RE NUDO - Anno IX - n. 69 - ottobre 1978

cosa staya succedendo laggiù, ma nessuno mi rispondeva. Dietro tut– to questo c'era l'interesse di sapere, o di scoprire perchè tutta questa bella gente che avevo conosciuto non tornava indietro. Alla fine la curiosità era diventata troppo for- te: avevo ormai deciso di andare in India io stesso a svelare il mistero. Nel frattempo conducevo dei grup- pi a Londra e decisi di riprendere la Meditazione Dinamica, questo per alcuni mesi, durante i quali mi ca– pitò di leggere alcune pagine di Bhagwan ed improvvisamente così, dal nulla, decisi di prendere il san– nyas, ancora prima di avere incon– trato Bhagwan, e naturalmente pri– ma di venire a Poona, e di conosce– re le sue parole, le altre meditazioni RE NUD0/15 ecc. Qual è il significato del tuo nome? Il mio nome è Swami Prem Prasad. Prem vuol dire amore e Prasad ha più significati, 'ma essenzialmente vuol dire cibo, dono o grazia. Dopo aver preso il sannyas sono entrato nel feeling di partire al più presto possibile per Poona, e dopo meno di sei mesi ero qui. Sono arrivato di pomeriggio e dopo tre ore ero al "darshan ". (l'incontro personale con il Maestro, n.d.r.) Ricordo che Bhagwan mi disse di fare tutte le meditazioni e di non essere pigro. Capitai qui durante un "camp", il , periodo in cui si fanno cinque me– ditazioni al giorno, e mi sentivo molto bene, molte emozioni, molte vibrazioni nuove, durante le medi– tazioni, qualcosa che ricordo anco- ra oggi molto chiaramente: era co– me essere in uno spazio diverso ogni quindici minuti, incredibil– mente stressante! Immediatamen- te dopo mi presi l'epatite e tornai in Germania, dove rimasi per sei mesi, dopodichè tornai a Poona permanentemente. In quel periodo ero molto attivo nel centro di me– ditazioni di Berlino, facevo tutte le meditazioni e leggevo i libri di Bhagwan. Sei tornato a Poona in coincidenza con l'inizio dei gruppi terapeutici nell'ashram, e come hai cominciato a guidare dei gruppi? Visto che questa volta avevo deciso di restare a vivere qui, stavo cercan– do un lavoro nell'ashram, ma non pensavo di fare dei gruppi, mi sem– brava un'esperienza finita col mio passato, ma .mi fecero lavorare in un gruppo chiamato Soma come assistente prima e come Co-leader poi, p~r tre mesi .circa. E lavorando entrai molto in contatto con il ritmo dell'ashram, la sua struttura, il suo funzionam.ento, l'atmosfera. Dopo cinque mesi arrivai al punto critico per molta gente qui: avevo finito i soldi, ero senza casa, avevo finito con gruppo, così scrissi a Bhagwan che tutte le circostanze sembravano indicare che era tempo per me di tornare in occidente, e cosa pensava lui di questo, se dove– vo entrare a far parte dell'ashram, se_dovevo partire o cosa. Aspettai la risposta a cuore aperto, qualun– que cosa mi avesse detto per me andava bene, e la risposta fu che dovevo entrare a far parte dell'a– shram. Così tornai ancora una volta

RkJQdWJsaXNoZXIy