RE NUDO - Anno IX - n. 64 - aprile 1978
con l'idea che non ho nulla da fare. Vado in giro seguendo i falchi nel cielo e sono disponibile a tutto quello che mi capita. Il tempo e il mondo sono miei. Sono felice. La mattina mi sveglio e senza sforzi vado alla Lecture e guardo i fiori, gli uccelli e gi alberi mentre la voce di Bhagwan mi accarezza. Jane mi porta al fiume a nuotare, a vedere i bufali a giocare con le pietre o le liane dei Buddha tree. Poco comportamento animale qui a Poona, città commerciale e devota alla Rupia. Falchi, pappagalli e molti altri uccelli che guardo per ore: volare a stormi, cacciare, giocare con il vento, con la testa in su e gli occhi verso il cielo, colori tropicali, dell'India. . Conosco qualche Orange, comporta– mento umano interessante. Mischiati, età, livello sociale, nazionalità diffe– renti, si abbracciano, gridano o pian– gono. Hanno emozioni forti e si lascia-· no andare senza problemi davanti agli altri. Mi piace ... Un mese e via, verso est e poi ritornare forse in Africa dall'altra parte perché è romantico... Jane sorride e . pensa a Tarzan. Forse lo incontrerò finalmen– te... mi ricordo nella foresta, solo ani– mali intorno. Scimpanzè, uomini pri– mìtivi amici, impensabili come amanti. E guardare le liane e sperare di vedere apparire l'uomo della Jungla da un momento all'altro. Giocare a questo gioco era bello ... peccato ... Tarzan non è mai arrivato. Forse era in America, a fare un film... boh! Ciao Bhagwan Shree Rajneesh, sono quattro cinque giorni che ti parlo nei miei pochi pensieri, gioco e ascolto le tue risposte dal vento mentre un sus– surro alle orecchie mi dice che è la strada giusta, felicità senza motivazioni logiche. Drop the logie, ripeti nelle Lectures, la mattina. Giocando con le tue mani, dirigi i miei silenzi e io; né Jane, né Raffaella, galleggio nell'as– senza dei pensieri. Che vuol dire in parole comprensibili: interrompo il dialogo interno sotto la tua guida. L'avevo imparato Ìn Africa come fare. al tramonto allenamento a sfuocare gli occhi e a non pensare. Per poco tempo all'inizio. Il pensiero che non stavo pensando mi fregava sempre ... e poi cancellare anche quello e sparire, di– venire il cielo rosso, la terra, gli scim– panzè intorno. Perdere tutto e ricevere altre cose, altre realtà che ora non pos– so ricordarmi perché chiaramente sto pensando. Essere il silenzio e tornare ài 'pensieri bo l I.' senza potersi portare dietro niente di quello che si ha avu·to, perché i pensieri non possono arrivare là. Forse solo il ricordo di cosa buona. Il 28 Agosto, luna piena forse. Siamo una trentina. La hall è di marmo. Se– duti in terra di fronte alla tua poltrona vuota, ti aspettia'mo. Jane si è allenata in questi giorni, al crematorio, il fiume fangoso e ossa umane tutt'intorno. Ri– cordarmi di non farmi sfuggiré il mo- , mento, con i· martini pescatori· super– colorati e i pellicani, guardando l'ac– qua ... ssshhh ... per qualche.lungo mo– mento,, per potere essere r~cqua,. le montagne intorno e i fiori di loto che risalgono la corrente per magia,di,'si– lenzio. Ora e qui, che bello, grazie Qssa sparse. ·· Ora e qui, ciao Bhagwan Shree Raj– neesh, con le mani giun~e saluti i tuoi ospiti. Di sopra casa tua. Nella tana della tigre pensa Jane, scazzata nel completo aranc_io acquistato per l'oc– casione. Diventare un orange ufficiale, stasera per gioco... è bello sente Raf– faella. Uno dopo l'altro si siedono davanti a te.' .. ecco il mio turno. M.i accuccìo. aì tuoi piedi sorridendo. Anche Jane è contenta, sei così affascinante, miste-· rioso... Mi sorridi e mi dici di alzare le,braccia e di ascoltare i rumori intorno, ad occhi chiusi. Interrompere il dialogo interno ·è questo che mi chiedi, ed ecco..·. Maestro ... si– lenzio ... Jane è all'erta, pronta a balzare fuori, RE NUD0/17 111 fiuta qualche cosa e apre gli occhi, rompe il silenzio, senza il tuo permesso. Stai scrivendo su di un foglio il mio nuovo nome. Chiudo gli occhi imme– diatamente, pensando ingenuamente di non essere stata vista. Vieni più vicino, mi dici· e mi metti al collb la collana con la tua fotografia. Ma Prem Nupur, è il mio nome. Ma come madre, Prem amore, Nupur è il piccolo campanello che le danzatrici mettono al dito del piede. La danza è preghiera ini dici, è gioia e.altre dolci, inutili parole. Non sento, non capisco niente, non mi trovo, il mio corpo non c'è più. H'.opaura forse boh. Torno al mio posto meccanicamente e mi ritrovo imbarazzata più che mai. Credo di es– sermela fatta addosso, la mia mano controlla i pantaloni. Riprendo un po' di coraggio ... solo un'impressione. Ma dove cazzo eri andata Jane, tu e il tuo gioco preferito; il pericolo e il ri– manere fredda, impassibile. E il tuo self control... quello che ti ha fatto riportare al campo la pelle quasi intatta dopo le battàglie con William. In Africa c'era in bàllo la vità, qui deve essere qualche cosa d'altro ... a proposito di ballo. Mi hai suggerito di ballare, caschi bene ... proprio a me .. ,. mi vergogno, non so ballare. Da sola qualche volta, appena me ne rendevo conto mi paralizzavo. Frustrata come adesso pensandoci. Ballare no. Ci proverò comunque,. perché no, dai Raff~ella. Campanellino d'amore dunque, è il mio nome, grazioso ... Jane è nauseata; dal nome, dal ballo ... si sente molto di
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