RE NUDO - Anno IX - n. 65 - maggio 1978
RE NUD0/12 MAJID: Le BRsono cosa nostra,_niroti legittimi del bolscevismo, figli de PCI, cugi~i del '68 leninista Avevo chiesto uno. spazio sul giornale per scrivere sul gioco tragico di queste setti– mane che vede gli uomini dello stato terrorista perdere ogni dignità umana, e gli uomini delle Brigate Rosse farsi uomi– ni di stato, usando come ogni stato che si rispetti esecuzioni, galera, processi. Ho sotto gli occhi un fondo del Corriere della Sera a firma di Leo Valiani che bene esprime il delirio lucido e cosciente di questi mostri che oggi fanno quadrato per difendere coloro che ''di null'altro sòno colpevoli che di nutrire degli ideali di libertà opposti alla dottrina e 'alla prassi del fascismo", accostando i morti viventi del regime democristiano con i combattenti antifascisti. Il Valiani che si abbandona a questi ricordi della prigionia nella resistenza accostando le sofferenze di Moro a quelle degli inte~ati nei campi di sterminio, anzichè alle comuni deten– zioni di comuni ladri di polli nelle nostra– ne galere, non è un agente provocatore, è semplicemente l'espressione vivente di come ormai il dominio reale del capitale ha ridotto l'uomo. Anche le emozioni, i ricordi più importanti vengo[\o vomitati attraverso il filtro del dominio (questo si incontrollato) del capitale: uomini divenu– ti poveri strumenti di propaganda, zom– bies del regime, della politica di stato. Il coro della stampa istituzionale non è mai stato così totale e armonico. D'altra parte anche il coro della stampa rivoluzionaria è nauseante. Posizioni da macellai e posizioni condivisibili (appa– rentemente) sono comunque inquinate dalla ottusità di chi ancora insiste a voler costringere negli schemi della politica ciò che la po'litica non può più comprendere. Nè-con lo Stato nè con le BR. Certo, io non sono nè con lo Stato nè con le BR, ma cosa vuol dire? Io non sono neppure con nessun altro gruppo o partito · o collettivo autonomo. Ogni struttura poli– tica è Stato e BR insieme. Il distinguo in realtà è sui tempi e sui modi. Molti di quelli che oggi s'indignano davanti alle BR, ieri hanno fatto il peggio e non parlo dei democristiani, parlo dei comunisti. Italia, Spagna, Russia: decine di µiigliaia .di. anarchici, socialisti, riyoluzionari "fuo– ri linea" massacrati dal partito depo_sita: rio della verità marxista. Le BR sono qualcosa di di·verso? Sono qualcosa di peggio? Ma non scherziamo. Se il PCI oggi sembra diverso dal PCI stalinista è G solo perchè la tattica è diversa ed esige una politica diversa. Domani tornerebbe– ro a fare ben di peggio. E in certi slogans dei giovani comunisti ·contro le BR, si rico,iosce "l'ardor dei vent'anni dei loro padri". E chi sprangà invece? E', così diverso da chi spara? La scelta delle armi · non modifica la qualità delle armi della politica: sono intercambiabili. Ci~que bierristi che sparano agiscono· "sulla testa del proletariato", cinquanta com pag_ili che sprangano agiscono "con la massa del proletariato". Questo sottintendono alcu– ni gruppi politici così come altri ancora dicono adesso non si spara e non si spranga. Altra_analisi politica che prean– nuncia gli assassini di domani, lucidamen– te teorizzati. Sono tutti µn po' Stato e un po' BR. L'attuale ministro degli interni del PCI Antonello Trombadori ex gappista, rico– no$Cenel gesto delle BR il proprio passa-· to che davvero non ha rivisitato. Definir~ banditi criminali le BR cosi come faceva– no i nazisti con i partigiani non riso1ve il proble~a che il signor Trombadori è · stato bierrista e potrà ton;iare tranquilla– mente ad esserlo, pèrchè niente in lui è cambiato se .non la sua collocazione,poli– tica che lo porta oggi a farsi stato piutto– sto che nemico dello stato. Io non credo d'altra parte neppure ad una ideologia non violenta. Si può èssere vfolenti e sl può anche uccidere ma guai a farlo ih nome di una ideologia, di un partito, di. un ideale. Troppi crimini sono stati com– messi in nome di qualcosa. Chi uccide o CESARANO:Terrorismo, ll lenlnlsmo della società dello ·spettacolo L'ipoteca capitalista su questo fu– turo cadrà nella lorra scatenata contro di lui non solo dalle specie fatta claBBe, dall'umanità riunificata nella sua ultima battaglia per· la vita, ma anche dalla fazion-e ultrà del capitale steBSo. La. "ratio" illu– minista non ha çonvertito neppure tutti i potenti. C'è tra loro che è rsioluto a risolvere seminando la strage, difendendosi sin d'ora da un 'umanità che concepisce non quale gregge, ma quale orda, con le armi collaudate in Vietnam (anche ·su questo i falsi nemici strtingono · accordi sopra le teste martoriate di un popolo-cavia, ma anche qui i - corpi che si battono per non morire riescono a schernire la tecnologia della morte). Terrorismo: il leninismo nella so– cietà dello spettacolo. fa violenza esprime il mostro che ha dentro di sè· e può succedere in certe occasioni,per difendere la propria persona. Ma diverso è chi uccide in nome di un ideale, e si esalta per il suo essere mostro • · che non riesce a riconoscere perché acce– cato dall'ideologia. Sulla coerenza estrema del terrorismo bri– gatista come proseguimento della pratica leninista (trotskista; stalinista·,revisionista di destra, di sinistra, di centro) c'è chi ha scritto a questo proposito, e non adesso ma cinque anni fa. Si tratta di Giorgio Cesarano morto suicida come Eddie Gi– nosa. Come ha scritto R. Vaneigem: Punto di intersezione tra il nfhIJì– smo anarchico "russo" - ovvero il ressentiment romantico-decadente europeo - e la pratica politica nella fase di dominio formale del capita– le, il leninismo si·subli,:na,nella fase di dominio reale, collocandosi alla intersezione tra "istinto di morte" - operante socialmente a un livello divenuto ormai pressoché ontologi- co - e il "bisogno di valorizzazio– ne" ,di ciascun militante nihilista, che ha ormai sperimentato come merceologicamente scaduti tutti i suoi canali tradizionali di sublima– zione: l'abnegazione politica, la cultura, l'arte,· ecc. Nella fase di dominio formale, l'intellettuale "Costorosono nati per una vitache resta da inventare; nella misura in cui hanno ·vissuto, è per questa speranzache hanno finito per uccidersi': Majid · portava "dall'esterno" al proletaria– to l'ideologia-menzogna, trasfor– mandosi, a seconda dei livelli della sua abnegazione sacrificale, in bu– rocrate politico e militare realmen– te operante a livello dell'organizza.
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