RE NUDO - Anno IX - n. 69 - ottobre 1978

Sarà che "il primo gruppo non si scorda mai... " Sarà che ero appena arrivato all'a– shram, e carico di energia e di aspettative per aver preso il sannyas il giorno prima mi dirigevo al "mas– sacro" con piede danzante e cuore leggero, dicendomi (parafrasando Garcia Lorca) "Ora sta sulla pietra, Carlo il ben-nato, mentre lui apre con dita sicure il fiore del suo cranio... ". Sarà per questo ed altro, non so, ma di Prasad mi sono innamorato subito. Mi vien da dire (come tutti gli innamorati) che è impossibi– le non innamorarsi di Prasad. Ma non è ancora questo: è il suo modo quieto e divertito di parlare, la sua profonda armonia, il suo estremo senso dell'humour. Eppur.e non è nemmeno questo: sono gli spazi di silenzio tra le sue parole che creano "l'incontro"! E quando il silenzio tra una parola e l'altra è più importante, più denso della parola stessa, allora è quan– do ... E' quando tutto può accadere. Ed infatti tutto mi è accaduto durante il Centering. Il Centering è un grup– po terapeutico non-catartico, della durata di una settimana, che viene suggerito da Bhagwan all'ottanta per cento dei nuovi arrivati nell'a– shram di Poona. Di solito i gruppi dell'ashram sono aperti a quattordi– ci persone per volta. Il Centering (con ['Intensive Enlightnement, di cui parleremo un 'altra volta) è aperto a tutti, ed ospita di solito un cen.tinaio di persone che vivono per sette giorni in una enorme terrazza, giocando, divertendosi, facendo e– sperienze con il proprio corpo e la propria consapevolezza, in una in– credibile atmosfera mista tra sballo e tensione: perchè c'è anche chi prende gli esercizi talmente sul se– rio da diventare mezzo teso e mez– zo scemo, o altri che lasciano il gruppo dopo i primi giorni "perchè non è una cosa seria"! Infatti... non è una cosa seria, è solo un approccio, una lunga se– quenza di trucchi per "mostrarti ·chi sei", per costringerti a vivere l'esperienza del qui-ora. Gli esercizi in sè non hanno nessuna finalità, non è che se tu riesci a farli tutti diventi meglio, no, sono solo un test perchè t1:tpossa guardare dove sei in quel momento. Facciamo un esempio: ti viene chiesto di cammi-. nare in una certa sequenza, prima dieci passi in avanti, poi nove avan– ti ed uno indietro, poi otto avanti e due indietro e così via. E' facilissi– mo, no? Eppure dopo un minuto, dico un minuto, ognuno se ne va. Per i cazzi suoi! Perchè? Qualche pensiero è arrivato: ah come mi fumerei una sigaretta... certo quella me la scoperei· proprio ... più tardi mi mangio una papaia... e così hai perso il conto, sei fuori. Niente di male, appunto, ma guarda ora quali sono i tuoi pensieri, guarda quanto poco sei consapevole di quello che stai facendo. Come dice Bhagwan "la differenza tra me e voi è là. consapevolezza. Ognuno di voi è un Buddha, ma voi l'avete dimentica– to, siete qui non per migliorarvi, ma per vedere il Buddha che è in voi, per svegliarvi dall'incubo che voi stessi vi siete costruiti ... ". Swami ~vatantra Sarjano

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