RE NUDO - Anno IX - n. 65 - maggio 1978
Omette Coleman Dancing in yourhead (A & M Records) La costruzione del brano viene elaborata pazientemente e vie– ne prodotta una musica fatta di dosaggi assai complessi e varia– mente mutevoli di elementi di– versi ed eterogenei, ma com– patti e ben compatibili. Questa è un po' la novità del disco rispetto ai precedenti: Coleman ha prestato un'attenta cura all'organizzazione formale della propria musica, lasciando forse meno spazio del consueto alla libera improvvisazione. Siamo lontani, insomma, dai tempi di Free Jazz o anche di Crisis, ma la musica continua a significare qualcosa e sia Cole- Insolito, questo disco di Or- man al Sax alto che gli altri nette Coleman, da tempo or- · musicisti (da segnalare, come mai assurto al ruolo storico di . altro elemento di novità, la profeta del movimento del presenza di Bern Nix ·e di free jazz. Charlie Ellerbee alle chitarre) Gran parte dell'album è occu- danno una buona prova delle pato da "The {rom a sympho- proprie notevoli capacità ny", una composizione che, espressive. con terminologia tratta dalla musica colta, si potrebbe defi- nire di "variazioni su un te- ma". In quest'opera, Coleman si di– stacca sensibilmente dall'im– magine consueta che ci erava– mo fatti di lui. Questa musica si struttura in una fonrta e in un movimentò lontani dagli schemi portanti sia del jazz che, in parte, del free. Il tema conduttore è da tempo caro a Coleman, e spesso nelle esibi– zioni dal vivo era eseguito con infinite quasi impercettibili variazioni. Lo.stesso accade in questo disco: la musica si svolge tranquilla e serena, le fratture e le violenze, sebbene discrete, a cui ci aveva abi– tuati Omette Coleman, specie all'inizio della propria carrie– ra, sono praticamente assenti oppure non percepibili. Tangerine bream Cyclone Virgin recordos e.a. Questo disco dei Tangerine Dream è stato per me una bella sorpresa: dopo alcuni an– ni in cui non ho più seguito i DISCHI U0L~nTI lavori dei "corrieri co~mici", ero rimasto fermo ad "Alpha Centauri" ed alla sua noia. Questo album invece non ha certo più le pretese di aprire non so quali porte dell'univer– so, ma perlomeno.ci guadagna in immediatezza. L'opera ha quasi del tutto per– so il sapore tipicamente tede– sco delle precedenti, per di– ventare molto più "europea" e più vicina ad un gusto musi– cale secondo me più liberale, quello inglese, dimenticandosi in parte la disumana disciplina teutonica. I testi sono ih inglese e la musica, pur mantenendo i tratti tipici dei Tangerine Dream, ha guadagnato una se– zione ritmica piacevole se non delicatissima. La voce è usata un po' alla Pink floyd e un po' alla Gene– sis vecchia -maniera mante– nendo però solo i pregi di entrambi e tralasciandone i di– fetti. Certamente quest'album non è una perla d'avanguardia, è denso di citazioni (Pink Floyd? ) e a volte i sintetizza. tori finiscono per essere un po' pesanti. Edgard Froese, il leader del gruppo, calca un po' la mano nella ripetitività, soprattutto nella seconda facciata, occu– pata interamente da Madrigal Meridian, esclusivamente strumentale, ma non si può cer– to dire che l'elaborazione di questa musica sia stata super– ficiale o affrettata. Infatti, tra il consueto, martellante susse– guirsi di tre suoni sempre uguali, ci sono infinite varia– zioni sonore ottenute con la solita strumentazione elettro– nica· che, se ascoltate facendo astrazione dalla base ripetiti– va, sono molto piacevoli. Ov- RE NUD0/47 viamente, non dovete aspet– tarvi la cristallina semplicità delle cose naturali, dai Tange– rine Dream. Ma nella massa di dischi assolutamente idioti se non brutti che circolano in questo periodo, questo è per– lomeno intelligente e ben suo– nato. Anthony Braxton Saxophone improvisation America e.a. La versatilità di Braxton non finirà mai di stupire. Il nostro uomo ha dimostrato di essere a suo agio nelle situazioni più diverse: da una grande riunio– ne di musicisti, la "Creative Orchestra" che ha messo insie– me qualche anno fa, a quintet– ti, quartetti, duetti vari, fino ai soli qui raccolti. E per quanto possa sembrare incredibile, la sua musicll non perde mai col– pi; ecco un'altra occasione di rendersene conto. . Abbandonati i mille strumenti di cui sa'servirsi, Anthony pas.. sa a sviscerare tutti i segreti del sax tenore. Ma è nece.ssa– rio precisare che, per lui i -termine "S l" non è affatto legato alla pura improvvisazio– ne. Braxton è prima di tutto un progettista sonoro. E nelle no– te di copertina ci informa che
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