RE NUDO - Anno IX - n. 69 - ottobre 1978
RE NUDO/20 MUSICA INDIANA Shiva creò il suono e il ritmo. e fu l'ann Si racconta che all'inizio dei tempi Shiva creò il suono e il ritmo: la musica dell' Universo che danza sulle note del flauto di Krisha e del damaru del Mahadeva. E realmente tamburi e flauti scnadiscono lo svorrere lento della vita in India, fin nei più sperduti villaggi, siglando nascita la– voro festa morte. Il significato che alla musica viene dato può essere paragonato alla teoria dell'Armonia Delle Sfere di - Pitagora, inizato alla saggezza orientale secondo cui ogni atomo o éorpo celeste produce un suone che varia in relazione al movimento, il suo ritmo, le sue vibra– zioni. Ogni suono è legato agli altri suoni in un Armonia Universale in cui ogni vibrazione pur matenendo la propria indi– vidualità contribuisce all'unità del Tutto. Il suono partecipa quindi alla potenza di forze cosmiche extramusicali e un buon musicista è colui che riesce a superare lo stadio materiale del suono per accedere a quel campo di forze sconosciute e di potenza magica dove trova contatto con il flusso dell'energia in movimento. Il musicista è un Richi, un saggio ispirato, uno che "vede" i suoni come immagini di eventi divini. La leggenda racconta che a Narada, il più venerato tra i musicisti della tradizione indiana gli dei hanno rivelato le leggi della musica e del canto rendendolo immortale: vola per l'univer– so cantando la sua devozione per Vishnu traendo suoni dalla sua magica veena. Della mitologia indù fanno parte i Gan– dharva suonatori celesti, i Kinnara e i Nara musici della _corte di Indra e le bellissime danzatrici Apsara: la loro arte era sacra e con essa ottenevano qualsiasi cosa. L'apsara Menaka riuscì a distrarre danzando lo yogi Vishvamitra dalla medi– tazione, dalla loro unione nacque un loto simbolo dell'armonia çeleste. Il Suono è divino e possiede una realtà autonoma, preesistente al musicista. E' ii musicista che deve sintonizzarsi sul suono e con: frontarsi con esso cercando di non alte– rarne l'essenza così come viene tramanda– ta dalla tradizione. In India si paragonano molto spesso i suoni a persone umane con caratteri definiti e capacità di reazio– ne emotiva. Una delle più belle leggende che riprende questo tema è quella del re delle scimmie Hanumann che vantava di essere un grande musicista. Rama allora ' lo condusse nella giungla dove viveva un saggio Rishi che aveva compiuto il mira– colo della materializzazione delle sette note in altrettante bellissime ninfe. Hanu_– mann che voleva dimostrare la sua bravu– ra iniziò' a suonare la sua veena. In quel momento le sette fanciÙllepassa– vano di lì per andare ad. attingere acqua: sentendo la -musica una di esse si fermò vacillò e cadde morta. Hanaumann aveva suonato malamente quella nota. Allora il Rishi prese la veena e ne trasse suoni armonioso ridonando la ninfa alla gioia della vita. Insieme alle altre ella ritornò sul sentiero dell'acqua. L'esattezza e l' abilità nelle esecuzioni vanno al di là del campo strettamente musicale in quanto si suppone che la musica racchiuda forze che hanno la capacità di influire sul destino dell'uomo e sulla natura. Un bra– no eseguito male o nel momento non adatto può incrinare l'equilibrio del co– smo; così per es. si racconta che un musicista che suonava di giorno un raga della notte provocò l'insorgere delle te– nebre. Su questa concezione prende for– ma il raga unità fondamentale della musi– ca indiana che come ogni cosa importan– te ha origine divina. Dei sei raga principali cinque sono fioriti dalla bocca di Shiva e uno da Parvati sua divina consorte. Ecco i loro nomi: Bha– rab raga della devozione della pace: Mal– kosh raga della calma e della potenza; Huindol raga della primavera della gioia dell'amore. Megh che esprime l'esuberan– za della pioggia e della natura umana. Sri raga della preghiera; il raga Dipak del coraggio e del fuoco che non viene ese– guito perchè secondo la leggenda ogni volta che veniva suonato il fuoco distrug– geva tutti coloro che lo.stavano ascoltan– do. Lo sostituisce il raga Nat. Nei sacri Veda si parla già di queste forme musicali che trovano un grosso sviluppo nel perio– do classico nel periodo successivo, Dopo l'invasione dei mussulmani si creano due
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