RE NUDO - Anno X - n. 75 - aprile 1979

RE NUD0/14 amici italiani se mi vedono tornare con un poliziotto gli prende un colpo. E quei bambinetti sui dieci anni che co a ci fanno? Ti masturbano. sono bravi simi - fu la iisposta a gesti. Quando tutti i ragazzi hanno raggiunto la loro massima quotazione si fanno dare i soldi e si lanciano in un ultimo giro di danza tra questo pubblico di padri di famiglia accovacciati e un po' fumati. Danzano questa volta tenendo tra le labbra i mazzetti di cartamoneta. fieri del loro prezzo. La festa è finita e si torna a casa. Tutti quelli che hanno vinto all'asta un ra– gazzo hanno il calesse. e se lo portano via schioccando la frusta tra i lazzi e i frizzi di chi è rima to a bocca asciutta. Eppure questi ragazzi non erano meno allegri di quelli che servivano il tè nelle locande. anzi la musica e la danza li rende molto euforici. specie i più pic– coli. Mi riprometto di approfondire l'argomento. Kandahàr è la citt più a ud dell'Af– gani tao, e la gente ge ticola più che altrove e parla a volume alt . E' nota come la città del vizio. e quelli delle altre città dicono di non andarci volenti eri. Band-i-Amir fine Settembre Dopo essere stato nella capitale, Kabùl. approfitto di un pa saggio in macchina e vado nella regione dei laghi: Bamiàn e Band-i-Amìr. Con me questa volta c'è un giovane af– gano, Hauanì, che mi si è letteralmente incollato addosso davanti al Kaiber Restaurant dicendomi che era disoccu– pato, di portarlo con me che mi avrebbe fatto da guida e da interprete. perché a lui piaceva viaggiare. Ha edici anni mastica un po' di inglese, veste all'oc– cidentale ed è analfabeta. I ragazzi italiani della macchina lo ac– cettano con un po' di diffidenza, e si parte. Dopo un viaggio tranquillo dove lui riesce costantemnete a essere al centro dell'attenzione, arriviamo sul posto: una specie di canon di rocce rosse con alcuni laghi color turchese soprae– levati su gigantesche scodelle di calcare rosa filamentoso come nelle grotte. Lo spettacolo è grandioso e un po' ango– scioso: è tutto troppo grande e troppo colorato. l'uomo non c'entra è fuori scala. Montiamo le noste tende in un piccolo avvallamento riparato dai venti, siamo a 3.500 metri in un posto completa– mente disabitato. Io e Hauanì abbiamo una canadese a due posti con doppio tetto. materassino gonfiabile e sacchi a pelo. ma di notte abbiamo dei problemi con il freddo. La mattina dopo facciamo il giro dei laghi. Ci hanno detto che in fondo al più grande c'è una locanda a cui la po– lizia ha proibito di affittare le stanze ai turisti. ma che di .giorno fa da posto di ' ristoro. Ci arriviamo. dopo che una vecchia uscita da una grotta ci ha spa– ventati con un coltello (voleva solo farci vedere che era disposta a sgozzare una capra se le davamo dei soldi). e dopo aver assistito al bagno delle donne che un patriarca calava nel lago gelido tutte vestite e legate con una fune. Alla locanda ci sono due ragazzi made in USA che stanno questionando con l'oste della malora: uno di essi aveva dimenticato il giorno prima il maglio-

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