RE NUDO - Anno IX - n. 65 - maggio 1978

~ parte delle persone porta ~ delle maschere: bisogna aiu– tarli a liberarsi di questa , maschera e a mostrare i loro ,.,veri sentimenti (sempre ,se lo vogliono). Bisogna far e– sprimere i sentimenti dei pa– zienti al momento giusto, quando uno vuole esprimer– li. Il problema è che le persone molto spesso o non sono in grado di esprimere le pro– prie emozioni profonde, o le esteriorizzano in modo impulsivo ed mente drammatico. Nello studiare il corpo del paziente biso– gna osservarne anche la configurazione; · per esempio un petto troppo espanso, indica un tentativo di gonfiare se stesso, e allo stesso tempo esprime una paura; un personalità schizoide, completamente bloccata, congelata, ha il petto compres– so, schiacciato e ha molta difficoltà a respirare, a prendere dentro l'aria, perché pensa di non avere il diritto di essere una persona. Uno degli atteggiamenti più frequenti negli Stati Uniti, specialmente tra i giova– ni,-.è quello delle spalle alzate come se fossero mantenute da un attaccapanni e come se ( piedi non toccassero terra. Avere i piedi a terra significa avere un buon senso della realtà; purtroppo questo manca in molti Americani. Non è soltanto un problema psicologico: bisogna essere materialmente capaci di sentire i propri piedi poggiati a terra, e questo non è possibile se non si è capaci di far fluire la propria energia verso il basso, verso i piedi. Quando l'energia fluisce attraverso il corpo verso il basso, allora attraversa anche la zona sessuale: se esistono inibizioni sessuali, esse creano un blocco nella zona pelvica e l'energia non può arrivare ai piedi; la persona non ha i piedi a terra. Bisogna quindi lavorare sui problemi sessuali ed aprire la sessua– lità. L'argomento ci riporta indietro alla rela– zione tra sessualità, problemi psicologici e cultura. Vivendo in una cultura in cui tutto è focalizzato solo sui processi men– tali, si perde contatto con il proprio io, con la sessualità e con il corpo. Si può essere molto intelligenti nell'imparare dei --- libri ·ma i pro·- sana in corpo sano. Ma non si può di.re sa– no un corpo se non si resta in contatto con l'aspetto fisico della vita oltre che gico. E' questo un grave limite dell'attuale tendenza ali' astrazione. blemi emotivi diventano sem– pre più gravi e la gente trova diffi- persona sana si deve avere una salute non sol– tanto mentale, ma anche fisi– ca. I greci dice– mente Quando la vita delle persone era orientata specie sulle attività fisiche, quando esiste– vano civiltà di cacciatori o di agricoltori e le persone vivevano più vicino alla natura, non c'era bisogno di terapia bio-energeti– ca per respirare o per aiutare a sentire il proprio corpo, nè di psìchiatri. Noi abbia– mo perso questo contatto con la vita naturale e dobbiamo aiutare ·i pazienti a ritornare in un certo senso indietro, a vivere il corpo. Nella terapia bio-energetica, quando le persone cominciano a respirare più pro– fondamente, i corpi si caricano energeti– camente, e le emozioni spesso vengono fuori spontaneamente. I pazienti piango– no o si arrabbiano, oppure divengono ansiosi e impauriti. Ricordo la mia terapia con W. Reict,: respiravo rilassato stando disteso su un letto, quando cominciai a muovermi in– volontariamente come se qualcosa dentro di me si muovesse e una forza mi facesse quasi alzare dal letto. Cominciai a batter1 i pugni sul letto con molta rabbia e vidi la faccia di mio padre sul letto: mi ricordai che una volta mi aveva dato uno schiaffo ed io mi ero molto arrabbiato con lui perché non avevo fatto niente di male. Tutto questo mi successe senza che io facessi niente per farlo succedere. Ma non sempre è facile che le emozioni e le sensazioni escano fuori da se stesse; per– ciò ci sono degli esercizi studiati apposta per far uscire fuori queste sensazioni. Qualche volta è necessario usare le mani per far rilassare la tensione molto forte: se i muscoli sono estremamente contratti ci sono tecniche per far rilassare queste tensioni. Il contatto fra terapeuta e paziente aiuta quest'ultimo a sentire la sim– patia del terapeuta nei suoi confronti (nella cultura an– glosassone il toccare è stato quasi completamente vietato e le persone non sono in contatto le une con le altre; forse in Italia non è così e la vita emotiva è più facile e più espressa). C'è sempre il pericolo che quando una cultura diventa più sviluppata tecnologica– mente le persone tendano a perdere il contatto, dappri– ma con se stesse, con i loro sentimenti e dopo con le

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