RE NUDO - Anno IX - n. 65 - maggio 1978
_ f-E NUD0/18 ~ giornali sembravano bollettini di parroc– tb.ia: appelli, famiglie, vescovi... sta bene anche a me che si tratti, che trattino, ma non mi sta bene, meno che mai nell'emer– genza, di confondermi con i faraoni. Ma cos'è questo Stato? Mica crediamo per caso che sia uno "Stato di "diritto"? Dai processi spariscono documenti, prove, corpi del reato, testi e anche imputati. Quale meraviglia se ogni tanto sparisce anche un giudice? I governanti quando vengono scoperti col grisbi si fanno le amnistie su misura. E la pena di morte non c'è perchè non c'è uno stato di diritto che la legittimi; c'è la licenza di uccidere, perchè siamo in man"<> a una banda del buco. Se c'è una cosa che avevo creduto autentica e duratura nella generazione nostra era la carica antiistitu– zional~, il disprezzo per il torracchione del potere e per il sottostante formicaio. Ma, al primo sparo, tutti a casa. Avevamo scherzato? Se tutto quello che abbiamo fatto in questi anni non è "cicaleccio sulla feli– cità" come afferma il povero Corvisieri, questo è un buon momento per dimo– strarcelo. Nel paese dei grandi delitto e delle grandi certezze (le due cose vanno insieme) coltiviamo il seme del dubbio, la curiosità intellettuale, il coraggio dell'im· popolarità. Ci sono già le BR che fanno i giudici a nome del popolo; per carità non facciamo noi i giudici delle BR. Cerchia– mo le zone d'ombra in noi e nei nostri compagni. , Chi ha detto che l'autocoscienza è una pratica del "privato"? La coscienza di sè non è nè privata nè pubblica. E' e basta. Ono? Vi abbraccio fraternamente. MarinaValcarenghi WALTER:Affranti dalla televisione La morte di giovani armati, in divisa, ha sempre causato un giusto dolore ai citta– dini, specie davanti al televisore. La morte di giovani disarmati sparati alle spalle nella notte da pattuglie di poliziot– ti, meno. Le foto dei giovani morti in divisa com– paiono nelle prime pagine dei giornali, nei telegiornali delle ore di punta. Gli altri no. Niente foto del cadavere sporco di san- · gue, o della mamma che piange: niente di tutto questo. Al massimo una foto-tesse– ra anonima in dodicesima pagina nella cronaca locale, magari proprio la foto della carta d'identità, sorridente, con l' aria di dire: grazie a quelli della pantera che hanno fatto il loro dovere! E' evidente che per i mass-media ci sono "cadaveri onorati" e carogne di bassa cronaca: tutto dipende da chi è stato a sparare. Perchè i mass-media hanno un delicato compito democratico da portare avanti: orchestrare il consenso delle masse attor– no alle persone che li devono rappresen– tare. Va da sè che la stragrande maggioranza di ·ouelli che possono permettersi di stampa- re un quotidiano ad alta tiratura sono schierati nell'area di governo, ed è giusto che difendano il loro stato. E io non violenti, non compromessi con l'area di govenro, che fanno? Chiedono i referendum e nel frattempo portano avanti le loro pratiche particola– ri. Si dicono disturbati, affranti, desolati dalla violenza, spesso inutile, sempre dan– nosa. Anch'io sono affranto dalla televisione, ma vorrei dire ,loro una cosa: se mettete sempre è "a priori" il tabù della non , violenza sulle divise di stato, automatica– mente si fissa l'eternità di quello stato, la sua impunità di fronte ai sudditi. Basta che qualsiasi istituzione si armi, per farla durare in eterno. Trpppo comodo. Mi si può obiettare che siamo in uno stato democratico, e che quindi la gente può esprimersi con il voto ... Ah già, me l'ero dimenticato! Peccato che da quando c'è la radio la maggioranza sia sempre con i det_entori del potere: vedi i plebisciti di Mussolini, Hitler, De Gaulle, ecc. D'accordo, si trat– ta di grandi leaders popolari e i cervelli delle masse nulla possono contro di loro,
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