RE NUDO - Anno IX - n. 65 - maggio 1978

corriamo troppo velocemente: negli Usa si è arrivati al punto che la gente non ha neanche il tempo di respirare, e dal mo– mento che si va sempre più vèloci i problemi emozionali e le malattie mentali aumentano sempre di più. Perfino le mamme non hanno il tempo da dedicare ai loro bambini: c'è la mancanza comple– ta del contatto necessario tra la madre e il bambino. Come psichiatri da un lato dobbiamo essere coscienti dei problemi sociali ma dall'altro dobbiamo anche saper aiutare l'in.dividuo. L'energia del corpo è prodotta dal meta– bolismo del cibo: questo significa che bisogna mangiare e bruciare, ossidare il cibo. In India la gente è ~nergeticamente depres-· sa perché non ha da mangiare; in Usa invece c'è troppo da mangiare e la gente è depressa perché non respira, e pensando di essere bio-energeticamente depressa mangia ancora di più, ingrassa e si preoc– cupa molto per le diete da fare: comun– que questo non li aiuta per niente perché continuano a non respirare. L'energia del corpo fluisce dal cuore ver– so l'esterno, verso le mani, i piedi: è attraverso questo movimento che si pren-; de contatto con la gente, con il mondo. L'energia fluisce anche verso l'alto e ver– so il basso: quando si parla e si pensa l'energia va verso l'alto, verso la testa; ma quando fluisce verso il basso si sperimen– ta il piacere, nella funzi0ne della sessua– lità. Uno dei problemi maggiori che si presen– ta durante la terapia in America è il fatto che c'è troppa energia nella testa, e tutto il ctirpo risulta relativamente poco vivo. I pazienti si lamentano sempre di non ave– re abbastanza sensazioni, di non avere una profonda vita emozionale e del fatto che i loro matrimoni sono in crisi. Non è molto utile, perciò, parlare e dare più comprensione razionale ma, al contrario, aiutarli ad uscire fuori (jallaloro testa. Questo problema di dissociazione dal proprio corpo ·si riflette nella ·cultura proprio nella misura in cui questa è disso– ciata dalll natura: nella sua forma estre– ma questa alienazione dalla natura e dal corpo è la base della schizofrenia. Il nostro lavoro con i pazienti schlzofrenici consiste principalmente nel mettere que– ste persone in contatto con il proprio corpo; essi sono "depe'rsonalizzati" e in– fatti dicono di non sentire il corpo, e qualche volta dicono anche che il corpo non è loro. Se si può · arrivare al risultato di far diventare un paziente schizofrenico ·co– sciente del proprio corpo lo si è tirato fuori dalla psicosi: questo non significa però che è guarito, perché ha ancora molti problemi da risolvere prima di di– ventare una persona completa. Nell'Oklahoma c'è una clinica in cui fan– no terapia bio-energetica: sui pazienti schizofrenici, in questo ospedale, sono adoperati processi terapeutici per aiutarli a sentire il proprio corpo: si usano mas– saggi, bagni caldi, e anche delle medicine. I risultati sono molto buoni: generalmen– te in due settimane il paziente può lascia– re l'ospedale continuando questo tipo di lavoro ogni giorno., per un certo periodo.] Può così, più tardi. iniziar~ la serie di sedute più strettamente psicoterapeuti– che solo due o tre volte per settimana, per poche ore. Il dott. Navarro vi ha parlato nella rela– zione introduttiva dei blocchi: il caratte– re di una persona è generalmente identico alla sua attitudine fisica. Si può avere ad esempio un'espressione, a livello fisico, di forte determinazione: la persona si irrigi– disce e tutta la sua vita psicologica diven– ta condizionata da questa attitudine. I blocchi alla testa, ad esempio, special– mente intorno alla bocca, agli occhi, così come i blocchi nella parte posteriore del collo, alle spalle, al petto e in tutto il corpo sono espressione di conflitti che la persona ebbe quando era bambino nelle sue relazioni con il padre, la madre, la famiglia e la scuola. In ogni cultura i bambini debbono impa– rare ad adattarsi alla vita sociale, ma se il processo di adattamento è accompagnato dalla paura e dalla punizione allora il bambino diventa inibito e i blocchi si sviluppano come riflesso da queste inibi– zioni. Per esempio, la bocca dei bambini che non vengono allattati sviluppa tensio– ni molto forti sulle labbra: se non gli si permette di mordere, la bocca diventa molto tesa e nasmno delle somatizzazio– ni ai denti; e se non_gli si permette di esprimersi anche il collo diventa molto teso. Questi semplici esempi vogliono dimo– strare come i conflitti dell'infanzia riman– gono bloccati nell'atteggiamento del cor– po. Il corpo si può considerare il deposito di tutta la nostra esperienza, e proprio col!le un boscaiolo può leggere la storia di un albero quando cade, è possibile per noi leggere e conoscere la storia di un indivi– duo dall'espressione del suo corpo; ma purtroppo il paziente non è in contatto con la sua e~perienza e se gli' si domanda che cosa gli è successo durante l'infanzia non lo sa. Essere fuori contaUo con la propria sto– ria significa essere fuori contatto con il RE NUD0/21 proprio corpo, e quando s1 amta una persona a sentire il suo corpo di nuovo, allora i ricordi dell'infanzia ritornano. Spesso i ricordi sono molto dolorosi e perciò vengono dimenticati; i conflitti più antichi ritornano alla memoria con delle sensazioni molto intense. Ci sono persone che portano dentro sen– timenti molto profondi di disperazione·, di odio oppure di rabbia molto forti, ma ben coperti, in modo che ci si possa continuare a comportare normalmente nella vita di ogni giorno. La'gente ha una facciata dietro la quale nasconde emo– zioni che possono mettere in crisi e ren– dere diffic.ile un contatto di comprensio– ne e amore con gli altri; questo si può cambiare se si aiutano le persone ad aprirsi, ad aprire specialmente il proprio-. cuore ·per permettergli di espandersi con amore. Le tecniche della bio-energia: ' La prima cosa da fare è studiare il corpo della persona pèr vedere dove 'sono i blocchi che trattengono le sensazioni: per esempio si guardano gli occhi per osserva– re se la persona può sostenere il contatto cQn gli occhi. Ad esempio, con gli schi– zofrenici è quasi impossibile avere contat– ti con gli occhi; è come se stessero guar– dando oltre voi. E' molto importante, perci6 durante la terapia, stabilire questo contatto. Poi si guarda l'espressione del viso nel suo. insieme per vedere in che misura viene coperto con una maschera. La maggior

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