RE NUDO - Anno IX - n. 66 - maggio 1978

RE NUD0/22 Un piccolo esperimento Siamo onnai a primavera inoltrata, ma, vista la stagione, siamo ancora ampiamen– te in tempo a seminare l'orto e le verdu– re. Probabilmente conoscete tutti i diver– si tipi di agricoltura: quella con i concimi chimici, quella con i composti organièi. Ne esiste poi un'altra talmente semplice che probabilmente solo qualche persona veramente semplice ed ingenua -avràmai tentatco,::l'agricoltura naturale. Questo ti– po di coltivazione è, come già lo dice il suo nome, il semplice ritorno dell'uomo ad un'osservanza di quanto succede nella natura. Dopo aver analizzato e considerato gli svariati interventi compiuti dall'agricoltu– ra moderna e i suoi inevitabili scacchi, dovuti all'universale legge di compensa– zione e..diequilibrio, se osserviamo da più vicino quanto avviene durante il ciclo·_ naturale, possiamo sperimentare nell'agri– coltura basandoci su -questo modello di crescita, sviluppo, decadenza e rigenera– zione. Quindi, in uno spazio che, dopo ·aver creato il vostro solito orto biologico, avrete riservato a tal uopo, ma non solo in tale spazio, ma anche in altri posti come ad esempio sotto gli alberi, nei prati, vicino a dei ruscelli, in poche paro– le ovunque crescano delle erbacce,.esista– no forme· di vita vegetali selvatiche, pre– cederete alla semina di svariati tipi di semenze. L'agricoltura naturale possiede sei regole fondamentali a) non strapparele erbacce Le erbacce e le verdure solitamente cre– scono e si bilanciano assieme. Se le taglia– mo, ciò non è ·naturale e leviamo pure la vangatura naturale compiuta dalle loro radici, come pure distruggiamo i micror– ganismi che in queste-radici vivono. Nell' agricoltura naturale, le erbacce migliori sono quelle di piccole dimensioni quali per esempio il trifoglio, mentre quelle troppo alte e grosse vanno rimosse e sostituite con delle altre, soprattutto di tipo commestibile quali abbondano nelle nostre campagne. ' b) non vangare Se si levano le malerbe, l'aratura nat1:1rale del terreno' viene eliminata .e si deve quindi vangare. Quando piove però, que– sto terreno vangato diventa sempre più . duro e richiede altre arature. _Se invece · lasciamo le erbacce, a parte l'aratura nor– male ch'esse compiono, esse conservano pure l'acqua delle piogge e mantengono il terreno in condizioni umide adatte. Agricoltur Alcuni consigli su eo la terra e otte_neredei senza intervenire in - sull'equilibrio natural e) non fertilizzare Va da sè che se la prima mossa è corretta, tutto il resto seguirà di pari passo. Quindi le erbacce che abbiamo lasciato assieme alle verdure, in autunno muoiono, ritona– no al terreno e lo fertilizzano in modo naturale. Inoltre noi restituiamo al terre– no anche le porzioni inutilizzabili del raccolto, che servirà poi ad arricchire il suolo e a conservare le condizioni origina– li del terreno. d) nessunaspazzatura Se coltiviamo un tipo solo di verdura e strappiamo spesso le erbacce, siamo quasi sicuri di attirare spesso invasioni di insetti, vermi ed arµmali attratti da quella specie .di verdura particolare. Se invece manteniamo il terreno ricoperto di erbac– cé e di svariati tipi di verdura - per esempio delle carote, delle insalate, dei cavoli e delle rape seminate assieme - queste invasioni vengono minimizzate. Nella natura non esistono spazi in cui cresce una sola specie di piante, ma coa-

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