RE NUDO - Anno IX - n. 69 - ottobre 1978
1 ,reet marna fix••. ''? notarono quel disco, copertina farcita di la– di cartone con su scritte ROCK, messe lì furbe– • dalla RCA, forse per delle lamette, forse per– aa la cosa del gruppo ad in Italia. E fu un pec– perchè la musica era di che entrano nelle ossa. al solito anche in que– easo il punk c'entra poco: cista della Factory, Lar– tin per primo, sono sui– nada molti anni. Con le molto chiare perdippiù nne nelle strade, bam– ai loro piedi: non voglio- t,iù spazzare il pavimento, vogliono più muoversi. o in sciopero nella città occhi spenti ..." da 'On 1 1 del loro 1.o Lp). ogni buon conto da questo •o album sono scomparsi i 1ir!iU della busta. · avere un'idea questi i tito– di alcuni brani: 'Daimler nz', 'Animali notturni', fantasma', 'di nuovo to pieno di speed', 'mor– te tutta quieta', 'Man Ray', tee. Omle si può intuire anche qui I problemi sono gli stessi che ~ly Dawn fliyers", vita ~ e rivolta; realtà= Città occhi spenti; la morte è più, un dramma, anzi è presenza quotidiana, vici– quieta..• · ("Non ci sono i da attraversare..."): è il fra i vari poli sono i di cuoio, il rock'n Ray e il sunealismo, r Benz o le Cadillac. sica manca invece un I brivido presente album: c'è invece za, più richiami al o ... etichetta dei Lar– Factory è Marna ki, anche lei fran– portazione (origini traspaiono dal no- o personaggio di pri- o nella scena parigina. P~o Lp: "La fol– del tutto sconosciu– ecco questo secon- . lo lunghissimo: accendere la fottuto scom- (che è la vita). mi esistenziali fanno da (Ut\ soli- do solito trat;lizionale impian– to 2 chitarre + basso + batte– ria). Quel che sconvolge di lei non ' è infatti la musica quanto in• vece la voce e ciò che canta. Provate ad immaginare Edith . Piaf (trasformata in Grace Slick) cantare non_ più "Là valle en rose", ma semplice– mente "La vie" (= la vita, brano di questo Lp), suonan– do la chitarra elettrica e dicen– do così: "La vita, la vita, che facciamo noi della nostra vi– ta? ... dove occorrerebbe aver un po' di soldi o trovare il modo di farne senza che ciò occupi tutto il vostro tempo ..• occorrerebbe decidere fra il bisogno ed il desiderio... ah! la vita la vita. Che fate voi della vostra vita? " Ecco questa è forse una par– ziale idea del risultato. Patatata, patatata, patata le parole sono troppo grandi e troppo piccole, non hanno mai il giusto peso, tu credi di parlare e, quando hai finito, ti accorgi di non aver detto nien- te..... . Ci sono delle parole così belle che le mangeresti, ci sono del– le parole così belle che non le si dice mai, ciò che si ha sul cuore, che si vorrebbe poter dire, non si è mai sicuri di ,poter essere ben compresi, poichè non abbiamo tutti lo stesso delirio... patatata, pata– tata, patata ... (da "Les Mots").• g.m. RE NUD0/49 DISCHI / U0L~nTI SEGNALAZIONI Per chi torna da un'estate sonnacchiosa e spiaggiaiola, la casa Albatros ha preparato di che riaffilarsi con ·un disco inciso sul campo: 'Turchia, canti e musiche tradizionali. Contiene brani rappresentativi dei principali generi di questa regione che ·ha subìto ogni sorta di influenze culturali e politiche. Le esecuzioni sono affidate a menestrelli, che sanno fondere gli spunti di laicizzazione e i nuovi criteri estetici con il tessuto ritmico originale. La lettura è facilitata e ravvivata dall'inserto allegato. Se anche questo conta, è·un bel disco, di ascolto piacevolissimo. Di intelligenza assai ardua è invece un altro disco Albatros, anche questo sul campo: Il Maggio in Toscana e in Emilia. SI tratta dei testi di queste rappresentazioni teatrali che affondano le origini nei criteri medioevali. Negli ultimi anni il Maggioha ripreso il suo posto insostituibile nella tradizione del centro-sud, dopo aver rischiato di scomparire. Non si dimentichi che l'ascolto offre una visione parziale, perchè l'elemento scenico è di vitale importanza, in parte comunque supplisce il libretto accluso, la cui lettura è indispensabile per accostarsi a questo genere, di h1teressedocumentario molto rilevante. La Ricordi ha inizi_itoa pubblicare in Italia la Blue Note, una delle maggiori etichette di free jazz negli anni '60. E le prime offerte sono già cospicue: innanzitutto, Ornette Coleman, con il suo trio, nei due volumi di At the Golden Circle. Album in cui (sono stati registrati nel '65 in concerto) Coleman dimostra la sua· eccellenza di solista, in un f!~ ormai divenuto "classico". Poi, sempre in Blue Note, Sam Rivers: Contours è ·opera tipica della sua prima maniera, ancora molto legata alla scuola post-be– bop, con strutture un po' rigide, ma ottimi comprimari come Hubbard e Hancock. La distribuzione indipendente, invece, è stata scelta dalla ]!:CM, etichetta tedesca legata alla musica creativa europea. Due i nuovi dischi: Gateway 2 è ftato realizzat0 dal chitarrista John Abercrornbie, con la rilevante collaborazione di Dave Holland e Jack De Jonette. Si _respira un'aria rarefatta. e l'affiatamento dei musicisti sa raggiungere buoni risultati. E' il contrabbasso di Holland, soprattutto, a fornire i migliori spunti. Altro discorso del Pat Methney Group, nell'album omonimo. Qui si toccano piuttosto le sponde del rock-jazz. Un rock-jazz, però, sempre trattato all'europea, con molta legg~rezza e non senza intelligenza. La chitarra del leader trova valido sostegno nelle tastiere di Lile·Mays, anche se è il progetto complessivo che mostra qualche carenza. Violin uscito per la Vanguard, è il nuovo disco degli Oregon. L'inserimento nel gruppo di un violinista allontana la musica dalle puntate più orientali, accostandola a sonorità quasi _b~o– ·kiane tàlvolta a scapito della freschezza. Il brano migliore dell'aÌbum è comunque la lunga improvvisazione che gli dà il titolo. Dell'immagine della copertina di questo numero di Re Nudo verrà stampato un poster a 4 colori così com'è l'originale serigrafia di Antonio Peticov. Il poster sarà in vendita in libreria a novembre.
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