mes– se in musica. g. m. Franco Leprino Integrati ... Disintegrati Eleven Leprino dopo aver fatto un'esperienza musicale in gruppi pop rock è passa– to poi alla musica cosmica. Un paio d'anni al Conser– vatorio studia chitarra classica. Da autodidatta ha stu.diato acustica, musica elettronica e orchestrazio– ne. La sua è una musica mo– dulare. Vari moduli che.,., ,. nel tempo vengono cam– bia ti. La musica è suono. Il suono,. secondo le leggi dell'acustiva, è una varia– zione della pressione della aria nel tempo. E' suono quello prodotto dalle vi– brazioni di una corda, di una pelle o di una colonna d'aria. E' suono anche il clamore concitato e imper– sonale di una folla, il pian– to angoscioso di un bimbo, o gli stessi rumori interni del nostro corpo. Sembra– no parole di John Cage, ma invece è lo stesso Leprino che nelle note di copertina continua: Musica non solo per evadere, tria per affron– tare e soprattutto prende– re coscienza di cosa è ve– ramente la nostra realtà e di cosa veramente do– vrebbe essere. Una mu– sica che non si risol– va in una forma che ser– va solo a una ristretta eli– te di « addetti ai lavori », ma che abbia un carattere popolare. Da costituire un anello di congiunzione fra la « musica disimpegnata » e la cosidetta musica se– ria». Gli strumenti usati da Le– prino e altri musicisti so.– no: chitarre di vario gene– re, synt, moog, vibrafono, organo, pianoforte, flauto, oboe. Tim Blake New J erusalem (Egg - Ricordi) g. c. Atmosfere rarefatte, quasi astrali, sono una costante di certa musica inglese, detta scuola di Canterbury, di cui furono protagonisti, ·in tempi non lontani eppu– re così distanti dalla musi– ca che « va » oggi, gruppi come Soft Machine, Henry Cow e, seppure marginal– mente, i Gong di Daévid Allen. Tim Blake abbandonò i Gong nel 1974, preoccupa– to della vena eccessiva– mente « folle » che secon– do lui stava prendendo il gruppo, e fondò i « Crystal Machine », coi quali lavo– rò, soprattutto dal vivo, fi– no al 1977. E' questo il suo primo di– sco «solo», mentre è usci– to, sempre per la Egg, an– che « Crystal Machine », una raccolta di registrazio– ni dal vivo fatte da Blake con il suo gruppo. New Jerusalem è un disco registrato interamente in studio, ove il sintetizzato– re di Blake fa praticamen– te tutto: dalla base ritmi– ca alla melodia, con un'a– bilità tecnica veramente eccezionale. E' uh disco affascinante, che io ascolto più coi sen– si che con la ragione: cer– te atmosfere create dal moog ad un ascolto fred– do risulterebbero troppo complicate, ma entrando nella musica di Blake col sentimento non si può ri– manere freddi di fronte a quel suo canto incisivo, al– la sua musica nordica e nello stesso tempo calda ed umanissima. Il pezzo che dà il titolo all'album, « Blake;s New Jerusalem », è l'elaborazione sonora di un poema, « Jerusale1n », scritto da un altro Blake, William, morto nel 1828 (centocinquant'anni prima della registrazione del di– sco). Questa elaborazione sonora è veramente mol– to bella. Ha un che di an– tico, un sapore di cose per– petuantesi nel tempo, di una spiritualità intensa, vecchia quanto il mondo, che viene ora espressa con gli strumenti musicali tec– nologicamente più avanzati e perfezionati. Da questo connubio è usci– to fuori« New Jerusalem », un album magnifico, for– se una promessa della mu– sica inglese. c. a.

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