RE NUDO - Anno X - n. 74 - marzo 1979
tantra l'intera simbologia di Shiva e Shakti si collega al principio del ma– schio e della femmina. Nell'hatha yoga si parla dell'equilibrio tra prana e apana per risvegliare il kundalini o dell'equi– librio tra ida e pingala, il canale solare e quello lunare dell'energia. Nella vita o nella natura, dentro e fuori, ovunque guardiate, vedete questo principio ma– schile e femminile in azione. Ora. l'in– terpretazior1e di questa energia varia a seconda di differenti mentalità, mag– giore è lo sviluppo di un individuo. più profonda sarà la comprensione di que– sta simbologia. Interpretarla esclusiva– mente in relazione al sesso è troppo li- mitativo. , Personalmente ritengo che il tantrismo ebbe un carattere più scientifico rispet– to ad altre scuole. Infatti il Darshan Marg o Sentiero della Mano Diritta raccomandava la castità, ma non pren– deva in considerazione l'elemento in– conscio. Il discepolo, praticando il celi– bato, imponeva un terribile peso re– pressivo sui propri istinti e sul proprio subconscio. Per qualcuno poteva essere la strada giusta, ma per la maggioranza non funzionò. Questa fu la ragione per cui i tantrici consigliarono una via che potesse essere in armonia con il subconscio. Nulla fu rifiutato, ma si cercava di vivere ogni esperienza con equanimità ed intel– ligenza. Utilizzarono là presenza della donna come tramite per trascendere l'impulso sessuale. Se osservate la vo- stra vita, vedete che, se siete poveri, chiedervi di rinunciare ai piaceri del mondo e all'attrazione delle ricchezze, non ha senso. Solo un uomo che ha sperimentato a fondo le ricchezze della• vita materiale, può rinunciarvi. Allo stesso modo, solo chi è passato attra– verso i piaceri del sesso e ne è stato saturato, può rigettarli: Ma a chi non ne ha mai fatto un'espe– rienza completa e ne sente il forte desi– derio. chiedere di non indulgere al sesso non faciliterà la soluzione del proble– ma. Qual'è la/unzione della meditazione? La meditazione non è la ricerca di una tecnica, di un metodo o di un sistema. Meditazione significa essere coscienti delle proprie limitazioni, della propria impotenza, e da questa consapevolezza nascono umiltà e spontaneo silenzio. Il silenzio spontaneo è uno specchio lim- , pido e chiaro in cui il divino si riflette e l'ignoto appare e scompare. Allora non ci sono più barriere. non c'è più nulla da conquistare. Non dovete raggiungere l'ignoto, cercare Dio. Se Dio esiste, se esiste la verità. saranno essi a bussare alla vostra porta. Non ci vuole del tem– po per raggiungerli. Il momento in cui il tempo vi è necessario, creerete delle il– lusioni. Se siete molto seri e vedete chiaramente questo gioco, non vi la– scerete coinvolgere, vi siederete tran– quilli e comincerete ad osservare dentro di voi, a guardare l'intera struttura della vostra coscienza, e quando potrete ve– dere i suoi limiti, avrete l'umiltà di ar– rendervi e di abbandonarvi. Non abbandonatevi alla volontà di Dio. perché non sapete cos'è Dio e non po– tete abbandonarvi alla sua volontà. Quando vi abbandonate a Dio, vi ab– bandonate a un'immagine che voi stessi avete creato. Ovviamente anche questo dà qualche risultato, cioè potete aprirvi al vostro subconscio e cominciate ad avere esperienze dei cosiddetti livelli psichici. Per il fatto che non ne siete coscienti di queste regioni inesplorate dell'inconscio e dell'intero campo psi– chico, quando vedete queste luci e sen– tite questi suoni, pensate di scoprire qualcosa di nuovo, di bello e di divino. Ma è divino solo nella misura in cui non lo conoscete, perchè fa parte del vostro subconscio. Per cui è chiaro che questo abbandono non è a Dio o a un'imma– gine, perché, non conosco Dio e se lo conoscessi non ci sarebbe bisogno di RE NUD0/23 abbandonarsi. E' invece abbandono alla mia impotenza, alla mia limitazio– ne. Riconoscere· i propri limiti, la pro– pria incapacità, questo è l'abbandono. Non devo praticarlo, succede, è una cosa che capita, non posso sforzarmi perchè avvenga. · Solo in una mente libera da ognì spe– ranza, ogni desiderio o immagine, na- : sce una bellezza che potete chiamare spirituale o divina o in qualsiasi altro modo che vi piaccia chiamarla, perché non ha nome e non crea divisioni. Se potete vivere in ·questa dimensiope, potete portare sulla terra una nuova coscienza, una nuova struttura sociale, libera dalla violenza e dall'avidità e rendere la vita umana .degna di essere vissuta. Se riusciamo a venire in con– tatto con questa energia, penso che nessun problema sarà troppo difficile da risolvere. Con questa luce potete ri– solvere ogni problema. Dal momento che tutto quello che succede, succede dentro di voi, e tra voi e questa realtà non ci sono intermediari né messaggeri; allora potete abolire ogni interferenza di preti e di gu_ru.Quando avete questa esperienza diretta, questa .è la vostra luce, la vostra guida e non dovete più fare domande a nessuno. Non dovete leggere libri o scritture per essere gui– dati nella vostra condotta. E' come morire. Con questa semplicità ed umiltà, con questa luce, potete ve– dere ogni cosa, la vita acquista signifi– cato, è cosi semplice se volete davvero farlo. Ma molta gente preferisce seguire proiezioni, immagini tecniche, forse perché non sono interessati a scoprire la verità, vogliono soddisfazioni e tran– quillanti, devono usare delle tecniche. All'inizio la verità può essere molto di– struttiva e disturbante, perché vi è ignota, ma se avete il coraggio di anda– re fino in fondo e non ·siete alla ricerca di un calmante o di un tranquillante, se avete il coraggio di esplorare e l'umiltà di vedere, a~lora la verità è per ciascuno di voi.
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