RE NUDO - Anno IX - n. 69 - ottobre 1978

lia dell'universo scuole: quelle del Nord o Hindustani che grazie al musicista Tansen operò una sintesi perfetta tra gli elementi tradizio– nali e quelli islamici e la scuola del Sud o Kainatic che mantenne intatta la tradi– zione indù in una regione geograficamen– te più isolata e perciò stesso mai comple– tamente conquistata. In particolare l'Hindustani sviluppò una concezione musicale che teneva conto dell'analisi particolareggiata del suono nella sua essenzialità mentre quella Kar– natic si mostrò più attenta agli sviluppi melodici e ritmici più definiti anche in relazione alla danza e al dramma che restarono al Sud strettamente collegati alla danza, mentre nel Nord con la segre– gazione della donna tipica della tradizio– ne Moghul presero uno sviluppo autono– mo. In questo periodo si diffonde la teoria dei raga e delle ragioni secondo cui tutte le serie dei raga deriva dai 6 raga fondamentali che hanno ognuno 6 ragini mogli e 8 figli putra. 1 ~i figlio ha 8 mogli bharyas. Il raga è in sostanza una forma melodica precisa, una spece di "canzone" che può essere formata da 5 a 6 note cu{il musicista deve fare continua– mente riferimento. L'improvvisazione che è alla base della musica indiana può essere concepita e sviluppata solo all'in– terno di un certo raga e non può mai superare · lo schema prefissato. L'Alap, parte introduttiva che precede il raga nacque proprio dall'esigenza d'equilibrare la libertà dell'ispirazione con la regola della tradizione. L'Alap è infatti comple– tamente improvvisato sulle note essenzia– li del raga; è in questa fase dell'esecuzio– ne che emerge lz genialità del musicista indiana. Nel Nord.ci si ferma spesso per un ora sull' Alap mentre il raga vero e proprio non viene mantenuto per più di un quarto d'ora. Nel Sud più conservato– re l' Alap non supera mai la sua funzione introduttiva. Il termine raga significa ca– lore passione; nel Ramayana gli si attri– buisce la capacità di risvegliare uno dei 9 sentimenti. Ecco quello che scrive a pro– posito La Monte Young. "Nella tradizione della musica modale un preciso tono viene continuato oppure ripetuto frequentemente. Quando un gruppo specifico di frequenze in relazio– ne armonica tra di loro è continuo e ripetuto come nella musica indiana esso potrebbe produrre in modo più defmitivo uno stato d'animo che può essere recepi– to dall'ascoltatore da quando il gruppo di frequenze in relazione amonica fa scatta– re un gruppo ben preciso di neutroni auditivi. Per produrre e mantenere uno stato d'animo è necessario ripetere cia– scuna di queste altezze esattamente allo stesso posto ogni volta. Più la regolazione è precisa, più la struttura del raga è rispettata. Se il raga è eseguito perfetta– men te un sentimento autentico va diret- RE NUD0/21 La musica indiana rispetto alla nostra ricorda una bellissima calligrafia cli fronte alla stampa: evita il rigido ordine di lettere spezzate e le unisce in lunghi e sinuosi svolazzi d'inchiostro sonoro. Curt Sachs tamente all'anima dell'ascoltatore. Ògni raga è come abbiamo detto collegato a una particolare ora del giorno o della notte, alle fasi lunari, ai segni zodiacali, ai colori e alle stagioni. Nessun musicista eseguirebbe un raga diverso da quello che richiede la situazione. Come per tutta la · musica modale, il raga ha bisogno di un bordone (cioè una nota continua a cui si fa riferimento costante che è quasi sem– pre fornito dal tamboura, uno strumento a corde che viene sempre più sostituito da un piccolo armonio di origine occiden– tale che introducendo semitoni sfalsa il disegno microtonale tipico della musica indiana. Infatti la scala musicale indù pur essendo divisa in 7 note (corrispondenti alle no– stre, vedi lo schema introduttivo) presen– ta invece dei 12 intervalli totali (i semito-. ni) 22 interventi mic;_rotonali (gli sruti). Il Tala che stabilisce tempo e ritmo è un'al– tra delle figure fondamentali delle musi– che indiane che ha sviluppato un'arte della percussione difficilmente eguagliabi– le. Attraverso le sillabe tecniche Bole il percussionista individua il Tala da esegui– re e con quali dita e in quali punti percuotere il tamburo. Il Tala viene indi– cato prima dell'esecuzione con battute di mano e ripetizione vocale delle Bole da eseguire. La Bole principale è Dha dhin dhin ta ta dhm dhin ta. Numerosi sono inoltre i modi compositivi. Il più antico è il Dhrupad canto religioso: il musicista dona se stesso a dio. Il Dhrupad è un componimento scarno e meditativo in cui viene evitato ogni abbellimento inessen– ziale, presenta poi, molte difficoltà inter– pretative, per questo è sempre più trascu– rato ed è un vero peccato perchè è una delle forme più complete. Il tempo è sempre lento e solenne: nel Nord India dove è particolarmente sviluppato ne esi– stono 2 tipi: l'Hari della festa del raccol– to e la Sastra. Tra i massimi esecutori i fratelli Dagar e Ram Chandra. Il Khal d'amore è uno stile compositivo più mo– derno che ha preso il posto del Dhrupad in quanto lascia più spazio al virtuosismo

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