RE NUDO - Anno IX - n. 66 - maggio 1978

RE NUD0/36 I filonucleari allo sc9perto Un invito a meditare sulla "democrazia" tecnologicamente avanzata E' uscito di recente un libro sulla questione delle centrali nucleari col "democratico" titolo "Il controllo sociale dell'energia nucleare in Ita– lia"; porta in copertina una foto con due fanciulle-sandwich che re– cano sui loro cartelli il famoso sim– bolo del panda con slogan antinu– cleari. L'apparenza "di sinistra" della copertina inganna, non si ca– pisce se volutamente o no; i vari autori del testo (tutti autorevoli nuclearisti) sono infatti impegnati a trovare un sistema per controllare non tanto l'energia nucleare, ma l'opposizione al nucleare, fastidioso intralcio alla politica energetica go– vernativa. Per alcuni il problema si risolve facilmente: "A nostro parere questa opposizio– ne appare anzi compatibile e fun– zionale alla fase che sta oggi attra– versando lo sviluppo nucleare". (Garribba e Vaccà). Il giochetto è semplice. In fondo sono bravi questi antinucleari, basta riciclarli un po', spremere il meglio, filtrare ed ecco il succo dal sapore poco esotico che ne esce: "sicurezza da contestazione" (la definizione è di Panati, altro boss dell'IE– FE). Ma non é il caso di demoralizzarsi, come avviene_puntualmente quando il sistema ci riassorbe e ci usa, per il semplice fatto che compatibili e funzionali non lo siamo ancora, semmai si sta tentando di farci diventare tali. E come neutralizzarci se non rispolveran– do quella dialettica del confronto demo– cratico, utile e ·abusato strumento per azzerare le conflittualità sociali ricorren– do a quelle rappresentanze istituzionali che sempre meno rappresentano e sempre più istituzionalizzano svendendo di gior– no in giorno le speranze della gente di poter decidere della vita, se non del paese, almeno della propria? Fin ad ora questa "democrazia formale" nella questione nucleare non ha ancora fatto la sua autoritaria entrata in campo, o lo sta a dimostrare il fatto che trovare il consenso popolare a livello di "siti" sta diventando ogni giorno più difficile, an– che se tutti i partiti della maggioranza hanno dato la loro adesione al piano energetico del governo. Soluzione dei nuclearisti? Estendere la discussione democratica, in parole povere estendere la volontà dei vertici alla base dissenziente, sostituire al deprecato cen– tralismo tecnocratico dell'ENEL il cen– tralismo autoritario di partito. "Come amministratore dell'ENEL, dice Lizzeri, mi sembraindispensabileauspica– re un risveglioa livellolocaledi iniziative in materia energeticaancheperché è solo da un coinvolgimento concretodeglienti locali nella gestione della problematica energetica che può deviare un uso del . potere di localizzazione dei grandi im– pianti elettrici". Chiaro? Ma andiamo avanti, ecco quali sono i punti irrinunciabili e democratici per il nostro zelante amministratore. Siamo finalmente nel campo della Politi– ka. "Il blocco attualmente·esistente nella re– peribilitàdei siti è dovuto principalmente a quest'ordinedi motivi: 1. l'inesistenzaa tutt'oggi di una solenne, ratifica a livello parlamentare della indi– spensabilità per il paese di un sostanziale programma elèttronucleare. Fino a quan– do i maggioripartiti non avrannoconcor-

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