RE NUDO - Anno IX - n. 71 - dicembre 1978
RE NUD0/46 alla dodecafonia. E se un ap– punto si può fare a questo su~ solo è di non aver dato ad alcum pezzi una sufficiente individua– lità, ottenendo così un lavoro molto continuo, ma che non manca di sezioni francamente superflue. Erich Dolphy. OuttoLuncb (Blue Note) p.b. Eric Dolphy è stato un padre fondatore del free, nonostante sia scomparso troppo presto, appena nel 1964. Ma ha fatto in tempo a suonare a fianco di Co– leman in Free Jazz, e ad essere a fianco di Coltrame ai tempi del- la "conversione" atonale. E alcune delle sue intuizioni so– no state comprese solo molto tempo dopo la sua scompars~, per esempio il polistrumentI~ smo; poi, Dolphy è stato tra 1 primi ad incidere int_eridis_c~i n solo: la musica creativa dei gior– ni nostri gli deve non poco. Ben venga quindi la ristampa Blue Not.e di questo Out to Lunch, che è stato uno dei suoi ultimi dischi, ed è ben rappre– sentativo dei suoi stili. Si può apprezzare lo strumentista, al sassofono soprano, flauto, e so– prattutto al clarinetto _basso, di" cui ha saputo valonzzare al massimo gli inconsueti e varie- gati timbri. . .. Yes Tormato (Atlantic) Pensavamo che gli Yes fossero ormai del tutto scoppiati, dopo i cinque album solisti, pressoché disastrosi, che si erano susseg– guiti negli anni scorsi. Ed ecco invece di-ritorno la valorosa for– mazione-tipo di Yessongs, con Rick Wakeman in persona tor– nato a sostituire Patrick Moratz. Dell'antico sound°degli Yes nul– la sembra cambiato: sempre iniezioni sostanziose di classico (vedi Madrigal), il caratteristico impianto vocale e quella tipica atmosfera che fece la fortuna del · pop inglese quasi-decadente: Un solo mutamento, se cosi lo s1 può chiamare: sono scoi:npars~ le ambiziose suites, ed 1 bram sono scesi a durate più modeste. Diciamo la verità, questi Yes non hanno niente da invidiare a quelli di Close to the Edge, e cer– tamentè hanno perso la proso– popea di Tales from Topograp– hic Ocean: I.ostesso Wakeman è stato pesantemente (e giusta– mente) ridimensionato. Quello che suona strano è che il gruppo si riproponga cosi ugu~~ le a se stesso; sintomo della cns1 non tanto degli Yes, quanto di tutta una scuola pop, che non sa, e forse non può, darsi una misu– ra rinnovata. Ma se il fondo della loro propo– sta, di culturi! e di vita, convince poco, va riconosciuto agli Yes di aver sempre seguito il discorso con coerenza: lo stesso Tormato ne é dimostrazione: l'unità stili– stica-è perfetta, le parti solistiche sono distribuite con la consueta sapienza. Ed è in grado di dare qualcosa anche a chi questa proposta non si sente di condi– viderla. Quark stranezza e fascino: que– •sto il ~itolo dell'ultimo albu~ degli Hawkw_in~, i. ~ignon dell 'univer.so , I Cavalien delle galassie. 11 gruppo inglese affonda _l~ sue radici in quel calderone d1 td~e'. di crratività, di lampi inno~a.tJVI che fu l'Inghilterra anm 60. Molto li accomunano ai Soft Machine, ai Gong, a quel vasto movimento psichedelico a cui fanno riferimento alcuni dei gruppi più geniali della scena europea. Gli Hawkwind hanno al loro at– tivo un gran numero di L.P., sia registrati in studio, che dal vi~o: è appunto dal vivo però che _ne– scono ad esprimersi al massimo delle loro capacità, soprattutto per la componente scenica ~o– minata da Stacia, la danzatnce che li accompagnava durnte le" tumée e che ha fatto parlare più volte di sè per essersi esibita di preferenza seminuda sul palco. Nella loro musica, un rock sano e corposo, è però non meno im– portante l'apporto del sintetiz- · zatore che contribuisce, assieme all'uso delia voce e dei sussurri, a creare un ambiente "cosmico" dove a monologhi recitati da Bob Calvert dedicati allo Spazio e al Tempo fa da sfondo un'ade– guata rappresentazione sonora di queste due dimensioni in cui l'uomo vive ed opera, cosi poco consapevole di esse, tutto preso com'è da preoccupazioni "ter- 1 rene". Gli Hawkwind hanno attraver– sato in questi"anni fasi alterne di lucidità creativa e di stanca ri– petizione, ma in quest'ultimo lavoro, a seguito anche del ri– maneggiamento dm componen– ti, hanno avuto senza dubbio un grosso "soffio di freschezza" sia Suona con lui un qumtetto, m cui si distingue l'amico trombet– tista Freddie Hubbard (i loro unisoni anticipano di dieci anni il duo Braston-Wheeler), insie– me al contrabbassista, Richard Davis. E' un'opera lucida, un po' alla Coleman, ma meno striden– te e più discreta, con pe~zi ~~v– vero magistrali, come 11d1sm– cantato Hat and Beard ed il lirico Something Sweet, Something Tender. La formazione è omo– genea, caoace di suonare come un tutto unico, senza nessun egocentrismo; e, ! attraverso quest'unità, vengono ,,ottenute delle raffinatezze notevoli. p.b. nella musica che nei testi, attuali . Eric è addirittura pirotecnico: basti per tutti il solo di flauto ir. Gazzelloni (si, è proprio dedica-• to al buon Severino). Nel complesso, l'album è di quelli da ascoltare. E' anche un incitamento ad occuparsi di un musicista che oggi sembra im– meritatamente trascurato. · Hawkwind Quarkstraogeoessaodcbarm Charismo distr. Phonogram e molto interessanti. In "Quark, Strangeness and charm" Ein– stein con la sua teoria della Re– latività è preso in giro insieme a tutti gli Astronomi, da Coperni– co in poi, per il loro modo di os– servare-ed analizzare la Realtà e lo Spazio: tutto scientifico e ra– zionale, salvo poi rimanere sconcertati e confusi di fronte a fenomeni inspiegabili, che sem– brano contraddire ogni magni– fica Teoria e Postulato come so– no i Quarks, corpi cel~sti del tutto eccezionali, scoperti di re– cente, di fronte a cui la Scienza resta-impotente e passiva. "Hassan i Sabba", di im fortemente - medio-o · ironia-gioco di parolesugli e i petrodollari, l'hashi Corano. "Days of tbc ground" in cui si ccle · "giorni dell'underground ve, con l'aiuto dell'acido, teva vedere oltre l'inqui to fisico e culturale della dominante ... La copertina infine rappr un "sincroscopio" (chi razza di diavoleria è) in ne, con lampi di elettrici energia che sprizzano ed dappertutto. Very good, Hawkwind, fatto centro! Rainbow "Looglive rock'n'roll" Polydor Che un musicista come Blackrnore cadesse nel d. catoio dopo aver lasci schiera Deep Purple, p co probabile. E difatti rienza ormai di qualche con i Rainbow, lo ved d'energia, pronto a do rock quella vitalità che sul tipo degli Sweet, ave rimediabilmente soppre Blackrnore rimane pur una delle più belle e s chitarre rock · contem semplice e gioioso nei solo", sottofondo pre incalzante alla incredib di Ronnie James pio e ho sentito dire, si merita mente il nome che po di rilievo in questo al sun brano però appare sono: Long live rock'II gurio di lunga vita a 4' che può darci ancora di altissimo coin Gates of baby/on, orientaleggiante chcl tempi quasi mitid
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