RE NUDO - Anno X - n. 76 - maggio 1979
Zarathustra e Lise e il sole. Era felice, non cercava più gli escre– menti, non faceva i salti dell'an– guilla a testa in avanti contro il muro. Il suo cuore batteva forte, poco dopo scoppiava, il celebre filosofo moriva. Un drammatico evento si era consumato, in precedenza, ·in una comoda casa di Vienna. La signo– ra Freud stava per partorire. Sig– mund era n, nell'utero, al caldo, comodo, dormiva sognando agi– tandosi appena nel tiepido liqui– do. A un tratto l'avvenimento an- gosciante, disastroso. L'utero si scosse, si contrasse, Sigmund si svegliò bruscamente, si sentl so– spinto verso una stretta apertura schiacciato soffocato strozzato da un'impossibile strettezza precipi– tato nella confusione. Liberò l'a– ria dei polmoni in uno strillo a– cutissimo. Una luce violenta in– sopportabile lo colpi. Un insie- e straziante assurdo d'aggetti, dentro e fuori, lo sconvolse. Una sensazione angosciosa di sbalor– dimento di massimo stupore. Alcuni anni più avanti, a Nove– cento iniziato, Pablo Picasso, gio– vinetto, conosceva nuove proibi– te emozioni. Era nella piazza as- !I Cézanne e Rosa Bonheur solata del paese, sotto una luce piena, abbacinante, che rendeva netti i contrasti e le ombre ne– rissime i contorni vibranti. Delle colombe zampettavano sui bordi della fontana cercando refrigerio immergendo a volte il becco o le gambe nel fresco liquido. Aveva da poco superato la pubertà. Sentiva oscure spinte provenire dal profondo dell'essere, vaghi turbamenti, fermenti, caos, volut– tà improvvise confuse deliranti salti d'umore. Il cielo azzurrissi– mo di Spagna, il verde intenso dei rampicanti e degli arbusti al termine del porticato, il bianco calcinato delle case congiurava– no a provocare i nervi la fanta– sia l'estro. Pablo si muoveva co– me in un sogno, si vedeva come riflesso in uno specchio attraver– so una nebbia accostarsi a una colomba afferrarla per le spalle snudare il proprio sesso sovrec– citato. La bestiola s'agitava e scuoteva cercando di liberarsi muovendo su e giù il collo sotto la mano dando colpi disperati col becco fissandolo con occhi dila– tati dallo spavento. La forza del– l'istinto lo portava, già l'aveva penetrata di slancio e tutti i mo– vimenti della povera bestiola non facevano che contribuire al suo piacere. La frenesia incontenibi– le lo stato d'estasi trascinante e profondo. Non era tanto una co– lomba che possedeva ma tutta la Spagna e l'Universo iritero. Mentre stava esplodendo nell'or– gasmo immaginò sotto di se non un minuscolo animaletto trepi– do e impaurito ma un possente RE NUD0/37 e fiero toro da corrida. Un mo– mento una sensazione indimen– ticabili. Quando si tolse contem– plò la colomba allontanarsi a fa– tica zoppicando. Prese coscienza dell'atto inaudito guardando il proprio sesso, ancora eretto, con il massimo stupore. Albert Einstein non aveva ancora scoperto niente, era ancora un giovane studente, già una mente acuta. Il problema della natura del tempo e dello spazio lo assor– biva ma anche quello della forma della vagina. Il suo organo ses– suale era vivo e vivace e insorge– va spesso. Quando lo sentiva troppo duro e rigido afferrava il violino slacciava i bottoni dei pantaloni e lo sfregava contro le sottili sensibili corde. Suonava cosi per un'ora o mezz'ora finché veniva dentro la cassa armonica vibrando. Aveva momenti di pu– ra estasi. - Zum zuum zuum - suonava cosi, mormorando l'e– quazione di Maxwell - zum zuum zuum - scendeva nel giar– dinetto saltando sull'erba a segui– re incantato il volo di un cala– brone o una farfalla. Cercava di possedere quella cosa, la sensa– zione, non ci riusciva. Questo era Albert Einstein alla vigilia della teoria della relatività. Seduto sui casse~ti nel fondo del– l'armadio, circondato dai miei lettori, li fisso, la rivelazione li ha fortemente colpiti, sui loro volti il massimo stupore. pino franzosl Pasteurnel suo studio
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy