RE NUDO - Anno IX - n. 71 - dicembre 1978
RE NUD0/21 La follla: passarci •attraverso• Anche in altre parti del mondo, soprat– tutto in California, esistono posti dove è possibile «to go through», andare attra- . verso questa esperienza chiamata follia, e dove essa viene rispettata. Le persone che l'hanno attraversata raccontano che si tratta di una esperienza di trasforma– zione. Spesso, per descriverla, usano termini molto simili: «entra dentro», «lasciarmi andare», «scendere», «salire», «tornare indietro». Alcuni .dicono che il «rientro» è come vivere una nascita. Non c'è mol– to, su questo tipo di esperienze, nella tradizione occidentale. In altre culture, ci si può forse riferire al «bardo» del libro Tibetano dei Morti, Episodi di questo ti– po possono durare ore, giorni, qualche volta mesi, prima del «ritorno», che av– viene sempre, se vengono lasciati acca– dere in uno spazio tranquillo, protetto. Se invece sono interrotti violentemente, possono trasformarsi in una catastrofe». (Qui Laing riferisce il caso di una donna inglese, molto bella, curata da anni con elettrochoc e psicofarmaci per una gra– ve depressione dovuta al fatto di essere improvvisamente ingrassata e imbrutti– ta. Entrata in psicoterapia con lui, gli racconta un giorno di essersi concessa tre giorni difollia»: si era sentita trasfor– mare in lupo, ma non aveva avuto pau– ra. Aveva vissuto da lupo per tre giorni, e quando ne era uscita, aveva ritrovàto il senso e la dimensione della sua vita che aveva perso con la perdita della bellez– za. Da quel momento, non· aveva avuto più bisogno di cure. Aveva «attraversa– to» la sua follia). Non so cosa furono questi tre giorni «La trasformazione di questa donna era ·stataun processo di guarigione, non una catastrofe. Molte esperienze analoghe sembrano esprimere una funzione di cu– ra. Ma queste esperi~nze, come attra– versamento di una crisi o come esplora– zione di.diversi libelli di realtà, non ven– gono permesse nel nostro tipo di società. Non·esiste spazio sociale perché possano avvenire serenamente. E quindi non c'è spazio di poterle conoscere e capire a fondo». a cura di Dinni Cesoni (tam-tam) e Antonella De Nova
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