RE NUDO - Anno X - n. 74 - marzo 1979
RE NUD0/36 tereonudo Dell'alta fedeltà Dunque, "Alta Fedeltà" è come andare · in aereo la prima volta, scendere bar- . collando euforico e provare all'im– provviso un profondo disgusto per quella puzzolente scatoletta a quattro ruote che ritrovi al parcheggio. Fai conto che il tuo vecchio giradischi di Selezione sia come la puzzolente scato– letta. Bisogna far qualcosa per cercare di volare. Vai al negozio, e lì ti accorgi che l'Hi-Fi è un po' salata e ce n'è troppa per poter scegliere senza i soliti crampi dell'incertezza. 1 Proviamo a far chiaro fr~ gli scaffali colmi di pioneersansuiteac, cercando di pararsi gli occhi dai bagliori degli sty– lings aggressivi delle linee più recenti. Scartiamo i "compatti" (giradischi, all? lunga, si rivelano antieconomici e senza possibilità di interscambiare le p_arti). Sostanzialmente, infatti, l'impianto hifi consta di un giradischi detto per brevità "piatto", un amplificatore detto per brevità "ampli" e due altoparlanti detti per brevità "casse", questi ultimi sop– piantabili da una più economica cuffia. Ci sono ditte che fanno solo piatti, o solo ampli, o solo casse, o solo cuffie, etc., o anche tutto, così uno può fare gli accòppiamenti che preferisce, secondo i soldi· che ha. Premesso che vi potete scordare di farvi un impianto decente con meno di duecento carte (senza cas– se), andiamo al dunque. Questa roba va sotto il nome di "Alta Fedeltà" perché deve rispondere (e ci sono norme internazionali severe in materia) a certe caratteristiche tecniche che garatiscano la riproduzione del suono pressoché conforme all'origina– le, sia· esso Nicola Arigliano o Philip Glass. Il piatto-giradischi da solo non permette di ascoltare un tubo, serve solo a far girare il disco a velocità rigo– rosamente costante (33 o 45 giri/minu– to). sotto la puntina, che trasmette le yibrazioni impressele dal tracciato dei solchi alla testina fissata sotto l'estre– mità del. braccetto; questa trasforma l'energia meccanica delle vibrazioni in energia elettrica a bassissima tensione, dell'ordine di alcuni millivolts, troppo bassa per poter eccitare qualsiasi pur premuroso altoparlante. E qui c'entra l'amplificatore, opportunamente col– legato al piatto, che raccoglie quei mo– sci millivolt e attraversò complessi cir– cuiti li eleva a potenza sufficiente per andare a far vibrare proporzionalmente le membrane delle casse o della cuffia. Contrariamente a quanto può sembra– re, il ruolo più delicato ed importante non è dell'ampli, bensi degli estremi della catena: testina e casse, che devono rispettivamente rilevare e rendere udi– bile fedelmente il segnale audio fissato sulla facciata del disco. Soprattutto per questi due elementi vale l'assioma "maggior prezzo = maggiore qualità", mentre per gli ampli il prezzo sale con l'aumento dei comandi, manopole, le– vette, pulsanti su cui agire per modifi– care il suono. In teoria, all'ampli baste– rebbe il solo comando di volume, visto che, con le sue qualità, non distorce il segnale in maniera apprezzabile, men– tre lo amplifica. Tutti quei gadgets che fanno così bello l'ampli servono fonda- ' mentalmente ad àdatare il suono alle caratteristiche acustiche del locale irt cui deve funzionare l'impianto. Il suo– no viene riflesso duramente dalle su– perfici lisce e compatte (muri, pavi– menti, vetri) e invece assorbito dalle superfici morbide e porose (tappeti, . tende, poltrone, legno). Cercate quindi · di non montare il prezioso e permaloso impianto in cucina o al cesso, né di af– fogarlo in salotti tipo cella d'isolamento. per il nonno autolesio!).ista. Dev'esserci un certo equilibrio fra le diverse supe– rfici, oppure il suono non vi sembrerà mai naturale ed avvolgente. I famosi cartoni delle uova. non troppi. risolvo– no la durezza delle pareti più nude. Cercate ancora di sistemare le due casse lungo il lato più corto della stanza orientatele come meglio vi pare per avere il miglior ascolto ed effetto di se– parazione stereo dal vostro sedione preferito. davanti e ad uguale distanza dalle casse. Ma torniamo all'acquisto: equilibrate la vostra spesa fra i "moduli" che sta– rete scegliendo. curando sempre con maggior attenzione la scelta I. del piat– to. 2. delle casse. poi dell'ampli. e ri– cordatevi che su un piatto discreto po– tere sempre cambiare la testina con una migliore. mentre le casse. per miglio– rarle. le dovreste cambiare completa– mente. Ricordatevi anche che le casse. per durare di più ed avere migliore resa. devono poter sopportare una potenza (in watt continui o musicali) un po' su– periore alla potenza d'uscita dell'ampli (sempre in watt continui). Per esempio. se le casse sono da 30 W l'una. l'ampli sia un 25-28 W per canale. Il registratore_ Un buon modo per rispan11iare sui di– schi, ormai stabili sulle 6500 pugnalate l'uno, è registrarseli dalla discoteca dell'amico su cassette vergini di buona qualità (TDK, Marxell. -Basf. Agfa ... dalle 2mila in su) con il registratore hifi che vi sarete comprati con o invece del piatto. Con un po' di pratica sarete in grado di produrvi cassette migliori e meno costose di quelle di mercato. che costano spesso quanto i dischi ma con un quarto della loro qualità. Inoltre le cassette s.ono meno delicate e ingom– branti dei dischi, anche se non permet-
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