RE NUDO - Anno X - n. 76 - maggio 1979
terminata incisione per incisione, edizione per edizione, brano per brano. Una buona idea della note– vole eterogeneità di qualità tecni– ca può esser data, per esempio, dalla rubrica dischi di Stereoplay, la rivista più diffusa in tema di a– scolto amatoriale. I giudizi criti– ci, per ogni disco, esprimono an– che la qualità della riproduzione, anche se in modo relativamente soggettivo. I motivi delle differen– ze sono molti: vanno dalla quali– tà stessa della fonte originale (dal vivo, in studio, riedizioni d'epoca, con tutti i problemi derivati, per esempio, dalle registrazioni di con– certi all'aperto), alla tecnica di re– gistrazione, alla serie più o meno curata delle manipolazioni elettro– niche (l'eventuale affitto dello stu– dio di registrazione costa almeno 50.000 lire/ora), all'accuratezza di realizzazione della lacca (il « posi– tivo » tracciato dallo stilo incisore da cui deriva il « negativo», la matrice metallica che stampa le copie), fino alla qualità e stabilità della materia plastica che compo– ne il disco vero e proprio, tanti anni fa fatto di fragile bachelite con un'anima di cartoncino, ora di più .leggero e flessibile aceta.to di polivinile. In definitiva, si può dire che anche per quanto riguar– da i dischi è diretta la proporzio– ne qualità-prezzo, ma per essere fedeli alla linea di propensione al risparmio, potete anche acconten– tarvi delle edizioni economiche a 3500 lire, se siete disposti a tolle– rare un po' di fruscii, rumoretti e limitazioni di ampiezza e defini– zione del suono. Dopo il disco, comunque « top » della fedeltà di riproduzione, il supporto più comune è la ex ri– voluzionaria « compact-cassette » di brevetto Philips ed uso univer– sale, che in Italia ha costituito il colpo di grazia per il glorioso Ge– loso a bobine, ingombrante orgo– glio negli anni '60 dei giovani na– strofili. Il grande vantaggio sulla bobina è la praticità (niente più code da agganciare), ·la pulizia (non si toc– ca più il nastro con le mani ed è al riparo dalla polvere e dalla lu- ce) e la compattezza (60, 90 o 120 minuti di registrazione in un pal– mo di mano e leggerezza dei regi– stratori portatili). Di contro c'è la bassa velocità di scorrimento, 4.75 cm/ sec (mentre con le bobine si va comunemente dai 9.5 ai 38 cm/ sec in progressione geometri– ca) e la piccola larghezza del na– stro, 1/8 di pollice (1/4 con le bo– bine), che se da un lato consente un grande risparmio di materiale e spazio dall'altra limit_a fortemen– te la relativa risposta in frequen– za e, secondariamente, aggrava la distorsione. Vediamo come. Mentre nel disco il solco che por– ta il segnale è una deformazione meccanica permanente di alta pre– cisione, nel nastro si tratta di una magnetizzazione variabile dell' os– sido metallico depositato su una faccia, indotta da un campo elet– tromagnetico al passaggio sul tra– ferro della testina del registratore. Viceversa in ascolto. Ma la regi– strazione è tanto più fedele quan– to più alta è la velocità di scorri– mento del nastro, potendo così di– stribuire in maggior lunghezza le variazioni di frequenza (da sonora trasformata in elettromagnetica) nell'unità di tempo, miglioraI).do– ne viceversa la leggibilità nei par– ticolari. Infatti i grandi registra– tori da studio usano velocità mai inferiore ai 38 cm/sec ed oltre. La velocità standard della casset– ta è un compromesso fra il massi– mo risparmio del nastro e la mi– nima fedeltà accettabile del segna- RE NUD0/47 le registrato, secondo le specifiche internazionali hifi. La risposta in frequenza della cassetta è quindi limitata mediamente fra 30 e 15 mila Hz, secondo il tipo di ossido· (ferro, ferro-cromo, cromo), che fa anche variare di molto il costo (da 15 a 80 lire/minuto). Non po– tendo variare la velocità standard del sistema Compact, le ultime tecnologie stanno proponendo mi– gliori tipi di emulsioni magneto– sensibili, con metalli al posto dei loro ossidi. Ma l'uso più interessante della cassetta è nel suo riempimento dal vivo o dai dischi altrui ad un livello di risultati ancora accetta– bile per l'orecchio esigente, a pat– to di usare gli apparecchi giusti. Di questi riparleremo. Migliori ri– sultati possono essere raggiunti, naturalmente, registrando con ap– parecchi a bobine, più veloci e ca– pienti, ma a costi tripli e con un consumo di nastro molto più al– to. Ma con una soddisfazione ... paolo cingolani ERRATA CORRIGE: Nella scorsa puntata di « Stereonudo » un errore di trascrizione ha rovesciato il sen– so di una frase (Re Nude 75 pag. 36, terza colonna, a metà altezza). La frase sulla percezione inganne– vole va così letta: « •.•; è. un effet– to di percezione acustica che non si verifica se un orechio è tappa– to». L'autore chiede venia ai lettori.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy