RE NUDO - Anno IX - n. 68 - agosto-settembre 1978

le nebulose terroristiche che ci avvolgo– no. Forse. potremmo esercitare a vuoto e · brillantemente lo spirito critico, e soprat– tutto giudicare. Ma così facendo, ci prive– remmo di un contratto vivificante con l'ignoto. Certo, nel movimento neo-orientalista af– fiora un modo di pensare che, sotto pretesto dell'incomunicabilità dell'essen– za della meditazione (che evidentemente è un'esperienza soggettiva, e quindi non verificabile da nessun criterio esteriore, nè tantomeno ideologico), porta a di– sprez1.are il pensiero. Troppo spesso, se– polta dal confusionismo ideologico di questi ultimi anni, si è confusa l'esperien– za del pensiero ed i problemi del pensiero con i "dibattiti". Un'altra critica da fare, che non si può tacere, è questa: noi manchiamo di spa– zio nella città, e non è possibile se non occultando la realtà - ridurre tutto a una mancanza di verità. In altre parole, la ricerca della verità, attraverso la medita– zione o la · riflessione intesa come un comportamento, come una intima spiega– zione con l'oggetto contemplato, certa– mente modifica e libera la percezione: ma l'aver visto un po' più di luce non significa che non si è più uomini, e non autorizza a "1•0/atilizzare" l'ostacolo. Inevitabilmente, la libètazione della per– cezione, che è presenza, lucidità, estasi, presentisce e annuncia un processo di rottura, di mutazione storica. C'è, per noi, un vincolo essenziale tra il fenomeno umano e il resto della creazione. "L'amo– re astratto per l'umanità - scriveva Do– stoievsky - è quasi sempre egoismo". Si pone quindi il problema (problema: non in maniera ideologica o astratta, ma in maniera pratica, concreta) di un appro– vazione della transe o ASC come funzio– ne di libérazìone: di una rivoluzione aper– ta a un'energia cosmica che trionfa della desolazione e del dolore. Un ostacolo da superare (non da negare o da volatilizzare ipocritamente) si presenta alla fine di tutti i più diversi cammini del sapere. Questo ostacolo è il _"limite stori– co" della "visione". Contro di esso cado– no sconfitti poeti come Holderlin, Rim– baud, ecc., e filosofi come Nietzsche. Mentre. nello stesso tempo, nella società in cui essi vivono ai confini della consape– volezza, gli insorti della Comune di Parigi· si urtano, sconfitti, ad uno stesso limite. LABARCADELL'AMORE Si delinea qui la possibilità di una rispo– sta di tutto ciò che il movimento rivolu– zionario ha rimosso. come movimento o politico e culturale, vale a dire il livello dell'esperienza "personale" e dei momenti estatici della conoscenza, insie– me al livello dell'esperienza di altre cultu– re, non-europee, soprattutto Africane ed Asiatiche. Certo, il generale immalinconimento di questi anni non ispirerebbe all'entusiamo. Dall'eccesso di idealizzazione degli anni passati dovremmo pur far tesoro, per non ripetere gli stessi errori (credere, ad esem– pio, che gli allucinogeni o la semplice adesione ideologica ad uno slogan rivolu– zionario fossero sufficienti per cambiare davvero la vita e il mondo). Ma, parafrasando Bernard H. Levy, anche se non porteremmo più fra le braccia i sogni degli uomini ("perchè sappiamo bene la vanità dei sogni e anche la nostra impotenza"), resta l'esigenza di sostenere la più folle, la più insensata delle scom– messe, quella di "cambiare l'uomo in ciò che ha di più profondo". E questo, ag– giungerei, perchè le cime della visione non sono separate dalle radici della sto– ria, e, più in generale, del reale. Così, è proprio la storia degli uomini che, in transe, solleva in alto la coscienza, e urta nel presente. Potenzialità umana, scommessa dei poeti e desiderio della gente di una vita più libera e più felice sempre inattuali, sempre sconfitti, sem– pre ridotti da politicanti e demagoghi alla banalità del "progetto" o ad una falsa utopia: è forse questa effervescenza la "barca dell'amore" che si spezza contro la banalità della vita quotidiana (Breton, "In morte di Majakovskij"). Ma questo sogno che proviene dal futuro - quasi un "vuoto splendore" che urga alla forma - può risorgere, giacchè non cessa di insistere nell'esperienza del pen– siero e nella storia, per la propria reincar– nazione. Gianni De Martino I -~ ,, . r BIBLIOGRAFIA H. Cox, La svolta ad Oriente (Queriniana, U7~ . F. Berardi (Bifo), La barca dell'amore s'è spezzata (SugarCo, 1978) G. Lapassade, Saggio sulla transe (Feltri– nelli, in preparazione) B. H. Levy, La barbarie dal volto umano (Marsilio, 1977) G. E. Simonetti, Dalla causa alla cosa della rivoluzione (Arcana, 1973) P. Vemi, Vivere in India (la Salamandra, 1977) RE NUD0/13 MOIZZIEDITORE milano / viafiori chiari12 Riccardo Reim: SPROLOQUI Con interventi di Aldo Trionfo, Laura di Nola, Antonio Veneziani. Attraverso questi brevi monologhi e dia– loghi, Riccardo Reim ci fa scoprire la parte più "segreta" e irreverente del suo teatro L. 3.000 M. Janco · D. Furjot: INFORMATICA E CAPITALISMO Introduzione di C. Formenti Questo lavoro si sforza di cogliere i rapporti strutturati fra le trasformazioni del modo di produrre del capitalismo matur.o e lo sviluppo dell'informatica. E' un approccio che si sviluppa soprat– tutto in due direzioni: da un lato, gli autori individuano il ruolo strategico dei sistemi informatìci nella lotta con– tro la caduta del saggio di profitto; dall'altro, tentano di impostare un'ana– lisi marxista delle origini di classe dell' esasperata ideologia efficientista che si accompagna al .crescente impiego del calcolatore in tutte le attività sociali. L. 6.500 Cristopher Priest: MONDO T.EMPORA- LE . . Sei splendidi racconti dell'autore di Mondo alla Rovescia, vincitore del pre– miQ per il miglior romanzo inglese 1974. Sei perfette riuscite narrative che fondono come meglio non si potrebbe componenti scientifiche, fantasia, e feli– cità di scrittura. La prova di come la formula di fantascienza possa, nel piace– re di narrare, ,non abdicare davanti ai problemi della realtà umana. L. 3.500 Lama T. Vesce• Lama T. Zopa Rimpo– che: IL POTERE DELLA SAGGEZZA Una delle più importanti raccolte di conferenze e discorsi tenuti dai due Lama durante una loro permanenza negli USA. Uno strumento fondamenta– le per conoscere gli insegnamenti del buddismo tibetano. L. 5.000 N. Frith: LA LEGGENDA DI KRI– SHNA L. 4.000 A. Scwarzer: LA "PICCOLA DIFFE– RENZA" L. 4.500

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