RE NUDO - Anno X - n. 76 - maggio 1979

Machine 2. Gli anni sono passati, e Robert da parte sua ha superato una concezione tanto limitativa, pensate al suo rapporto con la vo– ce, strumento fondamentale che del corpo è anche una parte. Però è alla mente che si rivolge quando compone e suona. E non alla mente ampliata, dilatata fino all'oggettivo secondo i dettami di Leary, ma proprio all'Io, nella più occidentale delle concezioni. Pren– diamo un Signed Curtain: la can– zone si ripiega su se stessa, ed a– nalizza il proprio essere canzone: « Questo è il primo verso / il pri– mo verso / ... / e questo è il ritor– nello / o può darsi che sia il pon– te / o solo un'altra parte / della canzone che sto cantando. / E que– sto è il secondo verso ... ». Anche al çli là di un esempio forse estremo, resta quell'ostinato fon– do razionale: l'ultima parte di Las Vegas Tango è senz'altro una allucinazione, ma si sente, in qual– che modo, che sa di esserlo. elle ultime cose, poi appare e– saltata la fondamentale discrezio– ne. Alifib, per basso, voce e sintè– tizzatore, riesce a catturare l'at– tenzione proprio attraverso la sot– tigliezza. Wyatt ha ormai raggiun– to una dimensione cameristica, musica scritta su fogli a quadretti, nascosta dietro alla facilità della superficie. Sea Song o Pive White Notes non sono meno vertiginose dell'End of an Bar, solo che or– mai non si impongono più allo orecchio: aspettano di essere sco– perte. V on è questione oziosa chiedersi perché Robert Wyatt non abbia mai conosciuto l'ambigua condi– zione del successo. La collocazio– ne (nodo tra Ayers, Henry Cow, Oldfield, Eno) era ottima, le doti inàiscutibili. Ma è rimasto un in– compreso e un isolato. Tanto da far pensare che l'isoia– mento sia stato per lui meta con– sapevole e ricercata. Il rock, quel– lo con seguito di massa, è caratte– rizzato dall'istintualità più spinta e dalle figure spettacolari più o meno mitiche: chi può ascoltare Hard Rain o Voodoo Chile senza fare i conti con l'onnipresente per– sonaggio scenico, Dylan o Hendrix che sia? Di fronte al Dio Spettacolo, Ro– bert sceglie di nascondersi, cer– ca il « piccolo club con quattro o cinque ubriachi o posti simili ». La sua filosofia dello spettacolo la sintetizza così: « Adesso canto sol– tanto, e questo mi rende molto nervoso, perché c'è questa pressio– ne ad essere spettacolare in pub– blico, eccitante e roba del genere. Io non sono più così. Non mi piac– ciono questi grandi concerti pop con immense folle di giovani (...) Tutte le mie idee oggi sono basate sul tono di voce basso, non mi pia– ce gridare ». E poi tutta la Canterbury School, dai Wilde Flowers fino agli Hat– field & the North, veniva da un ambiente intellettuale, di compa– gni di liceo. Rifiutavano, è vero, il conformismo della piccola bor– ghesia britannica, ma senza il co– raggio di contrapporsi. Non sono andati oltre un distacco da aristo- Cronologia Wyattiana RE NUD0/41 cratici della chitarra. Facciamo i conti, con la realtà: gli hippies in– glesi non hanno mai avuto il se– guito dei fratelli americani. Wyatt, con una mentalità notevol– mente più ampia, è la punta avan– zata di quella scuola; ma nemme– no lui ha saputo né voluto offrire quella carica anche violenta, che fu degli Stones e degli Who, e oggi è del punk. Impossibile en– trare in sintonia con i ragazzini assetati di Johnny Rotten e qua– rantamila watt di amplificazione: loro non lo cercano; e lui non cer– ca loro. L'emozione facile è assen– te da Matching Mole e da Rock Bottom, il sentimento è tagliato e sfaccettato dalla consapevolezza ironica e saggia dell'intelletto. E' un suono da degustatori, che fa– cilmente si pone in secondo piano e si confonde con l'ambiente. Che cerca il contatto diretto, senza bi– sogno della mediazione del Palco– scenico. Non sarà mai una musi– ca da sballo collettivo. Oggi è ac– colta da pochi. Domani vedremo. paolo bertrando 1965-66: studente a Canterbury; partecipa alla fondazione di Wilde Flow– ers, con Hugh Hopper, Richard e avid Sinclar, e altri. Conosce Daevid Allen e Mike Ratledge. 1967: prima formazione dei Soft Machine: Allen (chitarra), Ratledge (tastiere), Kevin Ayers (basso), Wyatt (batteria e voce). Suo– nano all'UFO-Club di Londra, ed incidono un 45 giri, Love Ma– kes Sweet Music. Tournée sulla Costa Azzurra. 1968: Allen lascia il gruppo: più tardi fonderà i Gong. Tournée USA come supporter di Jimi Hendrix. Incidono The Soft Machine. 1969-70: Ayers è rimpiazzato al basso da Hopper. Incidono Volume 2. Vie– ne aggiunta una sezione di fiati, tra cui Elton Dean (alto sa., e saxello). Incidono Third, comprendente la suite The Moon in June di Wyatt. 1971: Incidono Fourth. Wyatt incide il primo album, The End of an Ear, e subito dopo lascia il gruppo. Fonda i Matching Mole, con R. Sinclair (tastiere), Phil Miller (chitarra), Bill MacCor– mick (basso). 1972: incidono Matching Mole. Sinclair è sostituito da Dave McRac. Incidono Little Red Record, dove Wyatt si limita a comporre le parti vocali. Il gruppo si scioglie alla fine dell'anno. 1973: ver~o la fine dell'estate, mentre sta per ricostituire i Matching Mole, Robert Wyatt cade da una finestra e perde l'uso delle gambe. 1974: ancora in clinica inizia a comporre nuova musica. Contrattu con la Virgin Record e incisione di Rock Bottom, accolto molto bene dalla critica. 1975: incide, con minore successo, Ruth is Stranger than Richard. 1976-78: la Virgin ritarda la pubblicazione di un nuovo disco. Wyatt partecipa ad incisioni di vari musicisti e a diversi conccrt i degli Henr~• Cow.

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