RE NUDO - Anno X - n. 76 - maggio 1979
RE NUD0/25 estraniante. ma la follia di per é è fuori dal linguaggio. ltrimcnti (ma que 10è il sogno istituzionale) il pazzo i fa ma– schera. presenza a ente. morte delle istanze. Follia-morte-deformità appar– tengono ai ollerranei dell'occidente. sono altre11an1i e. orcismi dell'imma– nente. maledizioni dell'e . ere. qui ed ora. non il mito di Dioniso t: neppurt: g.liequivoci di Erasmo: la follia sana è ~comparsa da tempo. : on• c'è brano sull'argomento che ad un certo punto non citi Bosch. eppure il suo è un delirio ragionevolis. imo che muta il pensiero in morte. è una mi tica reazionaria che non ci ha più la ciati. Ci offre come empre una giu tificazione della follia. del cui sapore ive un altro termine di uso corrente: alienato. Cioè ~011ra110. che ha perduto. re o diverso. In 4ucs10 passaggio dal deforme al dif– forme. spunta il nuovo folle. que. to pazzo parlato che non ha più parentela l·on 4uello che d'ora in poi chiameremo malato di mente. degente. Con uno ~trumentalismo quasi sconcio. si suol dire che il rifiuto del folle è il rifiuto del di,crso: sta bene: ma del folle. non del malato di mente. La metafora di folle suppone dei referenti ambigui. Tulle le definizioni del tipo presenza a. sente - presenza malata rimandano ad un'im– magine più cruda. ma più de ·iderata: cad,l\·ere-maschera. in questo modo. diL·cndo che il malato è l'estrema di– ,·crsitù implicitamente autorizziamo a generalizzare in un conce110 di diffe– renza che è mmc l'arca di oè. , nn si sceglie la mala11ia mentale. l'u– ni,·erso dello psicotico non ha confron– ti. non ci sono specchi: que 10 rende i degenti non parlati. [' proprio di ogni strullura repre ·iva tentare di e1iche11are ogni resi tenza rnme follia. nello ste o tempo conti– nua a alere il principio che le discor– danze si risolvono in due modi: elimi– nandole e introie11andole. Il primo de– stino tocca ai upposti malati. il econ– do. può essere usato solo su un concet– to. ed ecco pronto il gioco di pre tigio: non olo il imbolo è più reale del vero. ma è accettato. Tutto questo proce o i S\'Olgesul piano del linguaggio. Follia è il nome del ome. entra a far parte del no tro vivere quotidiano al posto della mala11ia.ormai delegata. Follia è e traneo. personifica in mo– do fanta matico una categoria operati– va. è l'emarginato che si e prime. con il
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