RE NUDO - Anno IX - n. 67 - luglio 1978
posta (di- molti cantautori, gruppi, formazioni ed esecuto– ri esiste almeno un Lp a basso prezzo), dalla totalità della partecipazione delle case di– scografiche. La RCA ha la Li~ nea Tre, la Ricordi la Orizzon– te, la WEA la Charter Line, la CBScon la. Record Bazaar, la Fonit Cetra con la Jazz; , 4000 e la Classic 3000, e così via. Quasi tutte le collane consta– no di un settore pop, uno folk, uno di classica, uno di jazz, qualcuno addirittura ha inaugurato due e più serie qualificate per settori. Qual è l'interesse che spinge i discografici italiani (che anni fa ci fecero pagare il triplo Live in Europe dei Dead a. 15 mila lire)a venderci Buffalo Springfield a 3.500? Presto detto: premesso che i dischi che si vendono sempre non vengono certo passati in economica (provate a cercarvi Zappa o i Jefferson Airplane ), esistono delle regole che de– terminano o meno il passaggio al basso prezzo: 1) dischi usciti da tempo pas– sati sotto silenzio o poco ven– duti (è il caso del bellissimo ' ''The end of the game>' di Peter Green - Charter Line– W ea); 2) dischi già di successo su cui si vogliono realizzare degli al– tri soldi a volte mischia_ndoin orrende antologie, brani noti ed ignoti (per esempio le anto– logie di Orme e Premiata For– neria); 3) dischi minori o antologie di brani editi ed inediti di artisti che si hanno in catalogo e di cui si vuole rilanciare tutta la produzione rimasta (o cadu– ta) in ombra (come Sly and family stone - Record Bazaar). E così via. Motivi ulteriori si possono ri– scontrare da caso(a) a caso(a). "Acquistare a 3 mila quello che ieri si è comprato a 6 mila e che oggi non si vuole più pagare quella cifra", "vendere a 3 mila per vendere il resto a 6 mila...", "meglio vendere per 3 mila che niente", sono tre fasi che sintetizzano bene n pensiero dei discografici in proposito. Sintomatica specialmente l'ul– tima affermazione che segnala un fenomeno in atto da alcuni anni: fasce di pubblico, la cui posizione economico-sociale non ha retto il passo con l'au- mento dei dischi, che da tem– po hanno rotto completamen– te con questo mercato, o che , si sono abituati ai surrogati (cassette incise da amici o comprate d!llle bancarelle) vengono oggi riacciuffate, con fl allettante proposta di com– prare quasi allo stesso prezzo di un nastro abusivo un disco ufficiale, di qualità migliore. E non si tratta solo di studenti e disoccupati ma anche di ope– rai, famiglie, camionisti (e lo testimonia il numero enorme di dischi di musica leggera venduti a basso costo). Il dato fondamentale che ci spinge ad occuparci della questione al di là delle analisi delle strategie delle multina 0 zionali del settore è che in effetti molte cose, sono cam– biate in seguito a questo feno– meno. Personalmente ho mol– ti amici che han ripreso a comprare i dischi, dopo vuoti di anni, che ogni tanto mi comunicano di aver scoperto Philip Glass in quella tal serie e Van Morrison in quell'altra (Orizzonte entrambi),_ o che hanno smesso di comprare nastri abusivi per quelli "uffi– ciali". In altri termini, a diffe– renza di anni fa, non è più necessario dilapidare un capi– tale o essere "critici musicali" per ascoltare dell'ottima musi– ca: ed è un' ottimo risultato. Dato che uno dei costi su cui le collane economiche lesina– no il centesimo è la promozio– ne, finisce che di Peter Green e dell'Art ensemble of Chica– go a 3.500 lire nessuno ne sia a conqscenza. Si rende a que– sto punto necessaria una cor– retta e complessiva (contro)in– formazione, una guida per ad– dentrarsi nel mondo sommer– so, ma pieno di sorprese, delle serie economiche. La prima proposta tocca una casa italiana: la Ricordi, ed in particolare la sua serie Jazz Idea, ora confluita nel catalo– e:o dell'Orizzonte, in vendita ad un prezzo che sin dall'ini– zio è stato di 3.500 lire. Pur nei limiti delle collane economiche_ (un abisso separa comunque le riproposizioni dalle proposte originali: il di– sco dell'Orchestra a 4.000 lire ha un costo molto più alto del disco di catalogo riciclato in · economica), questa si distin– gue fra tutte per la qualità, sempre alta, di tutte lé opere e gli artisti pubblicati. Fra l'altro propone quasi e– sclusivamente titoli del tutto inediti in Italia, e non di cata– logo. Ciò perchè mira più che al lancio del singolo artista all'allargamento dell'interesse per il jazz fra il pubblico, spe– cie quello giovanile. ·sino ad ora sono usciti una quarantina di titoli, tutti cor– redati da note molto esaurien- · ti scritte da intelligenti critici, che documentano tutte le va– rie correnti e tendenze del jazz: dall'Art ensemble of Chicago (presente con due ti– toli) e· altri artisti dell'area AACM come Frank Lowe, a Sun Ra, ad Archie Shepp, a Dollar Brand, ai bluesman (J. Lee Hooker, Muddy Wa– ters ...), a Lee Konitz, a Cecil Taylor, a Joe Venuti, Max Roach, Dizzy Gillespie, Sarah Vaughan, Stephane Grappelli, Elvin Jones e così via. Del lunghissimo elenco ne se- RE NUD0/49 gnaliamo qui di seguito solo alcuni, quelli che riteniamo più interessanti. Mainstream • Daahoud Max Roach e Clifford Brown Black Lion • Pictures of infi– nity Sun Ra Arkestra This is Dollar Brand Dollar Brand Freedom • Witches and devii - Vibrations Albert Ayler (Don Cherrynel 2°) Innovations - .Silent tongues - Nefertiti Ceci! Taylor The Spiritual - Tutankhamun Art ensemble of Chicago Perugia Roland Hanna Vanguard • New agenda - The Main force Elvis Jones TIÌe great bluesman J.L. Hoo– ker, Muddy Waters e altri fra le ultime novità: Jan Gar– barek Esoteric Circle e Archie Shepp. Seguono adesso alcune schede dedicate ad alcuni di questi Lp. Giacomo Maz.zone 011CHI ; U0L~nTI SEGNALAZIONI Eric Dolphy - Status - prestige distr. Fonit Cetra Un grande nome del jazz, Eric Dolphy, sassofonista flautista · della levatura di Coltrane in un disco che per i due terzi poco aggiunge alla fama dell'autore, ma che presenta una prima facciata veramente stupenda, dove Dolphy con Mal Waldron al piano ed Eddie Blackwell alla batteria, esegue tredici minuti di musica ottima. Sulla ,stessa facciata segue "God bless the child", eseguita al clarinetto basso dal solo Dolphy. Consigliato l'ascolto a chi voglia scoprire una delle radici della musica di Braxton ... Collana "Fonografo italiano." distr. Fonit Cetra Una serie, di cui sono usciti i primi due LP, che si .propone di documentare la realtà musicale italiana dal 1890 al 1940, dai primi vagiti della voce su rulli gracchianti alle canzoni del regime fascista. Uno spaccato della realtà italiana di quegli ·anni usando come cartina di tornasole la nascente produzio– ne dell'industria discografica. Una iniaziativa interessante di cui avremo .modo di parlare più ampiamente in seguito. Arturo Benedetti Michelangeli Chopin: ·10 mazurkas • Prèlude op. 45 - Ballade _op, 2~ . Scherzo op. 31 Deutsc~e Grammophon Una significativa raccolta di pezzi del fecondissimo Chopin, tutti all'altezza della migliore forma di questo compositore. L'esecuzione di Michelangeli trascende la sia pur perfetta e indiscussa tecnica per rivelare qui una completa rispondenza fra autore ed esecutore. g.c.
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