RE NUDO - Anno IX - n. 65 - maggio 1978

RENUD0/32 amano, il fallimento. Ciò che si intende di solito per intellet– tuale è talmente generico, privo di senso. L'intellettuale sarebbe colui al quale la estensione delle conoscenze conferirebbe uno statuto d'esperto - un esperto così espert~ nel suo settore che non avrà mai il tempo di riflettere agli effetti della sua perizia sugli altri. Ne risulterà per esem– pio la bomba ai neutroni, che elimina gli esseri viventi ma lascia intatta la pro– prietà, oppure le psicobombe che distrug– gono l'autonomia personale de~ indivi– dui o .del gruppo, a vantaggio di una pseudo-collettività. Riconosciamo dun– que che c'è gente definita a torto "intel– lettuale" sulla base di un ruolo sociale - quello di universitario, di critico lette– raio, di certi professionisti e così via. Rari sono quelli che riéscono a superare il loro condizionamento da parte del siste– ma. Il "sistema" è questo l;ugo schiera– mento di stratagemmi ideologici, di stra– tegie e di tattiche che derivano dal centro ineluttabile ed essenzialmente inesistente del potere statuale (notiamo che si trova sempre lo stato giusto dietro al posto atteso) verso questa zona inafferrabile ché circonda ciascuno fra noi e che è· concretamente percepita come l'angoscia· corporale di una repressione. Ma noi di– ventiamo sempre meno capaci di definire l'agente repressore, che sparisce quando ci si avvicina diluito anch'esso nelle altre sempre più anonime forme di potere. Su questo punto dobbiamo molto alle .micro-analisi introdotte soprattutto da Foucault e ad alcuni lavori di Deleuze e Guattari. A causa di una mistificazione sfrenata nella società borghese una analisi "classica", marxista della lotta di classe, oiventa insufficiente, quando si vuole precisamente e concretamente compren– dere in modo preciso e coricreto i conca– tenamenti del potere repressivo. Non si tratta qui del superamento della lotta di classe ma della necessità di riconoscere che tanto le divisioni sono nette nel Terzo Mondo, quanto sono confuse nel Primo Mondo. (2) Il solo punto fermo qui, è che esiste una differenza tra uno pseudo intellettuale, tecnico normalizzatore di se stesso e degli altri (e in questo senso "dannoso a se stesso e agli altri") ed un intellettuale che resiste al sistema (ma che non è per questo di per sè "liberatore": la liberazio– ne degli altri dipende dalla liberazione di sè stessi che non è ancora avvenuta, poichè la liberazione di ciascuno dipende· dalla liberazione di tutti). In altri termini la differenza è tra quelli che affermano la loro autonomia e quelli che fondano sulla base sostanziale della loro mancanza di autonomia, una prassi di distruzione della autonomia degli altri. ·Tutta questa con– fusione mantenuta sulle definizioni di vero intellettuale, dissidente o tecnico– complice ci porta alla follia, alla questio– ne della follia, o almeno alla rimessa in questione dei discorsi sulla follia. Non desidero, tuttavia aumentare la confusio– ne; tenterò perciò di evitare un'altra schiocchezza, in un settore che già rigur– gita di sciocchezze. Dopo' gli intellettuali dissidenti, i "dissi– denti folli". Alcuni dissidenti sovietici che hanno subito le violenze psichiatri– che, distinguono, lo si può capire, tra quelli che sono stati internati negli ospe– dali psichiatrici per il loro dissenso verso il sistema e quelli che vengono internati perchè sono "realmente" folli. Certo L6nid' Pliouchtch_non era "schizofreni– co"; d'altronde nessuno lo è, dato che Ia "schizofrenia" non esiste, sebbene esiste la follia, ed egli fu internato e torturato con metodi psichiatrici perchè cercava il · comunismo, in una società diretta da un partito presunto comunista. Basta leggere qualche pagina della sua prodigiosa odis– sea "Dans le carnaval de l'histoire". (Seuil, 1977) per comprendere il senso di, questo delirio, questo antidelirio come protesta contro l'imbecillità sociale e quella dei suoi agenti psichiatrici. Pliou– chtch ha pagato il prezzo del suo delirio: è stato curato con una serie di comi insulinici (un coma da cui può tirarvi fuori solo il medico, da cui voi dipendete ' interamente, con delle iniezioni di zuc– chero) all'aloperiodolo (un neurolettico che, dopo qualche consistente dose crea in .qualsiasi persona "normale" uno stato pressochè totale di sottomissione ·e di impotenza mentale e fisica e l'umiliazio– ne, tutti questi procedimenti sono usuali e ne esistono di molto più sofisticati. Le operazioni di taglio al cervello (loboto- mia) inventate dal fascista portoghese Egas Moniz nel I 935 (operazione vietata in URSS nel 1959) sono state "perfezio– nate" oggi con il ricorso alla elettrocoa– gulazione, guidata mediante stereotassia, di parti del sistema rinencefalico limbico (vecchio cervello): questq per un confor– mismo totale sempre aggiornato parliamo anche degli elettrodi piantati nel cervello della persona per ottenere un controllo istantaneo (o anche una rabbia immedia– ta o delle reazioni dette "orgasmiche"). (3) Possibile che dei sè-dicenti intellettuali ignorino a tal punto il senso delle loro pratiche, dei loro atti da esperti? Un bambino che piange troppo: lobotomiz– zate il bambino (in un certo senso tutti i bambini sono stati a lungo "lobotomizza-

RkJQdWJsaXNoZXIy