RE NUDO - Anno IX - n. 66 - maggio 1978

bensì non agire contro Natura, non pre– dersi nel gioco degli opposti, non eserci– tare una volontà di possesso, essere nel TAO, essere flessibile, non imporre, usare la forza del flusso eterno delle cose. "Non vi è al mondo nulladi più cedevole e debole dell'acquama nello stesso tempo non c'è nullache la superi nel vincereil rigidoe ilforte in tale virtù essanon ha uguali così: il debole trionfa sulforte ilflessibile trionfa sul rigido ". Tengo a precisare ancora che l'unico ac– cento morale rinvenibile qui è di tipo conoscitivo: è da stolti opporsi alla LEG– GE del tutto: il saggio "usa" la morbidez- . za. Il cristianesimo purtroppo ci ha tra– smesso un concetto compiaciuto e tristo di "debolezza", che non ha niente a che vedere con l'affermativo e direi persino vigoroso concetto taoista di "morbidez– za" e "flessibilità" (il WU - WEI ha svariate applicazioni in Oriente. Bastereb– be ricordare la lotta JUDO, in cui la tecnica principale consiste nello scoordi– nare e consfiggere l'avversario usando la sua stessa forza). L'universaleè eterno. E' eterno perchè non viveper se stesso.Perciòil saggio indietreggiandoavanza,restandofuori è semprepresente, col non fare di sè il centro raggiunge laperfezi<;me··. Il saggio avanza, cresce come individuo proprio nella misura in cui non fa della sua individualità egoistica il centro (in-· dietreggia). Un'espressione usata frequen– temente, nei testi taoisti, è infatti "lasciar cadere la propria personalità come un abito". "Mantenerequando si siariempito sino all'orlonon è possibile.Conservareuna lama estremamenteaffilata non è possibile; non si può, ad un tempo, possederee· conservare.Beni e potere uniti adorgoglio preparanoda sè la rovina agiree ritirarsi è la viadel cielo''. Anche qui porrei l'accento sul fatto che il possesso non è ripudiato come peccami– noso ma · come ostacolo alla pienezza della vita, all'accettazione totale, sola ga– ranzia della permanenza nella "VIA". Se è vero che il possedere è s·empre un po' essere posseduti, tensione ed attenzione richiesti dagli oggetti e da sentimenti impediscono l'assoluta disponibilità, la grande libertà che cerca il saggio, colui che sceglie di "essere" e non di "avere". La via del Cielo è la via della Terra, la via dell'Essere, la Legge, il divenire. Non si tratta certo di conquistarsi il Paradiso, ma di immergersi nella spontaneità origi– naria del COSMO, amare totalmente la vita senza feticci di sorta, ed essere legge– ri, leggeri nella grande libertà. "Graziaricevutaferisce quanto disgrazia lagrandezzaappesantiscecome il corpo lagraziaricevutaimplica il proprio abbassamento. Vi è ansianell'attender/a vi è ansianel perderla;averun corpo (una personalità) vuol dire offrire presa. fl corpo è il principiodella pesantezza: senza di lui non ci sarebbe passività(. ... ) Chiha in sè lagrande immagine (del TAO) va nel mondo senza doveri, e"ante straniero che assiste; libertà,calma,altezza, sono i suoi cibi non v'è cosache a"esti lui, che va. Eppure la via,a parlarne sembraaridae scialba versodi lei si aguzzò lo sguardodi molti ma essinon la videro. Persentirlamolti stettero in ascolto, ma non l'udirono.Eppure mai essi avevancessatodi viverein lei''. Ancora è ribadito che solo l'essere in contatto costante coll'energia, con la spontaneità originaria, fa vivere nella li– bertà del TAO ("senza doveri"). Chi in– tellettualizza, chi s'impunta, chi pensa che ci sia "qualcosa d'ascoltare" resta nella tensione dei propri contrasti, che la– Natura in Lui non armonizza, perché con 1 1a velleità egocentrica si sfugge l'armonia originaria. "Perduto il Tao viene la virtù perduta la virtù viene la moralità perduta la moralitàviene lagiustizia perduta lagiustiziaviene il costume sociale (conformismo) il costume, meraparvenzadellaforma schietta, è principiodi disordine (opposto ali'ordine naturale)". Come in molte altre concezioni' antiche, anche nel TAOISMO l'uscita dell'uomo dallo Stato di Natura, la fondazione CULTURALE è vista come regresso, ten– tativo d'imporre un ordine artificioso· e inutile all'"ordine di Natura". In questo senso il WU - WEI è NON-AGIRE, la– sciar agire la Natura, la cui Ragione è "LA RAGIONE", la cui legge è ''LA LEGGE". "L'uomo nascedebole e delicato, muore rigido e duro. L'albero nasceflessibile e tenero muoreflessibile e forte. Così: rigido e robusto sono i modi della morte, debole eflessibile sono i modi della vita. L'esercito vittorioso è quello che non ha mai combattuto. L'alberoforte vieneabbattuto... Grandeeforte sono in basso, dolce e flessibile sono il alto''. ( ......... ) "Il caratteredel cielo: ordinaresenza lotta. · La viadell'uomo realizzato agiresenza sforzo".· Il Taoismo (inteso come corrente di pen– siero di lunga durata in Cina, svilupperà poi un insieme di tecniche yogiche intese a raggiungere lo "stato d'immortalità", la condizione psicofisica ottimale all'"Uo– mo Reale", come spesso è tradotto il "saggio" del TAO TE CHING. Inoltre in– contrandosi col buddismo di provenienza indiana, il Taoismo darà luogo ad uno dei più sorprendenti sviluppi spirituali e vitali dell'Oriente intero: lo ZEN. BIBLIOGRAFIA Recenti traduzioni italiane del Tao Te Ching sono pubblicate dalla casa editrice ADELPHJ e dalle Erj.iz. MEDITERRA– NEE (con riserva. Qui il testo è introdot– to e curato dal fascista EVOLA). Per un inquadramento storico del Taoi– smo nella cultura cinese si veda M. Gra– net - Il pensiero cinese ( Adelphi). Per una interpretazione vivace ed attuale A. Watts - Tao la via· dell'acqua che scorre (Astrolabio) Sullo "yoga del Tao" l'antico testo di Lu Tzu: T'ai i ching Hua Tsung Chih è tradotto in italiano come: li mistero del fiore d'oro (Mediterranee). Walter Binaghi

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