RE NUDO - Anno X - n. 76 - maggio 1979
... uo primato di gestualità in soslituzione della par la e la -;ua pro\'OcaLione . memorala. , on è lontana la milica del c raggio di e ere folli. dovrebbe es. ere l'estremo berleffo ad una . ocielà che trova ormai comodo e sere 'di cr.a·. Que. to gener di atto non ha nulla a che fare con I p icanali mo. la placida fi. ione del tipo non è programma he riguardi la follia. lei è ben più che pe– rati a. qua i un attimo buio e brillante di mpren ione interna che non am– mette rappre entazione. In que to en- o ci i domanda che co a dell'ango eia ineri ca alla nuova pazzia: e idente– mente la apienza di un nulla che non è una piegazione e men che mai una determinazione logica: non il niente– e enza ma un altro e ere determinato. per hé il folle è enza dubbio un·e ten- ione del fatto he iamo. anche. il nulla della ienza. ono cere l'i tinto a entir i c ntro non uole affatto dire comprendere pragmaticamente i malati di mente. In effetti la follia ~ rni ce la chia e per e ere letta. è al tempo te o un giudizio della realtà e l'attitudine comportamentale che ne con egue. in un labirinto di po izioni che i ali nta– nano empre più dall'e ere: que t è il campo delle merci. aturalmenl il folle non è di tutti. ap– partiene ad ~n'area che ha già fatto della problematicità un'arma, iamo nel parcheggio di col r cui una di at– te112ioneco terebbe un internamento o almeno un eque tro ilente. Tuttavia, me colando ed equivocando. la follia diventa parola di tutti. agevolando le strategie per far tacere. in una ola e– ronica. degenti p i hiatrici e reietti for– malmente in libertà. , cl frattempo. tra giochi lingui tici e metonimie trutturali. abbiamo una legge I O. udato rinno amento che non ha ancora ri olto niente. Sulla carta i manicomi non ci ono più. degenti psichiatrici e degenti comuni non rie– scono a convi ere nelle cor ie. la mag– gior parte degli p ichiatri continua a chiamare 'terapie' inter enti indicrimi– nati. in tanta democrati ità. ora che il ~ Ile è a n tro c n um dignito o. una nuova dimenticanza c pre i degenti. Ri o. più lucido di altri. non tace il pericolo recente: •'il no tro potere tec– nico (leggi degli p ichiatri) è molto grande. e lo diventa empre di più in una ocietà che dice no alla follia e de– lega noi a dire di i (...): noi iamo gli epigoni di un e orci mo che traduce il di agio p. icologico e ociale in malattia e e n opportuni rnter enti te nici ri– p rta le co e non alla :a Iute - ormai ce ne siamo dimenticati - ma alla nor– ma". Que t di cor ·o aie per tutti, folli mpr i. mentre i ogna una riforma anitaria che in egue il decentramento territoriale con e o il controllo com– pleto. O ci alieniam dalla follia? Lui a unteri OP. IT.: Thoma . za z: 'Il concetto di malattia mentale: piegazione o giu tificazione?' in ·La ~ llia: documenti del ongre o inter– na,ionalc di p icanali i' - dic. 1976 - Mila– no. ·cltrinclli Pag. I 7: crf. 'Il mito della malauia mentale - Il aggiatore M. Foucault: · toria della follia nell'età eia ica'. Rizzoli: Pag. 555 K. Dorncr: 'Il borghe e e il folle' Lalerza. pag. I . Ri o: 'P icoterapia analitica e p icote– rapia familiare' - inter ento al 6" impo io ,ullc r ic terapie delle chizofrenie - sctt ·7,. In ·Fogli di informazione· n. 51 /5~ Pag. 40.-. L. \ iugen tein: 'Della certezza' Einaudi. P.1gg. 13 e 47.
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